Nel cuore di Reggio Emilia, situata nella vivace Piazza San Prospero, si erge la magnifica Basilica di San Prospero. Questo gioiello rinascimentale, spesso scambiato per un capolavoro barocco, è una testimonianza del ricco patrimonio culturale e spirituale della regione. Dedicata al santo patrono della città, San Prospero, la basilica non è solo un luogo di culto ma anche un simbolo dell'eredità duratura di Reggio Emilia.
Le origini della basilica sono avvolte in leggende locali e devozione. San Prospero, vissuto nel V secolo e vescovo di Reggio Emilia, è accreditato di aver salvato la città dagli Unni guidati da Attila. Secondo la leggenda, una nebbia miracolosa invocata da San Prospero avvolse la città, rendendola invisibile agli invasori. Questo miracolo consolidò il suo status di protettore della città.
La prima chiesa dedicata a San Prospero fu costruita fuori dalle mura della città nel 703. Tuttavia, fu durante l'episcopato del vescovo Teuzone (prima del 980 - dopo il 1029) che fu scelta l'attuale ubicazione, adiacente all'antico castrum romano. La chiesa fu consacrata nel 997 da Papa Gregorio V. La struttura che vediamo oggi iniziò a prendere forma nel XVI secolo dopo che l'edificio originale cadde in rovina e fu demolito nel 1514.
Gli sforzi di ricostruzione, guidati dagli architetti Luca Corti e Matteo Fiorentino, affrontarono numerose sfide, tra cui il crollo delle fondamenta della cappella nel 1523. Tuttavia, nel 1527, la basilica era quasi completa e nel 1543 furono terminate le cappelle minori, portando alla sua riconsacrazione. La facciata, tuttavia, rimase incompleta fino alla metà del XVIII secolo, quando Giovan Battista Cattani la completò tra il 1748 e il 1753.
La facciata della basilica è un esempio squisito di architettura del XVIII secolo, adornata con undici statue di santi e dottori della Chiesa. Ai margini del sagrato, sei distintivi leoni in marmo rosso di Verona fanno la guardia. Queste sculture, risalenti al 1503 e attribuite allo scultore reggiano Gaspare Bigi, erano originariamente destinate a sostenere colonne per tre portici davanti agli ingressi della basilica. Sebbene mai completati, questi leoni sono diventati iconici, spesso visti con bambini che giocano sopra di loro.
A destra della facciata si trova l'incompiuta torre campanaria ottagonale, un progetto iniziato da Cristoforo Ricci e successivamente rivisto da Giulio Romano. Questa torre, sebbene incompiuta, aggiunge un fascino unico al profilo della basilica.
Caccia al Tesoro a Reggio Emilia
Scopri Reggio Emilia con la Caccia al Tesoro digitale di myCityHunt! Risolvi i puzzle, padroneggia i compiti di squadra ed esplora Reggio Emilia con la tua squadra!
TourEntrando, i visitatori sono accolti dall'interno solenne ma grandioso della basilica, disposto a croce latina con tre navate. La navata centrale è decorata in stile neoclassico, aggiungendo all'eleganza serena della basilica. Tra le opere d'arte notevoli c'è il bellissimo pulpito in legno con intarsi intricati raffiguranti santi, realizzato da Paolo e Prospero Sampolo nel 1571.
La navata destra ospita diverse opere d'arte significative, tra cui il Battesimo di Cristo di Michelangelo Anselmi al terzo altare e la Carità di San Omobono di Nicolò Patarazzi al quarto altare. La Cappella Pratonieri, al quinto altare, presenta una copia della Natività di Gesù di Correggio, realizzata da Jean Boulanger. L'originale, venduto all'Elettore di Sassonia nel 1745, ora si trova nella Gemäldegalerie di Dresda. La Sacra Famiglia di Alessandro Tiarini adorna il sesto altare.
Il transetto destro è altrettanto ricco di arte, con una parete alta che presenta una copia della Madonna e San Matteo di Annibale Carracci realizzata da Jean Boulanger, e sotto di essa, la tomba di Lodovico Parisetti di Prospero Sogari (1555). L'altare in questo transetto ospita una Madonna col Bambino in marmo di ispirazione michelangiolesca, probabilmente opera dello stesso Sogari. La prima cappella a destra del presbiterio contiene tre statue di santi attribuite a Nicola Sampolo.
Il presbiterio è il cuore della basilica, con un altare che contiene le reliquie di San Prospero. Il soffitto e l'abside sono adornati con un ciclo di affreschi stupefacente di Camillo Procaccini, risalente alla fine del XVI secolo. I punti salienti includono raffigurazioni di Santi Prospero e Venerio tra cori angelici, la Creazione di Eva e scene dall'Apocalisse. L'abside presenta un drammatico Giudizio Universale e una Deposizione, che mostrano l'ispirazione michelangiolesca di Procaccini. Sotto, un coro ligneo del 1545, intagliato e intarsiato da Cristoforo da Venezia e suo figlio Giuseppe, aggiunge alla grandiosità del presbiterio.
La decorazione a tempera della cupola, raffigurante San Prospero in gloria tra angeli, fu aggiunta alla fine del XIX secolo da Giulio Ferrari e i suoi assistenti. Il transetto sinistro presenta un altro capolavoro di Prospero Sogari, Cristo che Porta la Croce, sopra il fonte battesimale, e la raffinata tomba di Ruffino Gabbioneta di Bartolomeo Spani, commissionata nel 1520.
La navata sinistra è casa di altri tesori artistici, tra cui San Paolo di Bernardino Zacchetti al sesto altare, con una predella intrigante che raffigura la caduta del santo. Il quinto altare presenta una Madonna col Bambino e Sant'Apollonia, attribuita con riserva a Denis Calvaert. La Cattedra di San Pietro di Orazio Talami adorna il terzo altare, mentre il secondo altare mostra la Madonna e Santi di Francesco Stringa, con gli affreschi sul soffitto di Pietro Desani che illustrano le storie dei Santi Crispino e Crispiniano.
La basilica vanta anche un impressionante tesoro, custodito in una cappella affrescata da Marcantonio Franceschini nel 1701, con l'assistenza di Luigi Quaini. Tra i tesori ci sono il busto d'argento di San Prospero di Nicola Sampolo (1623) e la croce processionale di Gianandrea Spani del 1540. La sagrestia, tipicamente non aperta al pubblico, contiene ulteriori dipinti, tra cui opere di Tommaso Laureti e Ludovico Carracci.
In conclusione, la Basilica di San Prospero è un affascinante mix di storia, arte e spiritualità. Le sue mura e i suoi altari echeggiano la devozione dei secoli, rendendola una destinazione imperdibile per chiunque esplori il ricco tessuto culturale di Reggio Emilia.
Prendi i tuoi Biglietti ora!
Con myCityHunt puoi scoprire migliaia di città in tutto il mondo attraverso emozionanti cacce al tesoro ed escape game!
I voucher myCityHunt sono il regalo perfetto per molte occasioni! Sorprendi i tuoi amici e la tua famiglia con questo straordinario regalo per eventi. I voucher myCityHunt sono validi per 2 anni dalla data di acquisto e possono essere utilizzati entro questo periodo per una città e un tour liberamente selezionabili dalla selezione di myCityHunt.
Acquista i Voucher