Ai margini orientali del centro storico di Potenza si erge la Torre Guevara, un'affascinante testimonianza dell'architettura medievale che racconta storie di tempi antichi. Questa torre cilindrica in pietra, costruita nel IX secolo, è tutto ciò che resta del possente castello che un tempo dominava lo skyline della città. La sua presenza duratura offre un'occasione unica per immergersi nel passato, rendendola una meta imperdibile per gli appassionati di storia e i viaggiatori curiosi.
Le origini della Torre Guevara sono avvolte nel mistero. I documenti storici, tra cui l'Istoria della Città di Potenza di Giuseppe Rendina, forniscono pochi dettagli sulle origini del castello. Si crede che la torre sia stata costruita sui resti di una fortificazione precedente, forse una struttura di detenzione. La torre stessa è antecedente all'anno 1000 ed è probabilmente di origine longobarda.
Inizialmente utilizzata come torre di guardia intorno al IX secolo, la Torre Guevara svolgeva un ruolo cruciale nella difesa della città contro le invasioni barbariche. La sua posizione strategica all'estremità orientale del centro storico di Potenza le permetteva di sorvegliare il fiume Basento dalla sorgente fino al passo stretto di Albano. Questo punto di osservazione era così vitale che la torre era probabilmente molto più alta nei suoi primi giorni, come suggerito dai racconti che la descrivono come una torre inaccessibile che ha resistito a secoli di usura e attività sismica.
Nel corso del tempo, la torre divenne il nucleo di una struttura fortificata che si evolse nel castello dei Conti di Potenza, risalente ai secoli X e XI. La storia del castello è intrecciata con le famiglie nobili che governarono la città. Dopo che Carlo I d'Angiò sconfisse Corradino di Svevia nel 1268, la città, fedele a Corradino, fu quasi distrutta. Le forze angioine presero il controllo del castello, sottraendolo ai Conti e mettendolo sotto il controllo di un Castellano Reale.
Durante il Medioevo, la torre serviva come torre di avvistamento, o maschio, progettata per avvistare i nemici da lontano. La sua altezza e la posizione strategica la rendevano una parte indispensabile del sistema difensivo della città.
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TourCon il declino del dominio angioino e l'ascesa degli Aragonesi, il re Alfonso concesse la città, ora contea, al suo fedele seguace Don Innico de Guevara. La famiglia Guevara lasciò un'impronta duratura su Potenza, partecipando attivamente alla vita socio-politica della città. Nel 1445, Innico de Guevara avviò il restauro delle mura della città normanno-sveva, che erano state parzialmente distrutte e ricostruite durante il periodo angioino. Le mura furono fortificate e dotate di numerose porte e torri di guardia, tra cui la Porta de la Mendola, la Porta San Luca e la Portasalza.
La famiglia Guevara intraprese anche importanti progetti architettonici, come la ristrutturazione del Palazzo del Seggio, la ricostruzione del chiostro del XIII secolo di San Francesco, e il convento e la chiesa di Santa Maria del Sepolcro, il loro luogo di culto e sepoltura preferito. Alla fine del XV secolo, la famiglia Guevara completò un nuovo palazzo del conte, portando all'abbandono del castello come residenza. Il castello divenne poi un ospizio per i Frati Cappuccini fino al 1612, quando Don Alfonso de Guevara diede sua figlia Beatrice in matrimonio a Enrico di Loffredo, trasferendo la città alla famiglia Loffredo come parte della sua dote.
Nel 1621, Beatrice de Guevara donò il vecchio castello ai Frati Cappuccini di San Carlo, ad eccezione della torre, che i Conti mantennero. Nel 1626, il Conte Carlo di Loffredo, figlio di Beatrice, fornì una somma considerevole ai frati a condizione che istituissero una chiesa e un monastero all'interno del castello. Nel 1810, il castello fu trasformato in ospedale San Carlo per decreto di Gioacchino Murat, re di Napoli.
Il castello, ora funzionante come ospedale, subì varie ristrutturazioni, tra cui l'aggiunta di un grande edificio che si affaccia sull'attuale Piazza Bonaventura nel 1927. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il castello fu demolito, lasciando solo l'antica Torre Guevara come testimonianza di secoli di storia.
Nel 1980, la Torre Guevara resistette al devastante terremoto dell'Irpinia, sebbene richiedesse diversi restauri. Oggi ospita l'Ordine degli Agronomi e dei Forestali della Provincia di Potenza. L'Ordine ha creato un giardino pubblico, Il Giardino dell’Agronomo - Gioacchino Viggiani, in memoria del primo membro della Provincia di Potenza, e un museo permanente a lui dedicato all'interno della torre. La segreteria dell'Ordine gestisce sia il giardino esterno che il museo interno.
A partire dal 2024, la torre e la sua area circostante saranno nuovamente accessibili ai visitatori, grazie alla demolizione di un edificio scolastico e al restauro della piazza di fronte alla torre. Questo progetto mira a recuperare il perimetro antico del castello, permettendo ai visitatori di esplorare questo tesoro storico in tutta la sua gloria.
La Torre Guevara è una struttura semplice ma robusta, costruita con pietre provenienti dal fiume Basento. Questa muratura è caratteristica di molte strutture medievali dello stesso periodo. La torre è alta 20 metri e comprende tre piani, con un diametro interno di 7 metri e un diametro esterno di 10 metri. Dispone di 86 gradini e sette finestre.
In conclusione, la Torre Guevara non è solo un monumento storico ma un simbolo del ricco e turbolento passato di Potenza. Le sue mura echeggiano le storie di famiglie nobili, battaglie strategiche e evoluzioni architettoniche, rendendola un'attrazione imperdibile per chiunque visiti questa affascinante città italiana.
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