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Villa Spedalotto

Villa Spedalotto Bagheria

Villa Spedalotto

Immersa nei paesaggi pittoreschi di Bagheria, in Sicilia, Villa Spedalotto si erge come un simbolo del ricco patrimonio culturale e architettonico della regione. Questa elegante dimora di campagna, situata su una collina e circondata da verdi uliveti, offre un rifugio tranquillo che è stato apprezzato dalla nobile famiglia Paternò di Spedalotto per generazioni. Che tu sia un appassionato di storia, un amante dell'architettura o semplicemente un ammiratore di luoghi belli, Villa Spedalotto promette un'esperienza indimenticabile.

La Storia di Villa Spedalotto

Le origini di Villa Spedalotto risalgono al 1783, quando Don Barbaro Arezzo incaricò il rinomato architetto Giovanni Emanuele Incardona di progettare la sua residenza di campagna ideale. Incardona, allievo del celebre Giuseppe Venanzio Marvuglia, infuse la villa con l'eleganza neoclassica che stava prendendo piede in Sicilia in quel periodo. La costruzione iniziò nel 1784 e continuò fino al 1793, periodo durante il quale le caratteristiche architettoniche distintive della villa presero forma.

Nel 1790, mentre la costruzione era ancora in corso, la villa fu acquistata da Don Onofrio Emanuele Paternò di Raddusa, Barone di Spedalotto e Gallitano. Questo segnò l'inizio della lunga associazione della famiglia Paternò con la tenuta. Il design della villa, caratterizzato dalla sua struttura bassa e ampia e dal cortile aperto fiancheggiato da due ali, riflette una fusione armoniosa di stili greco-rinascimentali e neoclassici. Il pronao centrale, sostenuto da sei colonne doriche, funge da grande ingresso alla villa, mentre le finestre sono adornate con frontoni alternati triangolari e semicircolari.

Meraviglie Architettoniche

Il fascino architettonico di Villa Spedalotto risiede nella sua facciata neoclassica, una deviazione dallo stile barocco che aveva precedentemente dominato l'architettura siciliana. Gli interni della villa sono altrettanto affascinanti, con stanze decorate nello stile Impero precoce, spesso chiamato pompeiano. Influenze barocche sono evidenti nei complessi dipinti trompe-l'œil che adornano le pareti, creando un'illusione di profondità e grandiosità. Questi affreschi, realizzati dal talentuoso Elia Interguglielmi, traggono ispirazione dalle opere di Simon Vouet, i cui disegni fanno ora parte delle collezioni di Versailles.

Una delle caratteristiche più distintive della villa è l'ampia terrazza, coperta con piastrelle blu e bianche di Vietri, che offre viste mozzafiato sulla campagna circostante e sul mare lontano. Queste piastrelle furono installate nel 1845, aggiungendo un tocco di fascino mediterraneo alla tenuta. Il portico della villa, sebbene parzialmente danneggiato durante i bombardamenti britannici del luglio 1943, fu meticolosamente restaurato nel 1945, preservando la sua integrità storica.

Un Rifugio Reale

Villa Spedalotto ha ospitato numerosi ospiti illustri nel corso della sua storia. Nel 1799, la villa offrì rifugio alla famiglia reale esiliata di Napoli, tra cui François de Bourbon (il futuro re Francesco I delle Due Sicilie), sua moglie la principessa Maria Clementina d'Austria e la loro figlia Maria Carolina (la futura duchessa di Berry). La famiglia era fuggita da Napoli dopo la rivoluzione del 1799, e la villa offrì loro un rifugio sicuro durante il loro soggiorno in Sicilia.

La leggenda narra che il re Ferdinando II delle Due Sicilie sia nato a Villa Spedalotto nel 1810, sebbene i registri ufficiali indichino che la sua nascita avvenne al Palazzo Reale di Palermo. La villa accolse anche Luigi Filippo, il futuro re dei francesi, e negli anni 1870, l'astronomo gesuita Angelo Secchi fu un ospite frequente. Secchi, amico intimo del marchese, utilizzava la terrazza della villa per le sue osservazioni astronomiche. Un busto di Angelo Secchi adorna ancora l'atrio d'ingresso, commemorando i suoi contributi alla scienza.

Un Luogo di Celebrazione

La graziosa cappella della villa ha visto numerosi eventi significativi, tra cui il matrimonio del 1987 di Silvia Paternò di Spedalotto con il Duca d'Aosta, un pretendente al trono italiano. Questa unione portò un tocco di glamour reale alla tenuta, aumentando ulteriormente la sua importanza storica.

In tempi più recenti, Villa Spedalotto è stata utilizzata come location per diverse scene del film del 1991 Johnny Stecchino di Roberto Benigni, mostrando la sua bellezza senza tempo a un pubblico più ampio.

Visitare Villa Spedalotto

Sebbene Villa Spedalotto rimanga una residenza privata, il suo status di monumento nazionale permette ai visitatori di apprezzarne lo splendore architettonico e l'importanza storica. L'ambiente sereno della villa, circondato da uliveti e con viste panoramiche sul paesaggio siciliano, offre uno sfondo perfetto per una passeggiata tranquilla o un momento di riflessione.

In conclusione, Villa Spedalotto non è solo una bellissima dimora di campagna; è una testimonianza vivente del ricco patrimonio culturale e dell'evoluzione architettonica della Sicilia. Le sue mura riecheggiano le storie di famiglie nobili, reali esiliati e ospiti illustri, rendendola una destinazione imperdibile per chiunque esplori l'incantevole regione di Bagheria.

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