La Basilica di San Domenico, conosciuta anche come Basilica Cateriniana di San Domenico, si erge maestosamente sulla città di Siena, nella pittoresca regione della Toscana, Italia. Questa imponente struttura, con la sua architettura gotica, è stata un importante punto di riferimento religioso e storico sin dalla sua fondazione nel XIII secolo. La basilica non è solo un luogo di culto, ma anche un simbolo del ricco patrimonio culturale e spirituale di Siena.
Le origini della Basilica di San Domenico risalgono al 1220, quando l'Ordine Domenicano arrivò per la prima volta a Siena. Solo un anno dopo la morte del loro fondatore, San Domenico, i Domenicani ricevettero un terreno sulla collina di Camporegio da Fortebraccio Malavolti. La costruzione della basilica iniziò nel 1226 e proseguì fino al 1265, con successive espansioni e modifiche nel secolo successivo. La basilica fu costruita principalmente utilizzando mattoni, un materiale che riflette i valori umili e austeri degli ordini mendicanti.
Nel corso della sua storia, la basilica ha affrontato numerose sfide, tra cui devastanti incendi nel 1443, 1456 e 1531, occupazioni militari tra il 1548 e il 1552, e un significativo terremoto nel 1798. Nonostante queste avversità, la basilica ha conservato gran parte del suo carattere gotico originale, grazie a vari sforzi di restauro, in particolare quelli guidati da Domenico Cinquini dopo l'incendio del 1531 e gli interventi più recenti a metà del XX secolo.
I visitatori della Basilica di San Domenico rimangono immediatamente colpiti dal suo severo e massiccio esterno, una caratteristica dell'architettura gotica cistercense. La facciata è semplice e priva di ornamenti, ad eccezione di un grande oculo che funge da rosone. La presenza imponente della basilica è ulteriormente accentuata dalla sua posizione sulla collina di Camporegio, che domina la valle di Fontebranda, luogo di nascita di Santa Caterina da Siena.
L'interno della basilica è altrettanto impressionante, con una disposizione che riflette il tipico piano cistercense. La grande navata unica, con le sue travi di legno a vista, crea uno spazio vasto e aperto, adatto alla predicazione e all'accoglienza di grandi congregazioni. Il transetto, anch'esso con travi a vista, e le numerose cappelle voltate aggiungono alla grandiosità della basilica. La proiezione verticale della navata è divisa in due livelli, con altari al livello inferiore e finestre gotiche con vetrate al livello superiore. Queste vetrate, create da artisti come Bruno Saetti, Domenico Cantatore, Fabrizio Clerici, Giorgio Quaroni e Bruno Cassinari, raffigurano varie scene della vita di Santa Caterina.
Una delle parti più significative della basilica è la Cappella di Santa Caterina, situata sul lato destro della navata. Questa cappella fu commissionata nel 1466 da Niccolò Bensi per ospitare la reliquia della testa di Santa Caterina. La testa fu separata dal corpo dal suo confessore, il Beato Raimondo da Capua, dopo la sua morte a Roma nel 1380 e portata a Siena nel 1384. La cappella è un tesoro di arte rinascimentale, con affreschi del rinomato artista Il Sodoma, che raffigurano vari episodi della vita di Santa Caterina. La cappella non è solo un luogo di venerazione, ma anche un capolavoro artistico che attira amanti dell'arte e pellegrini.
Un'altra caratteristica notevole della basilica è la Cappella del Volto, accessibile dal retro della facciata. Questa cappella, elevata rispetto al pavimento della basilica, era una volta la sala di preghiera delle fraternità laiche domenicane. Consiste di due campate voltate ed era originariamente separata dalla navata da un muro, rimosso durante i restauri del XX secolo. La cappella ha un'importanza storica e religiosa significativa, poiché è proprio in questo luogo che Santa Caterina ricevette l'abito delle Mantellate, il Terzo Ordine Domenicano. Le pareti della Cappella del Volto sono adornate con affreschi della fine del XIV secolo di Andrea Vanni, un discepolo di Santa Caterina, e altri dipinti del XVII secolo che raffigurano scene della sua vita.
La basilica ospita numerosi altri tesori artistici. Sulla parete sinistra della navata, i visitatori possono ammirare dipinti come San Giacinto di Polonia che salva una statua della Vergine e il Santissimo Sacramento da un incendio (1600) di Francesco Vanni, il Matrimonio mistico di Santa Caterina d'Alessandria (19) di Alessandro Casolani, e Sant'Antonio Abate che libera una donna posseduta (1628) di Rutilio Manetti. La parete destra presenta l'Apparizione della Vergine al Beato Gallerani (1630) di Stefano Volpi e la Natività della Vergine (1585) di Alessandro Casolani, considerata una delle migliori pitture senesi del suo tempo.
La Basilica di San Domenico è più di una semplice chiesa; è un monumento alla ricca storia religiosa e culturale di Siena. La sua architettura austera ma maestosa, insieme ai suoi inestimabili tesori artistici e storici, la rende una destinazione imperdibile per chiunque esplori la bellissima città di Siena. Che tu sia un appassionato di storia, un amante dell'arte o un pellegrino, la Basilica di San Domenico offre un'esperienza profonda e arricchente che lascerà un'impressione duratura.
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