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Castello del Valentino

Castello del Valentino Torino

Castello del Valentino

Il Castello del Valentino, situato con grazia lungo le rive del fiume Po a Torino, Italia, rappresenta un magnifico esempio di architettura barocca con una storia affascinante che si estende per secoli. Questo splendido castello, circondato dall'ampio verde del Parco del Valentino, ha vissuto varie epoche storiche e trasformazioni, rendendolo una destinazione imperdibile per chiunque esplori Torino.

Le Origini e il Nome

Il nome Valentino ha un'origine intrigante. Si crede che derivi dalla topografia della zona circostante, caratterizzata da una piccola valle, oppure dalle reliquie di San Valentino che un tempo erano conservate in una chiesa vicina. La prima menzione documentata di Vallantinum risale al 1275, e col tempo il nome è evoluto fino a diventare quello che conosciamo oggi.

La Prima Struttura

La prima struttura conosciuta in questo sito risale al XVI secolo. Inizialmente era una villa suburbana di proprietà della nobile famiglia Birago. Nel 1564, il Duca Emanuele Filiberto di Savoia acquistò la villa, ma dovette venderla l'anno successivo per finanziare la costruzione della Cittadella. La villa cambiò proprietà più volte, venendo infine riacquistata dal Duca nel 1570 su consiglio del rinomato architetto Andrea Palladio. La villa subì un'importante espansione, completata nel 1578.

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L'Influenza di Madama Cristina

L'attuale aspetto del castello è in gran parte dovuto a Madama Reale Maria Cristina di Borbone, che lo ricevette come regalo di nozze quando sposò Vittorio Amedeo I di Savoia. Rimasta vedova e reggente, Madama Cristina avviò ampie ristrutturazioni per trasformare l'edificio in una maison de plaisance che riflettesse i gusti francesi dell'epoca. Sotto la direzione degli architetti di corte Carlo di Castellamonte e successivamente suo figlio Amedeo, il castello fu adornato con elaborati affreschi e stucchi da artisti come Isidoro Bianchi e i suoi figli, Tommaso Carlone e Carlo Solaro.

Trasformazioni Successive

La seconda grande ristrutturazione nel 1645 vide l'aggiunta di tre padiglioni frontali collegati da portici terrazzati, formando un'esedra semicircolare che definiva il grande cortile. L'interno fu ampliato per includere nuove sale come la Sala della Guerra, la Sala degli Affari, la Sala della Magnificenza, la Sala della Caccia, la Sala delle Feste e il Gabinetto delle Fatiche di Ercole.

L'ultima significativa ristrutturazione avvenne nel 1660, conferendo al castello i suoi caratteristici tetti ripidi in stile francese. Fu aggiunto un nuovo frontespizio, con una targa commemorativa del retore di corte Emanuele Tesauro. I temi decorativi delle nuove sale furono progettati dalla famiglia Bianchi, con contributi di artisti come Alessandro e Carlo Casella, Bernardino Quadri, Elia Castelli e Giovanni Luca Corbellino. Gli affreschi furono eseguiti da Giovanni Paolo e Giovanni Antonio Recchi.

Il 19° Secolo e l'Uso Militare

Con l'espansione di Torino, il Castello del Valentino divenne parte integrante del tessuto urbano pur mantenendo i suoi dintorni verdi. A metà del XIX secolo, il castello servì a vari scopi militari. Durante l'occupazione francese, fu assegnato all'Esercito Reale e ospitò unità di artiglieria e cavalleria. Ospitò brevemente la prima Scuola Veterinaria di Torino. L'uso militare continuò sotto la restaurazione dei Savoia, con il castello che ospitava battaglioni di artiglieria e il nuovo Corpo degli Ingegneri Pontieri. Nel 1857, il castello fu ristrutturato per la Sesta Esposizione Nazionale dei Prodotti Industriali, segnando una trasformazione significativa.

Dal 19° al 20° Secolo

Tra il 1862 e il 1866, ulteriori ristrutturazioni inclusero la demolizione del semicircolo frontale e del padiglione centrale, sostituiti da un nuovo cancello che apriva il cortile. Il castello divenne sede del Museo Industriale Reale nel 1864 e successivamente ospitò i laboratori della Scuola Reale di Applicazione per Ingegneri. Nel 1906, fu istituito il Politecnico Reale di Torino, fondendo queste istituzioni. Durante la Seconda Guerra Mondiale, il castello subì danni dai bombardamenti ma fu prontamente restaurato dopo la guerra.

Il Castello del Valentino Oggi

Oggi, il Castello del Valentino è di proprietà del Politecnico di Torino e ospita il Dipartimento di Architettura. Nel 1997, è stato designato Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO come parte delle Residenze Sabaude. Recenti restauri hanno restituito i colori originali dell'esterno, e diverse stanze, tra cui la Sala dello Zodiaco, sono ora aperte ai visitatori. Una cappella del XVII secolo, riscoperta durante recenti ristrutturazioni, è stata riaperta al pubblico nel 2018.

Visitare il Castello del Valentino offre un viaggio nel tempo, dalle sue nobili origini al suo ruolo odierno nell'educazione e nella conservazione del patrimonio. La sua elegante architettura, la ricca storia e la posizione scenografica lo rendono un gioiello di Torino, invitando i visitatori a esplorare e apprezzare la sua bellezza senza tempo.

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