Il Palacio de los Vivero, conosciuto localmente come Palacio de los Vivero, è un simbolo della ricca storia e dello splendore architettonico di Valladolid, in Spagna. Questo palazzo storico, situato all'angolo tra la Calle Ramón y Cajal e la Calle Chancillería, non è solo un edificio, ma un emblema del glorioso passato della città. Le sue mura hanno assistito a eventi storici significativi, tra cui l'impegno matrimoniale dei Re Cattolici, Ferdinando II d'Aragona e Isabella I di Castiglia, il 18 ottobre 1469, seguito dal loro matrimonio il giorno successivo.
Le origini del Palacio de los Vivero risalgono all'inizio del XV secolo, quando fu costruito da Alfonso Pérez de Vivero, una figura di spicco alla corte del re Giovanni II di Castiglia. Il palazzo servì come residenza principale della famiglia Vivero. Alfonso istituì un mayorazgo (una forma di vincolo ereditario) nel dicembre 1452, assicurando che il palazzo rimanesse nella famiglia per generazioni.
Tuttavia, la storia del palazzo prese una svolta drammatica quando il figlio di Alfonso, Juan Pérez de Vivero, ereditò la proprietà. Juan, che ricevette il titolo di primo Visconte di Altamira dal re Enrico IV di Castiglia, giocò un ruolo cruciale nel panorama politico dell'epoca. Fu durante il suo mandato che il palazzo divenne il luogo dell'incontro storico e del successivo matrimonio di Ferdinando e Isabella, che avrebbe poi unificato la Spagna sotto una monarchia unica.
All'inizio del XVI secolo, il palazzo fu appropriato dai Re Cattolici e trasformato nella sede della Reale Cancelleria di Valladolid. Questo segnò l'inizio della sua associazione con le funzioni giudiziarie e amministrative della Corona di Castiglia. Il palazzo continuò a servire come sede della Cancelleria fino al XIX secolo, quando la Costituzione spagnola del 1812 riformò il sistema giudiziario.
Il Palacio de los Vivero è un complesso di tre edifici interconnessi: il palazzo principale (o Cancelleria), l'Archivio della Cancelleria e la Prigione della Cancelleria. Queste strutture furono costruite indipendentemente ma ora sono integrate in modo armonioso, formando un insieme architettonico coeso.
La data esatta della costruzione del palazzo rimane incerta, sebbene riferimenti d'archivio suggeriscano che risalga intorno al 1440. Nel corso dei secoli, il palazzo ha subito numerose modifiche e restauri, con l'ultimo restauro completato nel 1993.
Originariamente, il palazzo fu costruito fuori dalle mura della città ma fu successivamente integrato nelle fortificazioni di Valladolid. Presentava un design difensivo, comprendente una grande torre che dominava la Chiesa di San Pedro e le sue stesse mura merlate con garitte. L'edificio principale aveva torri in ciascuno dei suoi quattro angoli, enfatizzando il suo aspetto di fortezza. Tuttavia, nel 1475, i Re Cattolici ordinarono lo smantellamento delle torri per ridurre le capacità difensive delle residenze nobiliari, allineandosi con la loro politica di centralizzazione del potere.
L'interno del Palacio de los Vivero è organizzato attorno a un cortile rettangolare, circondato da portici su tutti i lati. Il cortile presenta tre archi sui lati più corti e cinque sui lati più lunghi, sostenuti da pilastri ottagonali. I pilastri inferiori sono fatti di pietra, mentre quelli superiori sono costruiti in mattoni intonacati. La balaustra in legno aggiunge un tocco di eleganza alla struttura.
L'accesso al cortile avviene attraverso la facciata principale, che presenta un ingresso in pietra con un arco segmentato e porte originali in legno adornate con borchie di ferro. L'ingresso si apre su un vestibolo, che conduce al cortile attraverso una porta non allineata, un design influenzato dalle tradizioni ispano-musulmane per garantire privacy e sicurezza.
Negli angoli del cortile ci sono quattro stanze quadrate, che una volta sostenevano le torri del palazzo. Il cortile vanta anche un portale rinascimentale con elementi gotici, che conduce alla grande scalinata che sale al piano nobile. Il portale, fatto di pietra, presenta un arco semicircolare fiancheggiato da pilastri rinascimentali e sormontato da un pinnacolo conico. L'arco è decorato con intricati motivi floreali, e i pennacchi contengono medaglioni scolpiti con fiori ed elementi vegetali.
La facciata principale del Palacio de los Vivero è caratterizzata dalla sua semplicità e mancanza di ornamenti. L'ingresso centrale, con il suo arco segmentato e le porte in legno borchiate, è affiancato da balconi. Sopra l'ingresso, un grande balcone e lo stemma reale sono esposti in modo prominente. La cornice in cima alla facciata presenta un frontone triangolare, che segna il centro dell'edificio.
Nel corso della sua storia, il Palacio de los Vivero ha subito diverse modifiche. Durante il regno dell'imperatore Carlo V, l'architetto Luis de Vega apportò cambiamenti significativi, tra cui la costruzione di una torre con lo stemma dell'imperatore e un campanile. Nel XVI secolo, una galleria con archi semicircolari e colonne toscane fu aggiunta alla facciata.
Il restauro del 1993 mirava a preservare l'integrità storica del palazzo, migliorandone al contempo le caratteristiche architettoniche. La facciata è stata modificata per rivelare la nobile pietra e i mattoni intonacati, e le decorazioni neoclassiche su finestre, balconi, cornice e ingresso sono state rimosse, tranne per una finestra e un balcone come testimonianza della storia dell'edificio. All'interno, si è prestata particolare attenzione a preservare il soffitto a cassettoni originale nella sala principale, conosciuta come la sala ricca, che ha assistito al matrimonio dei Re Cattolici. Il soffitto a cassettoni è adornato con dipinti di motivi vegetali, aggiungendo al fascino storico della stanza.
Oggi, il Palacio de los Vivero ospita l'Archivio Storico Provinciale di Valladolid, continuando la sua eredità come deposito di storia e cultura. Le sue mura, intrise di secoli di storia, offrono ai visitatori uno sguardo nel passato, rendendolo una destinazione imperdibile per chi esplora il ricco patrimonio di Valladolid.
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