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Chiesa di Santa Maria delle Giummare

Chiesa di Santa Maria delle Giummare Sciacca

Chiesa di Santa Maria delle Giummare

Santa Maria delle Giummare, conosciuta localmente come Chiesa di Santa Maria delle Giummare, rappresenta un prezioso esempio del ricco intreccio di storia e cultura di Sciacca, Italia. Questa antica chiesa cattolica, situata in Via Valverde, non è solo un luogo di culto, ma anche un simbolo della resilienza e dell'evoluzione architettonica della città nel corso dei secoli.

Il Periodo Normanno

Le origini di Santa Maria delle Giummare risalgono all'epoca normanna. Inizialmente, il sito ospitava un monastero basiliano situato su una collina vicino a una struttura fortificata. Nel 1087, il Gran Conte Ruggero conquistò l'area dai musulmani, segnando l'inizio della sua storia ricca di eventi. Giuditta d'Altavilla, figlia del Gran Conte e Signora di Sciacca dal 1100 al 1136, ebbe un ruolo fondamentale nella fondazione di numerose chiese e monasteri, tra cui Santa Maria delle Giummare. Ella vi insediò monache di clausura e monaci dell'ordine cluniacense provenienti da oltre le Alpi, creando un monastero doppio riconosciuto dal diritto canonico. Questa configurazione unica permetteva ai monaci cluniacensi di svolgere le loro funzioni nella vicina chiesa di San Leonardo di Limoges, rispettando le regole della clausura femminile.

Il Periodo Angioino

La storia della chiesa subì un cambiamento drammatico durante il periodo angioino. Nel 1282, la rivolta dei Vespri Siciliani contro i governanti angioini portò all'espulsione di tutti i francesi, compresi i monaci cluniacensi. Il monastero fu successivamente trasformato in un priorato reale intitolato Santa Maria delle Giummare di Sciacca. Questo periodo vide significativi cambiamenti nell'amministrazione e nella struttura della chiesa, riflettendo il mutevole panorama politico dell'epoca.

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L'Influenza Aragonese

Sotto il dominio aragonese, la vicina fortificazione fu trasformata nel maestoso Castello De Luna d'Aragona grazie a Guglielmo Peralta, Conte di Caltabellotta. Il castello passò poi nelle mani dei conti Luna tramite alleanze matrimoniali. Nel 1382, il monastero fu assegnato alle monache benedettine, che portarono con sé il dipinto della Madonna di Valverde da Caltabellotta. Questo periodo vide anche la chiesa essere chiamata Santa Maria di Valverde, un nome che rimase a causa dell'afflusso di monache dal monastero di Valverde.

Il Periodo Spagnolo

Il XVI secolo portò significativi cambiamenti architettonici a Santa Maria delle Giummare. La chiesa fu ristrutturata in stile gotico-catalano a partire dal 1530. Tuttavia, la paura delle incursioni dei pirati turchi nel 1619 portò alla temporanea rilocazione delle monache al monastero della Badia Grande entro le mura della città. Esse tornarono a Santa Maria delle Giummare nel 1622, dopo che il monastero fu fortificato con alte e robuste mura. Il XVIII secolo vide ulteriori miglioramenti con stucchi e decorazioni barocche, in particolare quelle realizzate dall'artista palermitano Angelo Firriolo della bottega dei Serpotta.

Il Periodo Borbonico

Il XIX secolo fu un periodo difficile per Santa Maria delle Giummare. La chiesa divenne fatiscente, costringendo le monache a trasferirsi nuovamente alla Badia Grande nel 1896. Nel 1914, la parte orientale del monastero fu venduta a una compagnia elettrica, che la demolì per costruire un'officina. La parte occidentale fu utilizzata dall'Esercito Reale come dormitorio e deposito per un distaccamento di fanteria. Oggi, i resti dell'antico monastero sono occupati dagli orfani di Padre Michele Arena, che è accreditato di aver salvato la chiesa dalla rovina.

Patrimonio Artistico

Santa Maria delle Giummare non è solo un monumento storico, ma anche un deposito di tesori artistici. Un'opera notevole è l'Assunzione della Vergine Maria, un dipinto a olio su tela realizzato da Mariano Rossi nel 1767-1768. Questa opera d'arte esemplifica il ricco patrimonio artistico che la chiesa ha preservato nel corso dei secoli.

Il Monastero e i Suoi Archivi

Il Monastero di Santa Maria delle Giummare occupa un posto speciale nella storia ecclesiastica di Sciacca. Nel 1401, il vescovo Francesco Vitali di Mazara, insieme agli abati di Palermo e Calatamauro, eseguì una bolla papale di Papa Bonifacio IX, trasferendo le monache dal monastero di Valverde a Santa Maria delle Giummare. Questo trasferimento fu orchestrato dalla badessa Suor Agata Montaliana, che prese possesso del monastero e dei suoi diritti. Gli archivi del monastero, noti come Tabulario, contengono una collezione di diplomi, documenti e pergamene, ora conservati negli Archivi di Stato di Palermo, grazie a una donazione di Ignazio Scaturro nel 1942.

L'Eredità dell'Influenza Cluniacense

Il priorato di Santa Maria delle Giummare è unico in quanto l'unico insediamento cluniacense nel sud Italia. Fondato durante il declino dell'ordine, il priorato contribuì modestamente alle casse di Cluny. Nonostante le relazioni incerte con i Normanni di Sicilia, l'abate cluniacense, Pons, rimase fedele a Papa Innocenzo II, evidenziando il complesso intreccio di politica e religione dell'epoca.

In conclusione, Santa Maria delle Giummare è più di una semplice chiesa; è una cronaca vivente della ricca storia di Sciacca. Dalle sue radici normanne alle sue connessioni cluniacensi, e dalla sua architettura gotico-catalana ai suoi abbellimenti barocchi, la chiesa incarna l'evoluzione culturale e storica della regione. Una visita a Santa Maria delle Giummare offre uno sguardo unico nel passato, rendendola una tappa essenziale per chiunque esplori i tesori storici di Sciacca.

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