Situato nel cuore della suggestiva Valle dei Templi ad Agrigento, in Sicilia, il Museo Archeologico, noto anche come Museo archeologico regionale, offre un affascinante viaggio nella storia antica di questa regione. Progettato dall'architetto Franco Minissi, il museo è un vero e proprio scrigno di reperti che spaziano dall'era preistorica fino alla fine del periodo greco-romano, offrendo una visione unica del passato.
Il Museo Archeologico è stato istituito per ospitare le ampie collezioni di materiali archeologici provenienti da fonti statali, civiche e diocesane. Queste collezioni sono di particolare importanza per comprendere la ricca storia di Agrigento e delle sue aree circostanti. L'architettura del museo è una fusione di stili moderni e antichi, integrandosi armoniosamente con il paesaggio storico della Valle dei Templi.
Le collezioni del museo sono organizzate meticolosamente in 18 sale, seguendo un ordine cronologico e topografico. Questa disposizione permette ai visitatori di seguire facilmente lo sviluppo della regione dalle prime epoche preistoriche fino ai periodi di fioritura dell'influenza greca e romana.
Entrando nel Museo Archeologico, ci si immerge subito nel mondo antico. La prima sala accoglie i visitatori con documentazione cartografica e un repertorio di fonti antiche, preparando il terreno per il viaggio storico che seguirà.
La seconda sala espone materiali preistorici e protostorici, inclusi reperti dell'Età del Bronzo e dell'Età del Ferro. Tra i pezzi più notevoli c'è il sorprendente vaso miceneo a staffa proveniente da Cannatello, che offre un interessante sguardo sugli scambi culturali tra le popolazioni indigene e i Greci.
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TourUno degli aspetti più impressionanti del Museo Archeologico è la sua vasta collezione di ceramiche. La terza sala ospita una serie di vasi provenienti dalle necropoli di Agrigento, tra cui il magnifico cratere a fondo bianco raffigurante Perseo pronto a salvare Andromeda, risalente al 450 a.C. circa. Questo capolavoro è una testimonianza dell'alto livello di maestria raggiunto dagli antichi artigiani.
Oltre alle ceramiche, il museo presenta anche una collezione di materiali architettonici provenienti da vari santuari di Agrigento. La quarta sala permette ai visitatori di apprezzare l'evoluzione degli stili architettonici, dai rivestimenti in argilla arcaici alle strutture in pietra classiche. Il confronto tra le grondaie a testa di leone di diversi templi offre una visione unica delle differenze stilistiche e cronologiche del periodo.
La quinta sala è dedicata alle offerte votive dei santuari di Agrigento. Qui si trovano una serie di busti in argilla, statuette e bracieri, ciascuno con intricati motivi decorativi. I kernoi, o vasi ad anello con piccoli recipienti sulla sommità, sono particolarmente notevoli per la loro associazione con i culti di Demetra e Persefone.
La sesta sala ospita il colossale Telamone dell'Olympieion, una struttura massiccia che un tempo sosteneva il tetto del tempio. Il Telamone ricostruito, insieme ad altre tre teste di Telamone, offre una visione sorprendente della grandiosità architettonica dell'antica Agrigento. Un modello del tempio e varie ipotesi sulla collocazione dei Telamoni arricchiscono ulteriormente la comprensione del visitatore di questa struttura monumentale.
La settima sala offre uno sguardo sulla vita quotidiana del quartiere ellenistico-romano di Agrigento. Sezioni stratigrafiche e oggetti di uso quotidiano, inclusi frammenti di affreschi e pavimenti a mosaico, rivelano le pratiche domestiche e decorative del periodo. L'ottava e la nona sala continuano questa esplorazione con reperti provenienti da scavi sistematici, mostrando la continuità e i cambiamenti nella cultura materiale dal VI al III secolo a.C.
La decima sala è un punto culminante per gli amanti dell'arte greca, con tre sculture squisite: il Kouros di Agrigento, l'Afrodita che si bagna e un torso maschile. Il Kouros, in particolare, è un fine esempio della plasticità raffinata e dell'equilibrio caratteristico della scultura greca del primo V secolo a.C.
La sala panoramica è dedicata alle iscrizioni, tra cui una notevole iscrizione imperiale romana con la dedica Concordia Agrigentinorum. Questa iscrizione, un tempo erroneamente associata al vicino Tempio della Concordia, fornisce preziose informazioni sulla vita civica e religiosa dell'antica Agrigento.
L'undicesima sala si concentra sulle necropoli di Agrigento, esponendo sarcofagi e altari dei periodi greco e romano. Tra i pezzi più notevoli c'è un sarcofago in marmo del II secolo d.C., raffigurante scene della vita di un bambino morto prematuramente. Questo toccante reperto offre uno sguardo commovente sugli aspetti personali e familiari della vita antica.
La dodicesima sala segna l'inizio del secondo percorso espositivo del museo, che esplora l'era preistorica attraverso un viaggio topografico dai confini orientali a quelli occidentali della provincia. Le sale successive continuano questa esplorazione, con reperti provenienti da vari siti archeologici, tra cui Montallegro, Raffadali e Favara.
La quindicesima sala ospita un cratere a figure rosse attiche raffigurante un'Amazzonomachia, una scena vivida di battaglia mitologica, risalente al 450 a.C. circa. Questo reperto è una testimonianza degli scambi artistici e culturali tra la Grecia e la Sicilia durante questo periodo.
La sedicesima sala è dedicata al territorio di Enna, con armi, elmi e strigili provenienti da una tomba di guerriero, insieme a vetri policromi e oinochoai trilobate. L'ultima sala dell'itinerario del museo espone reperti della provincia di Caltanissetta, offrendo una panoramica completa del patrimonio archeologico della regione.
In conclusione, il Museo Archeologico di Agrigento è una destinazione imperdibile per chiunque sia interessato alla storia antica e alla cultura della Sicilia. Le sue ampie collezioni, le esposizioni curate con attenzione e la splendida posizione nella Valle dei Templi lo rendono un'esperienza indimenticabile per visitatori di tutte le età.
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