Situato maestosamente sopra la pittoresca cittadina di Rovereto, nel nord Italia, il Castello di Rovereto, o Castello di Rovereto, si erge come testimone di secoli di storia e evoluzione architettonica. Questa fortezza rinascimentale è l'esempio più significativo di architettura militare veneziana nella regione del Trentino e offre ai visitatori un affascinante viaggio nel tempo.
Le origini del Castello di Rovereto risalgono al XIV secolo, quando fu menzionato per la prima volta nei documenti storici. Tuttavia, prove archeologiche suggeriscono che la collina su cui sorge fosse fortificata già in tempi preistorici e che una torre romana un tempo dominasse il sito. Inizialmente appartenente ai Signori di Lizzana, il castello passò sotto il controllo della potente famiglia Castelbarco a metà del XIV secolo. La famiglia Castelbarco intraprese significativi lavori di ricostruzione, trasformando il sito in una formidabile fortezza con mura difensive e quartieri residenziali per il signore e la sua guarnigione.
All'inizio del XV secolo, sorsero tensioni tra la famiglia Castelbarco e la crescente Repubblica di Venezia. Il conflitto attirò l'attenzione del duca austriaco Federico IV, portando a un intervento militare da parte di Venezia. Dopo un assedio di una settimana nel 1416, Rovereto cadde nelle mani veneziane. Il periodo veneziano, con una breve interruzione, durò quasi un secolo. Durante questo tempo, il castello subì ampie ristrutturazioni, perdendo il suo aspetto medievale e rinascendo come una moderna bastione difensiva. La trasformazione iniziò seriamente dopo un assedio di 40 giorni nel 1487, che vide il castello incendiato dalle truppe in ritirata sotto Gaudenz von Matsch. La successiva ricostruzione introdusse le robuste rondelle, i bastioni e i bastioni che definiscono oggi la silhouette del castello.
Nel 1509, l'era veneziana terminò dopo la sconfitta della Repubblica di Venezia nella Battaglia di Agnadello. Rovereto e il suo castello caddero nelle mani dell'imperatore Massimiliano I, che li pose sotto il suo diretto controllo fino alla sua morte nel 1519. Successivamente, Rovereto fu incorporata nella Contea del Tirolo, e il castello servì come sede del capitano distrettuale imperiale per secoli. Le principali modifiche strutturali cessarono fino alla fine del XVIII secolo, quando l'imperatore Giuseppe II ordinò la demolizione parziale, inclusa la riempimento del fossato e la rimozione del ponte levatoio. I giorni più bui del castello arrivarono durante l'era napoleonica, quando fu occupato, danneggiato dal fuoco e successivamente saccheggiato. Dal 1833 al 1859, il castello vide vari usi, tra cui servire come ospizio per poveri e campo di lavoro forzato prima di diventare una caserma militare austriaca.
Durante la Prima Guerra Mondiale, Rovereto divenne una città di prima linea, e il castello fu occupato da due compagnie del 3° Reggimento Kaiserjäger. Il fossato ospitava un mortaio da 30,5 cm M.11, che mirava a posizioni italiane su Monte Baldo e Monte Zugna. Il mortaio attirò anche il fuoco dell'artiglieria italiana, causando danni significativi al castello. Dopo la guerra, il comando cittadino italiano utilizzò il castello come campo di prigionia, contribuendo ulteriormente al suo deterioramento.
Il declino del castello fu arrestato nel 1920, quando iniziarono i lavori di restauro per istituire il Museo Storico Italiano della Guerra, inaugurato nel 1921 alla presenza del re italiano. Il museo rimane una caratteristica centrale del castello, ospitando ampie esposizioni sulla storia militare italiana. I restauri completi iniziarono nel 2001, modernizzando il museo e restaurando le strutture del castello. Entro il 2011, le rondelle Marino e Malipiero furono completamente restaurate, inclusa la ricostruzione del tetto in legno della torre Malipiero, perso in un incendio del XVIII secolo. Le fasi di ristrutturazione in corso mirano a preservare e valorizzare questo gioiello storico.
Il Castello di Rovereto ha una pianta pentagonale irregolare che si adatta al terreno, con tre prominenti rondelle ai suoi angoli: le torri coperte Malipiero e Marino, e la rondella semicircolare scoperta Coltrino. Il bastione D'Alviano, situato tra Malipiero e Marino, si proietta nel fossato per coprire gli angoli morti delle rondelle con i suoi cannoni. L'ala meridionale presenta il modesto Bastioncello Priuli. Il castello è circondato da un fossato profondo 15 metri, con una ripida discesa verso il fiume Leno sul lato sud e resti di mura protettive a ovest.
I visitatori entrano attraverso l'ingresso del museo, passando per un sentiero murato sotto la rondella Coltrino e salendo dolcemente nel cortile del castello. I 8.250 metri quadrati di mura e i 1.850 metri quadrati di spazio interno del castello offrono un'affascinante visione del suo passato storico. Con il proseguimento dei lavori di restauro, visite guidate dedicate esclusivamente alla storia del castello promettono un'esperienza ancora più ricca per i futuri visitatori.
Il Castello di Rovereto non è solo una fortezza; è una cronaca vivente della turbolenta storia della regione, dell'evoluzione architettonica e della resilienza duratura. Che tu sia un appassionato di storia o un viaggiatore occasionale, una visita a questo straordinario sito sarà sicuramente un indimenticabile viaggio nel tempo.
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