Santa Maria di Betlem, conosciuta localmente come Chiesa di Santa Maria di Betlem, rappresenta un esempio straordinario della ricca storia e dello splendore architettonico di Modica, una pittoresca cittadina nella provincia di Ragusa, in Sicilia. Questa venerata chiesa, le cui origini risalgono al XIV secolo, è una delle tre antiche collegiali di Modica, elevate a questo status nel 1645. È un faro di fede, storia e arte, attirando visitatori da vicino e lontano per ammirare la sua bellezza e scoprire il suo passato affascinante.
La leggenda narra che Santa Maria di Betlem sia stata eretta su un sito precedentemente occupato da quattro diversi luoghi di culto dedicati a San Bartolomeo Apostolo, San Mauro Abate, Sant'Antonio di Padova e Santa Maria di Berlon. La facciata della chiesa è un affascinante mix di stili rinascimentali e neoclassici. La parte inferiore, progettata dall'architetto Corrado Rubino nel 1571, è sopravvissuta al devastante terremoto del 1693, mentre la parte superiore è stata completata tra il 1816 e il 1821.
All'interno, la chiesa ospita l'elegante Cappella Palatina, conosciuta anche come Cappella Cabrera. Questo capolavoro tardo gotico, adornato con motivi rinascimentali, è miracolosamente sopravvissuto al terremoto del 1693. L'arco d'ingresso della cappella, una fusione armoniosa di elementi romanici, gotici, rinascimentali siciliani e gotici catalani, è considerato uno dei più grandi successi architettonici in Sicilia del XV e XVI secolo.
Entrando in Santa Maria di Betlem, si viene accolti da una pianta basilicale con tre navate divise da colonne. Il soffitto presenta intricati disegni a cassettoni e il pavimento, completato alla fine del XIX secolo, aggiunge alla grandiosità della chiesa. La navata destra ospita due opere d'arte significative: il Martirio di Santa Caterina d'Alessandria di Michelangelo Xiavarella, influenzato da Caravaggio e Guido Reni, e un dipinto dei Santi Cosma e Damiano di Mario Minniti.
Nella navata sinistra, si trova la Cappella di San Mauro Abate, con una statua del santo, e la Cappella della Natività, che ospita un presepe monumentale permanente creato da Frate Benedetto Papale nel 1881-82. La scena presenta 62 figurine in terracotta realizzate dagli artisti Bongiovanni Vaccaro e Giacomo Azzolina di Caltagirone. La sesta cappella, la Cappella della Dormizione di Maria, contiene una statua policroma che raffigura la Dormizione della Vergine.
Il transetto è decorato con archi riccamente ornati, ognuno sostenuto da un gruppo di colonne finemente scolpite con arabeschi, motivi vegetali e animali fantasiosi, e figure umane grottesche o fantastiche. Le colonne culminano in capitelli finemente scolpiti. L'absidiola destra ospita la Cappella Cabrera, conosciuta anche come la Cappella del Santissimo Sacramento. Questa struttura ottagonale contiene tombe nobiliari, medaglioni in altorilievo, una scultura in pietra policroma della Vergine con il Bambino e un cofano d'argento. Il pavimento è adornato con ceramiche di Caltagirone.
L'absidiola sinistra, precedentemente la Cappella di Sant'Agata o Cappella Mazzara, è decorata con elaborati stucchi. La nicchia presenta l'Agnus Dei su uno sfondo radiante, affiancato dalle Tavole dei Comandamenti e da simboli biblici. Dietro l'altare nel presbiterio, un magnifico dipinto dell'Assunzione della Vergine di Gian Battista Ragazzi, completato nel 1713, cattura gli spettatori con la sua arte.
L'organo della chiesa, costruito nel 1818 da Francesco Andronico di Palermo, è un capolavoro di artigianato. Ospitato in una galleria di legno neoclassica, la facciata dell'organo presenta 39 canne disposte in tre sezioni cuspidi, con intricate decorazioni di strumenti musicali, motivi floreali e putti. La console è adornata con rosette e disegni di viti, e il suono dell'organo è impressionante quanto il suo aspetto.
Santa Maria di Betlem ospita la Confraternita di Santa Maria di Betlem Orationis et Mortis. L'oratorio dell'arciconfraternita è decorato con stucchi barocchi e dipinti del XVIII secolo. I membri della confraternita hanno persino collaborato con i loro omologhi di Caltagirone per creare il presepe monumentale della chiesa.
Nel 2019, Santa Maria di Betlem ha aperto un museo al pubblico, offrendo ai visitatori la possibilità di esplorare l'oratorio del XVIII secolo della confraternita e la Cappella Palatina. La collezione del museo include dipinti del XVIII secolo dedicati al culto della Madonna Addolorata e ricostruzioni digitali degli interni della chiesa del XVII e XVIII secolo.
Santa Maria di Betlem è più di una semplice chiesa; è un museo vivente di fede, arte e storia. Le sue mura risuonano delle preghiere dei secoli e la sua arte racconta storie di devozione e creatività. Una visita a questa magnifica chiesa è un viaggio nel tempo, offrendo uno sguardo nel cuore spirituale e culturale di Modica.
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