Nel cuore di Andria, in Italia, si trova un gioiello nascosto di bellezza storica e architettonica – la Chiesa di Santa Maria Vetere. Questa affascinante chiesa, con la sua ricca storia e l'atmosfera serena, offre ai visitatori un viaggio nel tempo, rivelando storie di fede, resilienza e spirito comunitario.
La storia della Chiesa di Santa Maria Vetere è strettamente legata a quella di Andria stessa. Le origini della chiesa risalgono a una bolla papale emessa da Papa Eugenio IV l'11 settembre 1435. Questo decreto autorizzava Padre Antonio da Andria a fondare tre conventi, uno dei quali era Santa Maria Vetere. L'iniziativa ricevette grande sostegno dalla popolazione locale e fu ulteriormente rafforzata dall'arrivo di San Giovanni da Capestrano nel 1436, la cui missione diplomatica includeva la promozione del movimento Osservante in Puglia.
I documenti storici, come quelli trovati nella Cronologia dell'Ordine dei Frati Minori di Wadding, indicano che nel 1438 fu costruito un convento dedicato alla Beata Maria Vetere con fondi pubblici. Questo convento aveva una doppia funzione: era un centro di formazione teologica per gli adolescenti e un luogo di cura per i malati. Il convento, situato accanto alla cappella della Beata Maria Vetere, ospitava il Vicario Provinciale dell'epoca, Padre Antonio da Andria, ed era considerato uno dei principali conventi della Provincia Osservante di San Nicola di Bari.
Molto prima della fondazione ufficiale del convento, il sito aveva già una significativa presenza religiosa. Già nel 1398, si registrava che un sacerdote di nome Frate Onorato era sepolto nella chiesa, e nel 1419, Antonia Brunforte, figlia del Conte Federico Brunforte di Bisceglie e moglie del secondo Duca di Andria, Guglielmo del Balzo, fu anch'essa sepolta qui. Chiare referenze all'esistenza del monastero appaiono nel testamento di Francesco II del Balzo (1420), dove i frati erano nominati come legatari.
Il convento giocava un ruolo cruciale nella provincia monastica di San Nicola, ospitando spesso il ministro provinciale che aveva un posto d'onore nelle processioni. Nel corso dei secoli, il convento subì numerosi cambiamenti, inclusa l'istituzione di una scuola teologica e di un ospedale. Nonostante la soppressione degli ordini religiosi nel Regno di Napoli sotto il decreto di Gioacchino Murat all'inizio del XIX secolo, il convento di Santa Maria Vetere riuscì a sopravvivere grazie a tempestivi interventi delle autorità locali.
La facciata della chiesa è modesta ma elegante, con un ampio portale sormontato da una cornice e una grande finestra sopra. Statue di Sant'Antonio e San Pasquale Baylon adornano i timpani, mentre una nicchia al centro ospita un inginocchiato San Francesco. L'interno della chiesa è a navata unica, con sei altari simmetrici che un tempo fiancheggiavano le pareti laterali, i loro dipinti ancora presenti. La decorazione della chiesa fu completata da un soffitto a cassettoni in legno dorato con sfondi blu e fiori stilizzati, risalente al XVIII secolo.
Significativi lavori di restauro furono intrapresi negli anni '80, inclusa la creazione della cappella del Santissimo Sacramento, la ridisegnazione del presbiterio e l'installazione di nuovi confessionali e banchi in legno. Il progetto di restauro fu supervisionato dall'architetto Antonio Vigorelli della scuola Beato Angelico di Milano. La chiesa ospita anche un organo splendidamente restaurato del 1756, e il sagrato fu rinnovato nel 1992. Dal 2005 al 2010, i dipinti e le statue della chiesa furono meticolosamente restaurati, e la cupola, con affreschi del Padre Eterno, Gesù Cristo, la Vergine Maria, San Francesco e dottori francescani, fu rinnovata nel 2010.
Il campanile, integrato nella chiesa e adiacente al presbiterio, risale al XVI secolo, come indicato da un'iscrizione alla sua base. Alto circa 40 metri, il campanile è in stile barocco e ospita quattro campane. Il primo livello presenta semplici finestre ad arco rotondo, mentre il secondo livello è riccamente decorato con angoli arrotondati, elementi a forma di anfora e finestre ad arco con balaustre. La guglia quadrangolare e ondulata aggiunge un tocco di eleganza barocca.
Tra le campane, la più notevole è quella datata 1496, con la sua forma distintiva e il suono chiaro e argentato. Un'altra campana, del 1703, e la campana più grande, dedicata a San Francesco e datata 1880, aggiungono significato storico al campanile. La campana più piccola, con l'emblema francescano, risale al 1881.
La parte più antica del convento è il chiostro, composto da sette archi a sesto acuto per lato e soffitti a volta incrociata. Le pareti sono adornate con affreschi che raffigurano scene della vita di San Francesco, e i medaglioni tra le lunette ritraggono santi francescani. Al centro del chiostro si trova una cisterna circondata da quattro colonne di pietra.
Nel corso del tempo, la struttura originale del convento ha subito numerose espansioni e trasformazioni, alterandone significativamente l'aspetto. Il convento di Santa Maria Vetere era una volta il principale convento dei Frati Minori Osservanti di San Nicola, servendo come residenza del ministro provinciale e centro di studi filosofici. Nonostante la soppressione degli ordini religiosi nel 1866, il convento continuò a svolgere un ruolo vitale nella comunità, diventando infine una casa per anziani e un asilo, gestito dalla cooperativa sociale Santa Maria Vetere.
Oggi, la Chiesa di Santa Maria Vetere si erge come testimonianza della fede duratura e della resilienza della comunità di Andria. Le sue mura risuonano di secoli di storia, offrendo ai visitatori uno sguardo su un'epoca passata e uno spazio sereno per la riflessione e l'ammirazione. Che tu sia un appassionato di storia, un amante dell'architettura o un cercatore spirituale, Santa Maria Vetere promette un'esperienza affascinante e arricchente.
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