Il Palazzo Barbaran da Porto è una splendida residenza urbana situata in Contrà Porti 11 a Vicenza, Italia. Progettato dal celebre architetto Andrea Palladio e costruito tra il 1570 e il 1575, questo magnifico palazzo rappresenta un esempio straordinario dell'ingegnosità architettonica e del talento artistico del periodo rinascimentale. Oggi ospita il Museo Palladio e il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio (CISA Palladio), diventando un importante polo culturale ed educativo.
Il grandioso Palazzo Barbaran da Porto fu commissionato dal nobile vicentino Montano Barbarano, noto per i suoi gusti raffinati in letteratura e musica. Nella sua Historia de Vicenza pubblicata nel 1591, Iacopo Marzari descrive Barbarano come un eccellente esponente delle belle arti e della musica. La costruzione del palazzo riflette le inclinazioni culturali di Barbarano, con un inventario del 1592 che elenca vari flauti, indicando la presenza di vivaci attività musicali all'interno delle sue mura.
La sfida di Palladio nella progettazione di questo palazzo fu quella di integrare diverse case familiari preesistenti sul sito. Man mano che la costruzione procedeva, Barbarano acquisì ulteriori terreni adiacenti, necessitando di un'espansione ulteriore e risultando in una facciata asimmetrica. Nonostante queste complessità, il design magistrale di Palladio unificò armoniosamente gli elementi disparati in una struttura coesa ed elegante.
Il piano terra del palazzo presenta un atrio mozzafiato con quattro colonne, collegando ingegnosamente i due edifici preesistenti. Palladio dovette affrontare due sfide significative: sostenere il grande salone al piano nobile sopra e creare un aspetto simmetrico nonostante il perimetro irregolare delle mura preesistenti. Ispirandosi al Teatro di Marcello a Roma, Palladio divise lo spazio in tre navate, posizionando quattro colonne ioniche al centro. Questo design non solo forniva stabilità strutturale ma creava anche una simmetria esteticamente piacevole.
Le colonne centrali sono collegate alle pareti periferiche da un entablatura rettilinea, assorbendo abilmente le irregolarità del piano dell'atrio. Questo approccio innovativo ricorda il sistema serliano che Palladio utilizzò nelle logge della Basilica Palladiana. L'uso di capitelli ionici, ispirati al Tempio di Saturno nel Foro Romano, permise a Palladio di allineare perfettamente le colonne e le semicolonne, nonostante lievi rotazioni.
La facciata del palazzo che si affaccia sulla strada è un capolavoro dell'architettura rinascimentale, suddivisa in nove campate e adornata con dieci colonne su ciascuno dei due livelli. Il trattato di architettura di Palladio proponeva l'uso di colonne colossali o una combinazione di colonne ioniche e corinzie. A causa della ristrettezza di Contrà Porti, fu scelta la seconda opzione per evitare una sensazione opprimente.
Al livello del suolo, le colonne poggiano direttamente sul terreno, con una base liscia intonacata definita da una cornice sporgente. Le finestre, incorniciate da pilastri di pietra, sono adornate con capitelli che sostengono i mezzanini, decorati con rilievi di figure umane. Tuttavia, le due campate più a sinistra, aggiunte durante l'espansione, mancano di questa decorazione. Il piano nobile, con la sua ricca ornamentazione, contrasta con la relativa semplicità del livello inferiore. Le nove finestre su questo livello presentano balaustre e frontoni alternati triangolari e arcuati, ciascuno sormontato da statue e ghirlande decorative.
La facciata è animata da un gioco di luci e ombre, creato dall'articolazione della parete in più livelli di rilievo. Le colonne, le modanature e le proiezioni dei balconi contribuiscono a questo effetto visivo dinamico, rendendo la facciata uno spettacolo davvero affascinante.
Montano Barbarano ingaggiò alcuni degli artisti più rinomati del suo tempo per la decorazione interna del palazzo. Giovanni Battista Zelotti, che aveva precedentemente decorato diverse ville palladiane, Anselmo Canera e Andrea Vincentino furono tra gli artisti che contribuirono agli interni sontuosi del palazzo. I lavori in stucco furono inizialmente intrapresi da Lorenzo Rubini, che lavorò anche sulla Loggia del Capitanio, e dopo la sua morte nel 1574, suo figlio Agostino continuò il lavoro.
Il risultato è un palazzo che rivaleggia con le residenze di altre importanti famiglie vicentine, come i Thiene, i Porto e i Valmarana. L'investimento di Montano Barbarano nel palazzo gli permise di affermare il suo status come figura di spicco dell'élite culturale di Vicenza.
Oggi, i visitatori del Palazzo Barbaran da Porto possono esplorare il Museo Palladio, che offre una panoramica completa sulla vita e le opere di Andrea Palladio. Le mostre del museo includono disegni originali, modelli e installazioni multimediali che portano alla luce il genio architettonico di Palladio. Il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio (CISA Palladio) ospita anche varie mostre, conferenze e programmi educativi, rendendo il palazzo un vivace centro di studi architettonici.
In conclusione, il Palazzo Barbaran da Porto non è solo una gemma architettonica ma un simbolo dei successi culturali e artistici del Rinascimento. La sua ricca storia, il design straordinario e il ruolo continuo come istituzione culturale lo rendono una destinazione imperdibile per chiunque sia interessato all'architettura, alla storia e alle arti.
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