Il Prieuré Saint-Louis de Poissy, situato nella pittoresca cittadina di Poissy nel dipartimento degli Yvelines in Francia, è un gioiello storico che attira visitatori con il suo ricco passato e splendore architettonico. Questo ex monastero domenicano, fondato nel XIV secolo, offre un viaggio affascinante attraverso il tempo, rivelando storie di patronato reale, devozione religiosa e storia turbolenta.
La storia del Prieuré Saint-Louis de Poissy inizia con il re Filippo IV di Francia, noto anche come Filippo il Bello. In onore di suo nonno, San Luigi, canonizzato nel 1297, Filippo decise di fondare un monastero dedicato al nuovo santo. Poissy, luogo di nascita e battesimo di San Luigi, fu scelto come sede di questa grandiosa impresa. La costruzione iniziò all'inizio del XIV secolo, con le lettere di fondazione emesse nel luglio 1304.
Il monastero divenne rapidamente uno dei più ricchi di Francia. La sua chiesa, dedicata a San Luigi, ospitava un tesoro inestimabile di oggetti liturgici e secolari. L'inaugurazione della chiesa fu un evento grandioso, a cui parteciparono ventidue vescovi e due arcivescovi, sottolineando la sua importanza.
Re Filippo IV affidò il monastero a giovani novizie domenicane provenienti da tutto il suo regno, nominando Marie de Bourbon-Clermont come prima priora. Inizialmente, la comunità era composta da 120 suore, che in seguito crebbero a 200. Queste suore dovevano essere alfabetizzate, talentuose musicalmente, di buoni costumi e di nobile nascita. Durante il regno di Filippo IV, nessuno poteva entrare nel monastero senza il suo permesso. Dopo la sua morte, i comuni cittadini necessitavano dell'autorizzazione reale per unirsi alla comunità.
Le suore erano supportate da cinque padri domenicani che si occupavano della guida spirituale e della celebrazione dell'ufficio. Inoltre, il personale del monastero includeva fratelli laici, un amministratore, un medico, un chirurgo, un maestro giardiniere e numerosi lavoratori domestici. Il dominio del monastero si estendeva su oltre 48 ettari, di cui 14 ettari di edifici. Comprendeva una residenza reale, ampi giardini e due stagni, creando un ambiente sereno e autosufficiente.
Il Prieuré Saint-Louis de Poissy non era solo un'istituzione religiosa, ma anche un'entità economica significativa. Le suore possedevano terre, incluso una parte del Louvre, che generavano un reddito sostanziale. Il monastero era esente da varie tasse e dazi, migliorando ulteriormente la sua stabilità finanziaria. Le famiglie delle suore spesso contribuivano con notevoli doti, aumentando la ricchezza del monastero.
Nel 1382, fu istituito un magazzino del sale a beneficio del monastero. Le suore ottennero anche il diritto di utilizzare un sigillo pubblico nella prevostura di Châtel-en-Brie, i cui ricavi appartenevano a loro. La manutenzione del complesso monastico era un affare costoso, ammontando a 58.030 lire e 10 soldi nel 1706.
Il Prieuré Saint-Louis de Poissy fu testimone di diversi eventi storici significativi. Nel 1346, il re Edoardo III d'Inghilterra stabilì qui il suo quartier generale prima di attraversare la Senna verso le Fiandre. Suo figlio, il Principe Nero, devastò successivamente Poissy, incendiando la città. Il monastero ebbe anche un ruolo nel colloquio di Poissy nel 1561, una conferenza religiosa tenuta nel suo refettorio.
Il XVII secolo portò scandalo e riforma al monastero. Nel 1602, il re Enrico IV visitò per presentare la sua figlioccia, Louise de Gondi, e rimase affascinato dalla bellezza di una suora di nome Louise de Maupeou. Accuse di condotta impropria tra le suore portarono al loro esilio. Nonostante gli sforzi per ristabilire l'ordine, inclusi interventi di Papa Urbano VIII, la reputazione del monastero ne soffrì.
La Rivoluzione Francese segnò l'inizio della fine per il Prieuré Saint-Louis de Poissy. Il monastero fu evacuato nel 1792 e soggetto a saccheggi. La comune locale, incapace di mantenere sia la chiesa del priorato che la chiesa collegiata di Notre-Dame, scelse di preservare quest'ultima come chiesa parrocchiale. La chiesa del priorato fu abbandonata e il monastero fu venduto e smantellato, eccetto la portineria, che ora ospita il Museo del Giocattolo.
La chiesa del priorato, dedicata nel 1331, era un capolavoro architettonico. Le sue volte si innalzavano a 30 metri e il suo campanile superava quello della chiesa collegiata di Notre-Dame. La chiesa, costruita a forma di croce latina con tre navate e volte a costoloni, era un esempio del design gotico. Presentava una guglia poligonale, tetti a spiovente lunghi e intricati lavori in legno coperti di piombo. L'altare era tradizionalmente ritenuto situato nel luogo di nascita di San Luigi.
La chiesa ospitava numerose statue, tra cui quelle di San Luigi, sua moglie Margherita di Provenza e i loro sei figli. Alcune di queste statue sono ora conservate nel Museo di Cluny a Parigi. Il coro vantava un magnifico altare adornato con oltre cento bassorilievi, donato da Giovanni, duca di Berry. Questo altare, ora al Louvre, raffigura scene della vita di Cristo, di San Giovanni Battista e di San Giovanni Evangelista.
Nonostante i danni causati da un fulmine nel 1695, che provocarono il crollo delle sue volte e dei tetti, la chiesa rimase un simbolo della gloria passata del monastero. Oggi, il Prieuré Saint-Louis de Poissy rappresenta un toccante ricordo di un'epoca passata, invitando i visitatori a esplorare il suo passato ricco di storia e a apprezzarne l'eredità duratura.
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