Nascosto nel pittoresco Parc de Sceaux, il Pavillon de l'Aurore è un gioiello di architettura classica e fascino storico. Costruito intorno al 1671 dal celebre architetto Claude Perrault per Jean-Baptiste Colbert, questa elegante struttura è una testimonianza dell'opulenza e dell'estro artistico del periodo barocco francese. Entrando nei suoi tranquilli dintorni, si viene trasportati indietro nel tempo, in un'epoca di grandezza e raffinatezza, dove l'élite della società francese si riuniva per attività intellettuali e celebrazioni sfarzose.
La storia del Pavillon de l'Aurore inizia con Jean-Baptiste Colbert, l'influente ministro delle finanze sotto il re Luigi XIV. Nel 1670, Colbert acquistò il Domaine de Sceaux e poco dopo commissionò a Claude Perrault la progettazione di questo squisito padiglione. Entro il 1672, il Pavillon de l'Aurore era completato, servendo come rifugio privato di Colbert e come luogo per ospitare il suo consiglio. Il padiglione divenne rapidamente un centro di attività intellettuale, con membri dell'Accademia Francese spesso invitati a partecipare a letture letterarie e discussioni.
Un evento notevole si svolse nel 1677, quando Colbert invitò i membri dell'Académie française a leggere una descrizione poetica della decorazione del padiglione, composta da Philippe Quinault. Questo evento mise in luce il ruolo del padiglione come centro culturale e intellettuale, un luogo dove arte e letteratura fiorivano.
Nel 1685, il figlio di Colbert, Jean-Baptiste Colbert de Seignelay, organizzò una grande festa in onore del re Luigi XIV. Il Mercure Galant, una pubblicazione contemporanea, descrisse il padiglione come riempito di ogni sorta di acque ghiacciate, frutta secca e dolciumi, mostrando l'opulenza e il lusso che caratterizzavano le riunioni tenute al Pavillon de l'Aurore.
All'inizio del XVIII secolo, il padiglione era di proprietà di Louis-Auguste de Bourbon, duca del Maine, e di sua moglie, Louise-Bénédicte de Bourbon. Organizzarono una serie di incantevoli serate conosciute come le 16 Grandes Nuits de Sceaux, che si svolsero da luglio 1714 a maggio 1715. Questi eventi furono frequentati da figure di spicco come Voltaire ed Émilie du Châtelet, che parteciparono alle rappresentazioni teatrali e ad altre festività orchestrate dalla duchessa.
Il Pavillon de l'Aurore è un capolavoro architettonico che fonde armoniosamente l'ispirazione italiana con lo stile classico francese. Il padiglione è costruito su una base semi-sotterranea, che ospita tre stanze a volta utilizzate per preparare e conservare rinfreschi durante i mesi estivi. Queste stanze a volta portano ancora firme dell'epoca, aggiungendo un tocco di autenticità all'esperienza storica.
La facciata ovest del padiglione è una combinazione armoniosa di linee architettoniche e curve di una vasca di marmo bianco, completa di una fontana a forma di conchiglia. Questo elegante design è ulteriormente arricchito da mascheroni posti su una placca di marmo bianco, incorniciata da marmo rosso, creando un ingresso visivamente impressionante. I visitatori possono accedere al livello principale tramite una doppia scalinata con balaustre in pietra, conducendo a una deliziosa terrazza.
La sala centrale del padiglione, uno spazio circolare, è sormontata da una magnifica cupola adornata con un affresco di Charles Le Brun, intitolato L'Aurore sur son char chassant la Nuit (Aurora sul suo carro che scaccia la Notte). Questo capolavoro, completato intorno al 1673, raffigura Aurora, simbolo di Colbert, che introduce l'alba e prepara la strada per il Sole, un emblema del re Luigi XIV. L'affresco è un ricco arazzo di figure mitologiche e immagini celesti, mostrando l'eccezionale arte di Le Brun e il simbolismo politico dell'epoca.
Ai lati della rotonda centrale ci sono due gabinetti rettangolari, ciascuno con tre grandi finestre. Il gabinetto meridionale era originariamente adornato con un dipinto di Cefalo, che è stato poi sostituito da Zéphire et Flore (Zefiro e Flora) di Nicolas Delobel. Il gabinetto settentrionale presentava un dipinto di Endimione, anch'esso sostituito da Vertumne et Pomone (Vertumno e Pomona) di Delobel. Queste stanze sono illuminate da sei finestre, con grandiosi pilastri ionici che sostengono un'entablatura inscritta con il monogramma di Colbert, aggiungendo all'atmosfera regale del padiglione.
Nel corso della sua storia, il Pavillon de l'Aurore ha ispirato artisti e scrittori, tra cui Joël Schmidt, che ha scritto un romanzo intitolato Le Pavillon de l'Aurore nel 1993. Il padiglione continua a ospitare eventi culturali, come concerti, riaccendendo la tradizione di raduni artistici che una volta definivano questo luogo incantevole.
Oggi, il Pavillon de l'Aurore è un simbolo della vivacità artistica e intellettuale del XVII e XVIII secolo. La sua architettura e decorazione interna splendidamente restaurate invitano i visitatori a immergersi nella ricca storia e nel patrimonio culturale della Francia. Che tu sia un amante dell'arte, un appassionato di storia, o semplicemente alla ricerca di una tranquilla fuga, il Pavillon de l'Aurore offre un affascinante viaggio attraverso il tempo e la bellezza.
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