Il Castello di Legnano, noto anche come Castello di San Giorgio, è un'affascinante fortezza medievale situata a sud di Legnano su un'isola naturale formata dal fiume Olona. Questo sito storico, situato in Viale Toselli tra Parco Castello e Piazza I Maggio, offre uno sguardo unico sulla ricca storia e l'importanza strategica che Legnano ha avuto dal Medioevo fino al XVI secolo.
La presenza di un castello a Legnano è strettamente legata al ruolo strategico della città nel corso della storia. Posizionata lungo una via di comunicazione medievale essenziale che correva parallela al fiume Olona, Legnano collegava Mediolanum (l'odierna Milano) con Verbannus Lacus (Lago Maggiore). Questa via, conosciuta come Via Severiana Augusta, esisteva sin dai tempi dei Romani e successivamente influenzò il tracciato della moderna Strada del Sempione costruita durante l'era napoleonica.
Difendere Legnano era cruciale perché la sua cattura poteva fornire ai nemici un facile accesso ai territori milanesi nord-occidentali. La posizione della città all'imbocco della Valle dell'Olona, che termina a Castellanza, la rendeva un punto vitale per avanzare verso Milano. Durante il Medioevo, anche se Legnano apparteneva formalmente alla regione del Seprio, era economicamente e militarmente collegata a Milano. La città e le sue aree circostanti fornivano a Milano beni alimentari essenziali, rafforzando il loro legame.
Sotto la famiglia Visconti, il Castello di Legnano faceva parte di un sistema difensivo più ampio che circondava Milano. Queste fortificazioni erano strategicamente posizionate dove i Visconti possedevano proprietà significative. I castelli intorno a Milano servivano sia a scopi militari, come difendere dagli attacchi esterni e dalle guerre civili interne, sia a scopi di svago come ritiri estivi e battute di caccia nelle foreste vicine.
Tuttavia, nel XVI secolo, Legnano iniziò a perdere importanza strategica. Con il diminuire della resistenza della regione del Seprio verso Milano, la necessità di una presenza militare permanente svanì. Di conseguenza, il Castello di Legnano passò da essere un avamposto militare critico a un semplice centro agricolo. Questo cambiamento è evidente nell'assenza di postazioni di artiglieria sulle torri del castello, che divennero comuni nel XVI secolo.
Le origini del Castello di Legnano sono legate a un antico convento agostiniano dedicato a San Giorgio, documentato già nel 1231. Anche se questo edificio religioso non è menzionato nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, che descrive il contesto religioso dell'area milanese tra la fine del XIII e l'inizio del XIV secolo, ha svolto un ruolo significativo nella regione.
Il convento, che includeva una piccola chiesa anch'essa dedicata a San Giorgio, possedeva ampie terre coltivabili che si estendevano oltre Legnano fino a Canegrate, San Vittore Olona, Villa Cortese e Dairago. La dedicazione a San Giorgio potrebbe essere stata influenzata dalla venerazione locale del santo o viceversa. Questa associazione probabilmente ha ispirato la denominazione del castello, di un quartiere di Legnano (Costa di San Giorgio) e della vicina città di San Giorgio su Legnano.
Le proprietà ecclesiastiche a Legnano sono documentate già dall'epoca franca, con il primo record risalente al 23 ottobre 789. Questo documento descrive uno scambio di terre tra Pietro I Oldrati, arcivescovo di Milano, e il Monastero di Sant'Ambrogio a Milano, segnando la prima menzione di Legnano.
Il convento di San Giorgio affrontò molestie da parte di nobili locali (magnates et potentes) che si erano stabiliti su terre adiacenti. Questo conflitto derivava dalla lotta di potere tra l'arcivescovado milanese e la nobiltà locale dopo la Battaglia di Legnano nel 1176. La vittoria a Legnano permise ai comuni lombardi di ottenere l'indipendenza dal dominio imperiale, portando a un cambiamento di governance da vescovi e nobili a consoli eletti.
L'arcivescovo Leone da Perego, sostenitore del ripristino della supremazia arcivescovile, si scontrò con famiglie nobili come i Della Torre, che appoggiavano il nuovo panorama politico. Alla morte di Leone da Perego nel 1257, la famiglia Della Torre colse l'opportunità di occupare le proprietà arcivescovili, incluso il convento di San Giorgio, strategicamente posizionato.
Per evitare ulteriori conflitti, i monaci abbandonarono il monastero, firmando un atto notarile di scambio con la famiglia Della Torre il 14 ottobre 1261. I monaci ricevettero in cambio terre fertili a Limito e la chiesa di San Primo a Milano. Questo scambio evidenzia l'interesse strategico dei Della Torre nell'acquisire il convento.
Le famiglie Della Torre e Lampugnani, che avevano precedentemente molestato i monaci, acquisirono il monastero e le terre circostanti. La famiglia Della Torre acquistò anche proprietà a Legnano, inclusi mulini sul fiume Olona e vari beni nelle regioni di Dairago e Parabiago, consolidando la loro influenza nell'area.
Oggi, il Castello di Legnano è una testimonianza della ricca storia e dell'importanza strategica della città. I visitatori possono esplorare le sue antiche mura e immaginare i conflitti medievali e la vita quotidiana che un tempo riempivano le sue sale. La trasformazione del castello da roccaforte militare a centro agricolo riflette la storia dinamica di Legnano e il suo duraturo legame con Milano.
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