Situato elegantemente sul versante meridionale della collina del Parco a Nocera Inferiore, il Convento di Sant'Antonio, ufficialmente noto come Basilica e convento di Sant'Antonio, è un magnifico esempio di secoli di storia, fede e splendore architettonico. Questo complesso storico, con la sua grandiosa scalinata e la facciata imponente, domina il Largo Sant'Antonio, invitando i visitatori a fare un tuffo nel passato e a scoprire il suo ricco patrimonio.
Le origini del Convento di Sant'Antonio risalgono al 1256, quando fu inizialmente dedicato a San Francesco d'Assisi. La chiesa fu costruita sul sito di un edificio precedente, presumibilmente dedicato a Santa Caterina, e serviva come luogo di sepoltura per i signori di Nocera. La costruzione fu completata nel 1286, come dimostrato dalla data affrescata scoperta durante i recenti restauri. Il convento adiacente fu fondato dopo che i frati francescani presero possesso del sito, in seguito all'abbandono di un precedente monastero a causa di una devastante alluvione.
La storia del convento è segnata da eventi significativi, tra cui la cospirazione contro Papa Urbano VI nel 1385, che ebbe luogo all'interno delle sue mura. L'attuale struttura è il risultato di estesi restauri effettuati nel XVI secolo da Alfonso Carafa e sua moglie, Giovanna Branai Castriota, della illustre famiglia Scanderbeg. I loro contributi includevano l'espansione della chiesa e l'aggiunta di un portico in tufo grigio con archi arrotondati sostenuti da pilastri quadrangolari adornati con capitelli fogliati.
Il Convento di Sant'Antonio è un raro esempio di architettura gotica che ha resistito alla prova del tempo e a numerose trasformazioni. Il complesso presenta un chiostro quadrangolare, una grandiosa scalinata che conduce alla chiesa e un portico che collega la struttura all'ingresso gotico della chiesa. La chiesa stessa, una struttura a navata unica con transetto e abside, era originariamente illuminata da un rosone e tre bifore su ciascun lato. Nel corso dei secoli, sono state effettuate varie aggiunte e modifiche, tra cui la costruzione di cappelle dedicate a Sant'Antonio e all'Immacolata Concezione, e l'aggiunta di stanze sul lato meridionale all'inizio del 1700.
Il campanile, costruito nel XVI secolo, ospita una grande campana risalente al 1368. Il convento ha ospitato due Capitoli Generali dell'Ordine Francescano, nel 1581 e nel 1685. Durante un recente restauro nel 2022, è stata scoperta una croce del 1700 sulla scalinata monumentale. Il patrimonio artistico del convento include numerose opere di artisti rinomati come Francesco Solimena e Andrea Sabatini. Tra le opere notevoli ci sono l'Adorazione dei Pastori e la Vergine Maria Bambina con Sant'Anna di Solimena, oltre al Matrimonio Mistico di Santa Caterina di Sabatini, che mostra una notevole combinazione di libertà compositiva e ricchi dettagli.
Il Convento di Sant'Antonio occupa anche un posto speciale nella storia di Bonaventura da Potenza, nato Antonio Carlo Gerardo Lavagna. Entrò nel convento come novizio nel 1666 all'età di 15 anni e successivamente tornò come maestro dei novizi. Un dipinto ad olio che raffigura il Beato Bonaventura nella sua cella è conservato nella galleria d'arte del convento, aggiungendo un tocco personale alla narrazione storica del sito.
Nel XVII e XVIII secolo, la Confraternita dell'Immacolata Concezione in Sant'Antonio intraprese ulteriori restauri fino a quando il complesso non fu soppresso nel 1808. Mentre la chiesa fu riaperta al culto grazie agli sforzi della confraternita, il convento fu trasformato in caserma per soldati e successivamente in rifugio per i senzatetto. Fu solo nel 1951 che i frati tornarono al convento. Importanti restauri ebbero luogo dal 1829 al 1831, trasformando l'interno della chiesa e rialzando il pavimento di 79 centimetri. Le finestre gotiche furono sostituite con quelle circolari, e la facciata fu completamente rivelata con la costruzione della scalinata monumentale.
Oggi, il Convento di Sant'Antonio si presenta come un centro culturale nell'area dell'Agro Nocerino-Sarnese, preservando e mostrando il suo ricco patrimonio artistico e storico. I visitatori possono ammirare l'antico portale della chiesa, il portale rinascimentale dell'atrio, il portale dell'Altare Maggiore e le strutture della cappella nel corridoio laterale. Le pareti del chiostro rivelano una bifora del XIII secolo, e i pilastri sotto la volta a crociera gotica portano gli stemmi della famiglia Carafa-Castriota.
Il Convento di Sant'Antonio non è solo un monumento storico; è una testimonianza vivente della resilienza e della continuità della fede e della cultura. Le sue mura risuonano di storie di devozione, arte e trasformazione, rendendolo una destinazione imperdibile per chiunque visiti Nocera Inferiore.
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