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Monastero della Santissima Annunziata

Monastero della Santissima Annunziata Paternò

Monastero della Santissima Annunziata

Nel cuore di Paternò, un affascinante comune della provincia di Catania, si erge la maestosa Santissima Annunziata, un luogo di profondo significato storico e architettonico. Conosciuto localmente come Monastero della Santissima Annunziata, questo ex monastero e chiesa hanno svolto un ruolo centrale nella vita spirituale e culturale della città per secoli. Con la sua ricca storia, l'architettura barocca mozzafiato e l'atmosfera serena, Santissima Annunziata è una tappa obbligata per chiunque esplori i tesori della Sicilia.

La Storia della Santissima Annunziata

Le origini della Santissima Annunziata risalgono al 1350, quando fu fondato un convento per monache benedettine a Paternò. Il convento era inizialmente situato nel borgo antico sulla collina, in case donate dalla nobildonna Geltrude di Sanfilippo. Questo primo insediamento serviva come rifugio per le figlie della nobiltà locale. Tuttavia, nel 1644, un crollo strutturale costrinse le monache a cercare una nuova sede, portando alla fondazione del sito attuale.

Il nobile Giuseppe Cardonetto aveva immaginato un convento per le Clarisse e aveva destinato i suoi beni a questo scopo nel suo testamento datato 24 marzo 1592. Tuttavia, a causa di dispute tra gli eredi, la costruzione fu lenta e, nel 1661, solo una parte dell'edificio era completata. Un breve papale nel 1662 unì il nuovo monastero delle Clarisse con il monastero benedettino della Santissima Annunziata. Nonostante l'opposizione delle Clarisse, le monache benedettine si trasferirono nel nuovo edificio, ancora incompleto, nel 1671 a causa di ulteriori crolli nel sito originale.

Il nuovo monastero affrontò le proprie sfide, compresi i danni causati dal devastante terremoto del 1693. Fu durante le successive riparazioni che fu costruita la bellissima loggia belvedere. Nel 1767 iniziarono i lavori di ampliamento per ospitare il crescente numero di monache e fu pianificata una nuova chiesa per sostituire la vecchia chiesa di San Michele. Il rinomato architetto Stefano Ittar, una figura chiave nella ricostruzione tardobarocca della Val di Noto, fu incaricato del progetto, su cui lavorò fino alla sua partenza per Malta nel 1785.

La decorazione interna della chiesa fu completata nel 1798 e la costruzione della facciata continuò a intermittenza a causa di vincoli finanziari. Fu solo a metà del XIX secolo che l'architetto Carmelo Sciuto Patti prese in mano il progetto, presentando un nuovo design nel 1866. Tuttavia, la soppressione del monastero interruppe i lavori e l'edificio fu riutilizzato per varie funzioni municipali. Un comitato formato nel 1904 rilanciò la costruzione della facciata, portando al suo completamento nel 1908 sotto l'ingegnere Cesare Impallomeni, sebbene con alcune modifiche dovute a ragioni economiche e strutturali.

Durante il XX secolo, il monastero servì vari ruoli, inclusi caserma e prigione militare durante la Prima Guerra Mondiale. Fu solo nel 1951 che l'ala sud fu inaugurata come biblioteca pubblica della città, intitolata al geografo Giovanni Battista Nicolosi. Gli sforzi di restauro iniziarono nei primi anni 2000, portando alla riapertura della biblioteca nel 2008.

Esplorare la Santissima Annunziata

Il complesso della Santissima Annunziata è un testimone di secoli di evoluzione architettonica, comprendendo quattro sezioni distinte di epoche diverse. La parte più antica, risalente alla fine del XVII secolo, presenta una loggia belvedere in pietra lavica e calcare. La sezione orientale, progettata da Stefano Ittar alla fine del XVIII secolo, ospita i dormitori e la chiesa all'interno di una struttura quadrangolare. Le aggiunte del XIX secolo collegarono gli edifici orientali e occidentali con nuove costruzioni e un cortile, mentre le modifiche del XX secolo alterarono ulteriormente il layout, inclusa la completamento della facciata della chiesa.

La chiesa stessa è un magnifico esempio di architettura barocca con elementi neoclassici. La sua grandiosa facciata presenta un portale centrale affiancato da due ingressi secondari, tutti adornati con frontoni curvilinei e alte lesene. La nicchia centrale sopra il portale principale ospita una statua della Madonna, aggiungendo un tocco di grazia divina alla struttura imponente. La grande cupola barocca della chiesa è un altro elemento sorprendente, dominando lo skyline e offrendo un senso di grandezza e solennità.

L'interno della chiesa è altrettanto impressionante, con un padiglione centrale ellittico che si estende in un presbiterio leggermente rettangolare. Un breve vestibolo conduce a una cappella profonda sulla destra, dove si trova un fonte battesimale recentemente creato, e a una scala sulla sinistra, che fornisce accesso alla nuova canonica. L'atrio d'ingresso, con una galleria sopra, si apre nel padiglione centrale scarsamente illuminato, le cui proporzioni sono accentuate dalla profondità di quattro nicchie ad arco che ospitano gli altari minori. La cupola imponente, sostenuta da otto pilastri, copre lo spazio centrale, creando un senso di verticalità e grandezza. L'uso armonioso delle lesene e di un elegante trabeazione aggiunge all'articolazione architettonica raffinata, culminando nelle chiare decorazioni in stile Impero della cupola.

Arte e Tesori

La chiesa ospita diverse opere d'arte significative, tra cui quattro grandi pale d'altare nelle nicchie degli arcosolii. A destra, l'Incoronazione della Vergine tra San Francesco e Santa Chiara riflette le qualità cromatiche e le tecniche di disegno caratteristiche della pittura iberica del XVII secolo. Nelle vicinanze, la Morte di San Benedetto, una composizione drammatica erroneamente attribuita a Giacinto Platania ma in realtà creata dall'artista locale Giuseppe Milazzo nel 1653, mostra una solida competenza figurativa. A sinistra, il Martirio di Santa Barbara, un dipinto enfatico di Cornelio Magrì datato 1799, e un'Annunciazione della metà del XVII secolo completano la collezione.

L'opera d'arte più notevole è la Madonna dell'Itria, dipinta da Sofonisba Anguissola nel 1579 in memoria del marito Fabrizio Moncada, Principe di Paternò, annegato quell'anno. Questo capolavoro, insieme alle altre opere d'arte, offre ai visitatori uno sguardo sul ricco patrimonio artistico della regione.

Un Viaggio nel Tempo

Visitare la Santissima Annunziata non è solo un tour di un sito storico; è un viaggio nel tempo, offrendo intuizioni sull'evoluzione religiosa, culturale e artistica di Paternò. L'atmosfera serena, combinata con la grandiosità della sua architettura e la bellezza delle sue opere d'arte, la rende un luogo di riflessione e ammirazione. Che tu sia un appassionato di storia, un amante dell'arte o semplicemente un viaggiatore curioso, la Santissima Annunziata promette un'esperienza memorabile e arricchente. Quindi, fai un passo indietro nel tempo e immergiti nella storia e nella bellezza affascinante di questo straordinario sito nel cuore della Sicilia.

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