L'Arco di Campanus, conosciuto localmente come Arc de Campanus, è un antico monumento che si erge orgoglioso nel cuore di Aix-les-Bains, una pittoresca cittadina nel dipartimento della Savoia, nella regione Auvergne-Rhône-Alpes in Francia. Questa straordinaria struttura, con la sua presenza slanciata ma imponente, offre uno sguardo affascinante sulla ricca storia e architettura romana.
Costruito durante l'Alto Impero Romano nel I o II secolo d.C., si ritiene che l'Arco di Campanus sia stato un monumento funerario o un arco monumentale dedicato alla memoria di una famiglia prominente. L'arco fu commissionato da Lucius Pompeius Campanus, un noto romano il cui nome è stato immortalato nel titolo del monumento. L'arco presenta quattordici targhe dedicatorie a vari membri della famiglia Pompeii, sebbene solo alcune siano state decifrate con certezza.
Nel contesto della Aix-les-Bains romana, conosciuta come Aquae in epoca antica, l'arco aveva un ruolo significativo. Aquae non era un insediamento urbano tipico, ma piuttosto un'agglomerazione rurale frequentata dall'aristocrazia locale per le sue terme. La vicinanza dell'arco al tempio di Diana e alle terme sottolinea la sua importanza nella vita sociale e culturale dell'epoca.
L'Arco di Campanus è una meraviglia architettonica, notevole per le sue dimensioni e il design unico. Eretto a un'altitudine di 265 metri, l'arco misura 9,15 metri in altezza e 7,10 metri in larghezza, con uno spessore sorprendentemente sottile di soli 0,75 metri. L'unica apertura dell'arco è un'arcata a tutto sesto che misura 6 per 3,50 metri, sotto la quale si trova un passaggio lastricato segnato dalle tracce di antichi veicoli.
L'arco è costruito con blocchi di calcare finemente tagliati, conosciuti come pietra di Seyssel, provenienti da cave a Franclens e Surjoux. Questa pietra bianca a grana fine era riservata per usi nobili, sottolineando l'importanza del monumento. La decorazione dell'arco segue l'ordine tuscanico, caratterizzato dalla sua semplicità ed eleganza.
Sopra l'arcata, un'entablatura con un architrave e un fregio di otto nicchie, alternando tra piatte e semicircolari, aggiunge grandiosità al monumento. Queste nicchie, sebbene poco profonde, sono simmetricamente disposte e probabilmente avevano uno scopo decorativo piuttosto che ospitare statue o urne. Una cornice e un attico completano la struttura, sebbene le parti superiori siano in parte deteriorate.
La facciata occidentale dell'arco è incisa con i nomi di Lucius Pompeius Campanus e dei suoi antenati attraverso due generazioni. Queste iscrizioni offrono uno sguardo intrigante sulla genealogia della famiglia Pompeii, sebbene non tutte le relazioni siano chiaramente identificate. Sei iscrizioni sono scolpite sull'attico, con solo quattro parzialmente o completamente leggibili. L'architrave presenta otto targhe dedicatorie, non collegate alle nicchie sopra, e la dedica principale all'arco è mostrata in modo prominente su entrambi i lati dell'apertura.
Nonostante le iscrizioni dettagliate, molto su Lucius Pompeius Campanus rimane un mistero. Le sue date esatte di nascita e morte, il rango sociale e le funzioni non sono documentati, lasciando agli storici il compito di ricostruire la sua storia dai pochi indizi sopravvissuti.
L'Arco di Campanus ha testimoniato secoli di storia, dalle sue origini romane alla sua integrazione in strutture medievali e moderne. Nel Medioevo, l'arco fu incorporato in vari edifici, il che probabilmente contribuì alla sua conservazione. Nel XVI secolo, serviva come ingresso alla sala della giustizia della città, e successivamente, faceva parte di un muro di una stalla. L'arco fu gradualmente sepolto fino a essere salvato dalla distruzione nel 1822 durante la demolizione dell'edificio circostante.
Nel 1867, il cortile dell'hotel dove si trovava l'arco fu demolito, esponendo completamente il monumento. L'anno successivo, l'arco fu acquistato dallo stato e nel 1890 fu classificato come monumento storico. Nel corso degli anni, l'arco è stato oggetto di numerosi studi, con studiosi che hanno esaminato la sua architettura, le iscrizioni e il contesto storico.
Gli studiosi moderni hanno offerto varie interpretazioni sullo scopo dell'arco. Nel 1996, l'archeologa tedesca Annette Küpper-Böhm ha contestato il suo ruolo funerario, suggerendo invece che servisse come una porta monumentale, simile ad altri archi nella regione della Gallia Narbonense. Secondo lei, l'arco simboleggiava il passaggio dall'interno della città, segnato dal tempio di Diana, all'esterno, dove si trovavano le terme.
Nei primi anni 2000, Philippe Leveau ha riesaminato i dati archeologici di Aix-les-Bains, proponendo nuove ipotesi sulla struttura dell'antica città e la funzione dei suoi monumenti, incluso l'Arco di Campanus. Il suo lavoro ha contribuito a una comprensione più profonda del significato storico e culturale del sito.
Oggi, l'Arco di Campanus si erge come testimonianza dell'eredità duratura dell'ingegneria romana e della ricca storia di Aix-les-Bains. Che tu sia un appassionato di storia o un viaggiatore occasionale, una visita a questo antico monumento offre un'opportunità unica per fare un salto nel passato ed esplorare il mondo affascinante della Gallia romana.
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