Immergiti nel cuore di Molfetta, una pittoresca cittadina della regione Puglia in Italia, e scoprirai il suggestivo Museo diocesano, conosciuto localmente come Museo diocesano di Molfetta. Situato all'interno del Seminario Vescovile storico, questo museo è un vero scrigno di arte, storia e cultura, offrendo ai visitatori uno sguardo unico sul ricco patrimonio ecclesiastico della regione.
Le origini del Museo diocesano risalgono agli inizi del XIX secolo grazie agli sforzi di Giuseppe Maria Giovene, un ecclesiastico locale. La passione di Giovene per l'archeologia lo portò a raccogliere vari reperti dal Pulo di Molfetta, un sito preistorico vicino alla città. La sua collezione costituì la base per quello che sarebbe poi diventato il museo. Successivamente, il vescovo Filippo Giudice Caracciolo e Giovene riorganizzarono il patrimonio della diocesi, stabilendo il primo nucleo del museo.
All'inizio del XX secolo, un altro importante contributore alla collezione del museo fu Francesco Samarelli, un distinto sacerdote. Tra il 1908 e il 1910, Samarelli condusse scavi nella campagna di Molfetta, portando alla luce reperti litici e ceramici che ora sono orgogliosamente esposti nel museo.
Dopo un periodo di inattività, il Museo diocesano fu ufficialmente istituito con decreto episcopale il 23 ottobre 1976 e aprì le sue porte al pubblico nel 1980. Nel giugno 2009, il museo subì un ampio lavoro di restauro per allinearsi alle teorie museografiche e museotecniche contemporanee. Le ristrutturazioni ampliarono lo spazio espositivo a circa 1.500 metri quadrati, permettendo al museo di esporre oltre 200 opere provenienti da varie chiese della diocesi, tra cui Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi e Ruvo.
Entrando nel Museo diocesano, si viene accolti da una vasta gamma di esposizioni che coprono diverse epoche e stili artistici. Il piano terra ospita la sezione archeologica, che presenta reperti preistorici dal periodo Neolitico e pre-romano. Questa sezione offre un affascinante sguardo sulle antiche civiltà che un tempo abitavano la regione.
Uno dei punti salienti del piano terra è la galleria dei paramenti liturgici. Qui si possono ammirare l'evoluzione degli stili tessili e decorativi dal XVII alla fine del XIX secolo. I disegni intricati e l'artigianato di questi paramenti offrono uno spaccato delle tendenze artistiche e culturali dell'epoca.
Il lapidarium è un'altra sezione imperdibile al piano terra. Ospita frammenti erratici della vecchia Cattedrale di Molfetta, varie chiese e arredi urbani. Le due sale della statuaria sono altrettanto affascinanti, esponendo antiche statue delle celebrazioni della Settimana Santa di Molfetta e una collezione di reliquiari in legno dipinti del XVII secolo.
Salendo al primo piano, si trova la monumentale Biblioteca del Seminario Vescovile. Costruita tra il 1837 e il 1844, questa grandiosa biblioteca ospita circa 47.000 volumi, tra cui manoscritti, incunaboli e libri a stampa antica dal XVI al XVIII secolo. La biblioteca è un paradiso per i bibliofili e gli appassionati di storia, offrendo uno spazio sereno per esplorare i tesori letterari del passato.
La pinacoteca del museo è una vera gemma. Presenta opere dal XVI al XVIII secolo di artisti rinomati come Marco Cardisco, Francesco Cozza, Bernardo Cavallino, Corrado Giaquinto e Nicola Porta, tra gli altri della scuola napoletana. La collezione della galleria è una testimonianza del ricco patrimonio artistico della regione e offre un'esperienza immersiva per gli amanti dell'arte.
Non perdere la Sala del Tesoro, una stanza dedicata agli apparati e ai vasi liturgici sacri. Questa sezione mostra l'opulenza e l'artigianato dell'arte ecclesiastica, con pezzi squisiti che riflettono il significato spirituale e culturale della chiesa.
Il museo presenta anche una sezione dedicata alla scultura contemporanea dell'artista nato a Molfetta Vito Zaza. Le sue opere aggiungono un tocco moderno al museo, colmando il divario tra passato e presente.
Infine, l'antica Cappella del Collegio dei Gesuiti, ora un auditorium, è una meraviglia in sé. Ridisegnata nel XIX secolo dall'architetto de Judicibus e adornata con pitture murali di Michele Romano, la cappella è uno spazio sereno e ispiratore che completa l'esperienza del museo.
In conclusione, il Museo diocesano di Molfetta non è solo un museo; è un viaggio attraverso il tempo, l'arte e la cultura. Che tu sia un appassionato di storia, un amante dell'arte o semplicemente un viaggiatore curioso, questo museo offre un'esperienza ricca e gratificante che ti lascerà con una profonda apprezzamento per il patrimonio della regione. Quindi, la prossima volta che ti trovi a Molfetta, assicurati di dedicare del tempo per esplorare questo straordinario museo – non resterai deluso!
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