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Duomo di Rovigo

Duomo di Rovigo Rovigo

Duomo di Rovigo

Nel cuore della pittoresca città italiana di Rovigo si erge il Duomo, conosciuto localmente come il Duomo di Rovigo. Questa magnifica struttura, dedicata a Santo Stefano, Papa e Martire, non è solo una concattedrale della Diocesi di Adria-Rovigo, ma funge anche da chiesa parrocchiale. Dichiarato monumento nazionale d'Italia, il Duomo è una testimonianza di secoli di storia, fede ed evoluzione architettonica.

Le radici storiche del Duomo

Le origini del Duomo risalgono a una bolla papale del 920, che autorizzava il Vescovo Paolo di Adria a trasferire temporaneamente la sua residenza a Rovigo e costruire una fortificazione per proteggersi dalle incursioni barbariche ed eretiche. Il primo luogo di culto a Rovigo probabilmente risale all'VIII o IX secolo, con il primo riferimento documentato alla parrocchia di Santo Stefano che appare nel 964.

Nel 1067, il Vescovo Benedetto pose la prima pietra di una nuova chiesa vicino alla Fossa Filistina (un antico nome per il fiume Adigetto). Completata sotto il suo successore Atto, la chiesa divenne una parrocchia collegiata intorno al 1073. La chiesa e la città sopravvissero alla devastante alluvione di Ficarolo alla fine del XII secolo e, a metà del XV secolo, il Duomo subì un'altra ricostruzione, culminata nella sua consacrazione nel 1461.

La ricostruzione del XVIII secolo

Alla fine del XVII secolo, il Duomo era in uno stato di tale degrado che fu necessaria una completa ricostruzione. L'architetto padovano Gerolamo Frigimelica progettò una nuova chiesa, più grande, quasi il doppio delle dimensioni della precedente. La prima pietra fu posta nel 1696 e, nel 1711, la nuova struttura era sufficientemente avanzata da permettere la demolizione del vecchio Duomo e la celebrazione della prima Messa nel nuovo edificio.

Tuttavia, solo nel 1729 la costruzione fu veramente completata, con le eccezioni notevoli della cupola e della facciata. La cupola, inizialmente costruita tra il 1770 e il 1778, dovette essere demolita nel 1785 a causa di debolezze strutturali e fu successivamente ricostruita da Giuseppe Sabatini e completata da Giacomo Quaglia all'inizio del XIX secolo.

La facciata incompiuta

La facciata del Duomo rimane incompiuta fino ad oggi. Presenta una semplice parete di mattoni, con gli unici elementi decorativi costituiti dal portale del XIX secolo e una statua del Cristo Redentore posta sopra di esso. Questa statua, installata nel 1901, fu un dono delle associazioni cattoliche della Diocesi. Nonostante vari tentativi e progetti proposti nel corso dei secoli, inclusa una facciata neoclassica progettata da Lorenzo Urbani nel 1825 e un design eclettico dell'ingegnere Antonio Mazza nel 1905, la facciata non è mai stata completata.

Tesori architettonici e artistici all'interno

Entrando nel Duomo si scopre un tesoro di significato artistico e storico. Tra le opere più notevoli vi è un frammento di un affresco del XV secolo raffigurante la Madonna delle Grazie, originariamente proveniente dal battistero demolito. Questo frammento è ora parte di una tela di Giovanni Antonio Di Pieri, noto come Lo Zoppo, che include anche San Michele, San Giovanni Evangelista, San Domenico, San Gaetano Thiene, San Giovanni Nepomuceno e San Tommaso Apostolo.

Altre opere significative includono un dipinto del XVI secolo di Sant'Anna, la Madonna e San Francesco Saverio di un anonimo artista veneziano, e una rappresentazione della Vergine Maria che dona lo scapolare a San Simone Stock di Andrea Michieli, noto come Il Vicentino. Inoltre, il dipinto del 1625 di Jacopo Palma il Giovane raffigurante il Cristo Risorto con San Bellino e Santo Stefano, e una Vergine con Bambino attribuita allo stesso artista, sono conservati in sacrestia.

Ad arricchire ulteriormente l'interno del Duomo sono il San Stefano che battezza Lucilla di Tommaso Sciacca e il crocifisso del 1772 con i Santi Giovanni di Matha e Felice di Valois di Lorenzo Masucci. Il tabernacolo, realizzato nel 1718 dallo scultore Andrea Corradini, presenta statuette del Cristo Risorto, della Speranza e della Fede, mentre un candelabro di bronzo del XVI secolo di Desiderio da Firenze aggiunge al patrimonio artistico della chiesa.

Patrimonio musicale

Il Duomo ospita anche uno strumento musicale significativo: il suo organo, situato nei due cori che fiancheggiano l'altare maggiore. Originariamente costruito dal fabbricante di organi Cipriani di Stanghella intorno al 1858, l'organo è stato ampliato nel corso degli anni da Annibale Pugina nel 1930 e da Tamburini nel 1960. Dispone di tre manuali e una pedaliera, offrendo un ricco sfondo musicale alle celebrazioni liturgiche della chiesa.

Il Duomo di Rovigo si erge come simbolo della resilienza e della fede della città, le sue mura riecheggiando secoli di storia e devozione. Che tu sia un amante dell'arte, un appassionato di storia o semplicemente un viaggiatore curioso, una visita al Duomo offre uno sguardo nel ricco arazzo culturale di Rovigo e nell'eredità duratura di questa straordinaria chiesa.

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