La Chiesa di Santa Maria Maggiore, conosciuta localmente come Chiesa di Santa Maria Maggiore, rappresenta un magnifico testimone del ricco patrimonio storico e architettonico di Trento. Questa iconica chiesa, commissionata dal Principe-Vescovo Bernardo Clesio, non è solo un rifugio spirituale ma anche un faro dell'architettura rinascimentale e di rilevanza storica, avendo giocato un ruolo cruciale durante il Concilio di Trento. Iniziamo un viaggio nel tempo per esplorare le meraviglie della Chiesa di Santa Maria Maggiore.
La storia della Chiesa di Santa Maria Maggiore è profondamente intrecciata con il tessuto stesso di Trento. Gli scavi archeologici tra il 1974-1978 e il 2007-2009 hanno rivelato le sue antiche origini. Il sito su cui sorge la chiesa ospitava un tempo edifici pubblici romani, forse anche un complesso termale. Una fonte agiografica, la Passio Sancti Vigilii, attribuisce la fondazione dell'ecclesia a San Vigilio, il terzo vescovo di Trento, intorno alla fine del IV o all'inizio del V secolo. Tuttavia, recenti scoperte suggeriscono che il primo edificio sacro su questo sito risalga alla seconda metà del V secolo o all'inizio del VI secolo.
Nel corso dei secoli, la chiesa ha subito diverse trasformazioni. Nell'alto Medioevo, tra la fine dell'VIII e l'inizio del IX secolo, importanti ristrutturazioni includevano l'aggiunta di arredi liturgici in pietra riccamente decorati. Tra il X e l'XI secolo, una nuova chiesa più piccola sostituì quella originale, caratterizzata da un'abside semicircolare centrale affiancata da due absidi minori. Questa pratica medievale di riutilizzare materiali da costruzioni precedenti era comune e contribuisce alla storia stratificata della chiesa.
L'attuale chiesa in stile rinascimentale, visibile oggi, iniziò la sua costruzione nel 1520 sotto la direzione di Bernardo Clesio. Fu durante questo periodo che la Chiesa di Santa Maria Maggiore guadagnò prominenza, in particolare durante il Concilio di Trento. Il 12 dicembre 1545, la chiesa fu la destinazione della prima processione solenne del Concilio, e dal 1562 ospitò le congregazioni generali della fase finale del concilio. Questa rilevanza storica è immortalata in varie opere d'arte e incisioni, tra cui un dipinto notevole di Elia Naurizio conservato nel Museo Diocesano Tridentino.
L'eleganza architettonica della Chiesa di Santa Maria Maggiore è evidente anche a un primo sguardo. La facciata, costruita in pietra bianca e rossa, mostra uno stile rinascimentale con un ingresso ad archivolto. Il portale, commissionato dal Principe-Vescovo Cristoforo Madruzzo nel 1539, è adornato con una lunetta che raffigura l'Annunciazione a Maria. Questa facciata, insieme alle chiese dell'Assunta a Civezzano e alla Cattedrale dell'Assunta a Cles, completa la trilogia clesiana.
All'interno, la chiesa presenta una navata unica con una serie di cappelle ai lati, ciascuna con altari in marmo barocco. Tra le opere d'arte notevoli vi è un pezzo di Giovan Battista Moroni nella seconda cappella a destra, che raffigura la Madonna, San Giovanni e i quattro dottori della chiesa. L'interno vanta anche diverse pale d'altare e un sarcofago barocco contenente reliquie attribuite a San Clemente, circondato da stucchi realizzati da Gerolamo Aliprandi. I dipinti sul soffitto, che illustrano momenti del Concilio di Trento e figure chiave della Controriforma, sono di grande valore storico e artistico.
Ai lati dell'altare maggiore si trovano statue di Santa Marta e Santa Maddalena, scolpite negli anni 1670 da Cornelis van der Beck. La parte settentrionale del presbiterio è occupata dal coro, un capolavoro degli scalpellini Vincenzo e Gian Girolamo Grandi, con una grande tribuna con bassorilievi e medaglioni, sostenuta da mensole finemente scolpite. Questo progetto, commissionato da Giovanni Antonio Zurletta (o Ciurletti), fu realizzato tra il 1534 e il 1542.
Il campanile della Chiesa di Santa Maria Maggiore, alto 53 metri, è il più alto di Trento. Costruito in pietra calcarea bianca, presenta due ordini di trifore romaniche e una cupola poligonale. Nel 1921, il campanile fu dotato di un insieme di sette campane, fuse dalla fonderia Luigi Colbacchini di Trento. Queste campane, progettate per armonizzarsi con quelle della cattedrale, creano un suono maestoso riservato alle grandi festività.
Sul coro del presbiterio risiede l'organo a canne Mascioni opus 402, costruito nel 1928 utilizzando la cassa dell'antico organo del 1536. Restaurato e ampliato nel 1953 dopo i danni della Seconda Guerra Mondiale, questo strumento a trasmissione elettrica presenta tre tastiere, una pedaliera concavo-radiale e un totale di 56 registri. La cassa dell'organo, con la sua struttura a serliana, mostra canne disposte in cuspidi uniche, aggiungendo alla grandiosità della chiesa.
La Chiesa di Santa Maria Maggiore non è solo un luogo di culto, ma un monumento vivente che narra la storia ricca e l'evoluzione architettonica di Trento. Le sue mura riecheggiano le solenni assemblee del Concilio di Trento, le sue opere d'arte riflettono il fervore religioso del Rinascimento, e le sue campane risuonano con lo spirito duraturo della città. Per qualsiasi visitatore di Trento, una visita alla Chiesa di Santa Maria Maggiore è un viaggio imperdibile attraverso il tempo, la fede e l'arte.
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