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Museo diocesano (Mazara del Vallo)

Museo diocesano (Mazara del Vallo) Mazara del Vallo

Museo diocesano (Mazara del Vallo)

Nel cuore di Mazara del Vallo, una deliziosa cittadina sulla costa sud-occidentale della Sicilia, si trova un gioiello nascosto di rilevanza storica e artistica: il Museo Diocesano. Questo museo, situato in un imponente edificio del XVIII secolo, offre ai visitatori uno sguardo unico sul ricco patrimonio ecclesiastico della regione. Che tu sia un appassionato d'arte, un amante della storia o semplicemente un viaggiatore curioso, il Museo Diocesano promette un affascinante viaggio attraverso secoli di arte e cultura sacra.

Un Viaggio nella Storia

Il Museo Diocesano è ospitato all'interno del monumentale edificio del vecchio Seminario, un capolavoro progettato dal rinomato architetto Giovanni Biagio Amico nel 1710. Questa elegante struttura, con i suoi archi armoniosi e logge maestose, è una testimonianza della maestria architettonica del periodo barocco. Varcando l'ingresso principale su Piazza della Repubblica, ci si immerge immediatamente in un mondo dove la storia e l'arte si intrecciano.

Il museo è stato inaugurato nel 1993 grazie agli sforzi del Vescovo Emanuele Catarinicchia e ha subito diverse ristrutturazioni, l'ultima delle quali nel 2009 sotto il Vescovo Domenico Mogavero. La collezione del museo è una testimonianza delle profonde radici religiose e artistiche di Mazara del Vallo, e presenta una vasta gamma di manufatti dal XIV al XIX secolo.

La Collezione di Sculture

Il Museo Diocesano vanta una collezione impressionante di sculture, tra cui opere del celebre scultore siciliano Ignazio Marabitti. Tra i suoi contributi più notevoli ci sono una statua di Sant'Ignazio in preghiera estatica e un raro Cristo Dolente in alabastro, entrambi emanano un profondo senso di spiritualità e raffinatezza artistica.

Uno dei gioielli del museo è il Monumento Montaperto, un elaborato monumento funebre dedicato al Vescovo Giovanni Montaperto. Realizzato dal talentuoso scultore Domenico Gagini nel 1485, questo capolavoro comprende una serie di statue, tra cui il Redentore, la Vergine dell'Annunciazione, i quattro Evangelisti e le quattro Virtù Cardinali. Ogni figura è intrisa di significato simbolico, riflettendo la sofisticazione teologica del suo committente.

La Collezione di Argenti

La Sala degli Argenti è un tesoro di arte liturgica, con oltre 150 oggetti che spaziano dal periodo medievale ai giorni nostri. Tra i pezzi più importanti ci sono due croci processionali, note come croci astili, che sono esempi squisiti di artigianato gotico. La più antica di queste, proveniente dalla Chiesa Madre di Salemi, risale al 1386 e porta la firma di Magister Johannes de Cioni. La seconda croce, attribuita a Giovanni di Spagna, proviene dalla Cattedrale di Mazara del Vallo ed è una fine rappresentazione dello stile Gotico Internazionale.

Un altro pezzo di spicco è la pisside d'argento barocca, commissionata dal Vescovo Francesco Maria Graffeo e realizzata da un argentiere trapanese tra il 1685 e il 1695. Il design intricato della pisside presenta un grifone, che è diventato l'emblema del museo. Inoltre, l'urna-repositorio rivestita d'argento della Cattedrale di Mazara del Vallo, creata nel 1743 dalla bottega Lotta, è un esempio stupefacente di arte e devozione barocca.

Le Pitture e gli Affreschi

La pinacoteca del museo presenta una selezione significativa di dipinti diocesani. Uno dei pezzi più impressionanti è una grande tela raffigurante San Onofrio in preghiera, risalente agli inizi del XVII secolo. Questo dipinto cattura la vita ascetica del santo nel deserto egiziano, circondato da simboli di vanità terrena e salvezza spirituale.

Un'altra sezione notevole della pinacoteca presenta affreschi della Chiesa di Sant'Ignazio, originariamente creati dal pittore Domenico La Bruna agli inizi del XVIII secolo. Questi affreschi, che adornavano la chiesa ellittica costruita nel 1701, sono una testimonianza della maestria di La Bruna e dell'influenza gesuita sul suo lavoro.

Tra le altre tele degne di nota c'è un dipinto di Vincenzo Blandini, che raffigura il Battesimo di Ruggero nel 1712. Questa scena storica offre uno scorcio sul paesaggio urbano di Mazara del Vallo agli inizi del XVIII secolo e commemora il battesimo del quarto figlio di Re Federico II d'Aragona, Ruggero, nella Cattedrale.

Altri Tesori

Il Museo Diocesano ospita anche una varietà di altri affascinanti manufatti, tra cui una carrozza del XVIII secolo con interni in velluto che un tempo apparteneva al Vescovo Antonino Salomone e una sedia a portantina neogotica del periodo del Vescovo Carmelo Valenti. Inoltre, i visitatori possono ammirare un trono rivestito di velluto rosso, un monumentale leggio in legno adornato con aquile e una grande copertina di libro corale.

Collaborazioni Educative

Dal 2008, il Museo Diocesano ha stretto partenariati con diverse istituzioni accademiche, tra cui l'Università di Bologna e l'Accademia di Belle Arti e Restauro Abadir-San Martino delle Scale. Queste collaborazioni hanno arricchito il ruolo del museo come centro di educazione e scambio culturale, consolidando ulteriormente la sua importanza nella regione.

In conclusione, il Museo Diocesano di Mazara del Vallo non è solo un deposito di arte sacra; è una vivace testimonianza del ricco patrimonio culturale e religioso della città. Le sue diverse collezioni offrono un affascinante viaggio nel tempo, rendendolo una destinazione essenziale per chiunque visiti questo pittoresco angolo di Sicilia.

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