Nel cuore di Caltanissetta, lungo il vivace Corso Umberto I, si erge un magnifico esempio di architettura barocca e influenza gesuita: Sant'Agata al Collegio. Conosciuta localmente come Chiesa di Sant'Agata al Collegio, questa splendida chiesa è una tappa obbligata per chiunque esplori i tesori storici e culturali della Sicilia.
Le origini di Sant'Agata al Collegio risalgono alla fine del XVI secolo, quando Luisa Moncada e suo figlio, il principe Francesco, invitarono l'ordine dei Gesuiti a Caltanissetta. La chiesa, dedicata a Sant'Agata, e il collegio adiacente furono costruiti per i Gesuiti. La costruzione del collegio iniziò il 1º gennaio 1589 e proseguì con intermittenze fino alla fine del XIX secolo a causa di vari eventi storici. La chiesa stessa fu edificata tra il 1600 e il 1610, con successivi abbellimenti che ne accrebbero la grandiosità. La facciata, progettata da Natale Masuccio, rimane una caratteristica sorprendente di questo sito storico.
La facciata di Sant'Agata al Collegio è un piacere per gli occhi, mescolando elementi di diversi periodi. Sebbene la maggior parte della facciata risalga al XVII secolo, il portale, realizzato da Marabitti nel XVIII secolo, si distingue con la sua pietra bianca che contrasta con l'arenaria rossa del resto della facciata. Il portale è sormontato da un timpano spezzato, con uno stemma centrale sostenuto da due cherubini. Questo design intricato invita i visitatori a entrare e scoprire le meraviglie all'interno.
Entrando in Sant'Agata al Collegio, i visitatori sono accolti da un interno sorprendente progettato a forma di croce greca. La chiesa presenta quattro bracci di uguale lunghezza e quattro cappelle laterali, ognuna adornata con marmo o stucco che imita il marmo. L'emblema gesuita, IHS, è un motivo ricorrente all'interno, simbolizzando i legami storici della chiesa con l'ordine dei Gesuiti.
Nel 1950, l'artista locale Luigi Garbato fu incaricato di restaurare e ridipingere gli affreschi, originariamente creati dagli artisti catanesi Sozzi. Questi affreschi, raffiguranti temi eucaristici, aggiungono fascino alla chiesa con i loro effetti illusionistici di marmo. La volta centrale si apre verso il cielo, mostrando il trionfo dell'ordine gesuita, mentre le cupole delle cappelle laterali sono decorate con effetti di velarium.
Il transetto destro ospita la Cappella della Madonna del Carmine, inaugurata nel 1889 sotto la direzione dell'ingegnere Luigi Greco. Questa cappella presenta nicchie con statue di Santa Teresa d'Avila e San Simone Stock. Il transetto sinistro è dedicato a Sant'Ignazio di Loyola, fondatore dell'ordine dei Gesuiti. Progettata dall'architetto Giovanni Amico, questa cappella è adornata con intarsi di marmo policromo raffiguranti uccelli e piante esotiche. Un elemento notevole è il bassorilievo dello scultore siciliano Ignazio Marabitti, che illustra la Gloria di Sant'Ignazio, circondata da rappresentazioni simboliche dei quattro continenti conosciuti all'epoca.
L'absidiola destra è dedicata a San Nicola, mentre quella sinistra ospita la Cappella di San Francesco Saverio, con una pala d'altare del 1650 di Matteo Cristadoro. Adiacente al presbiterio, la Cappella di Cristo Re è un capolavoro di marmo policromo, con colonne ioniche gemelle che sostengono un timpano triangolare spezzato. La nicchia centrale contiene una statua di Cristo Re, aggiungendo splendore alla cappella.
Il presbiterio stesso è un punto focale, con l'altare principale dedicato a Sant'Agata. Dietro l'altare, un dipinto di Agostino Scilla raffigura il Martirio di Sant'Agata, incorniciato in marmo nero e adornato con cherubini di Ignazio Marabitti. Ai lati dell'altare ci sono statue dell'Immacolata Concezione e di San Michele Arcangelo, realizzate da Salvatore Marino nel 1753. Le pareti laterali presentano due tele del XVII secolo dell'artista locale Vincenzo Roggeri, ciascuna raffigurante la Madonna col Bambino con vari santi.
Il collegio dei Gesuiti adiacente ha una storia ricca. Dopo la soppressione dell'ordine dei Gesuiti, il collegio fu abbandonato nel 1767 e successivamente occupato dal Tesoro Reale. Dal 1780 al 1808, servì come convento benedettino prima del ritorno dei Gesuiti, che furono nuovamente espulsi nel 1848 e nel 1860. Il collegio ha ospitato varie istituzioni, tra cui il Liceo Ruggero Settimo, la Scuola Tecnica, scuole elementari, la biblioteca comunale, il convitto provinciale e il carcere giudiziario.
Oggi, il vasto edificio del collegio ospita la Biblioteca Comunale Luciano Scarabelli e l'Istituto Superiore di Studi Musicali Vincenzo Bellini. Questa ricca storia, combinata con lo splendore architettonico e artistico di Sant'Agata al Collegio, lo rende una tappa essenziale per chiunque visiti Caltanissetta.
In conclusione, Sant'Agata al Collegio non è solo una chiesa; è un testimone vivente del patrimonio storico, culturale e artistico di Caltanissetta. Le sue mura risuonano delle storie dei secoli passati, offrendo ai visitatori uno sguardo unico nel ricco arazzo della storia siciliana. Che tu sia un appassionato di storia, un amante dell'arte o semplicemente un viaggiatore curioso, Sant'Agata al Collegio promette un'esperienza indimenticabile.
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