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Complesso monumentale di Santa Sofia

Complesso monumentale di Santa Sofia Benevento

Complesso monumentale di Santa Sofia

Nel cuore di Benevento, Italia, si erge un magnifico esempio di architettura longobarda e storia medievale: il complesso monumentale di Santa Sofia, conosciuto localmente come Complesso monumentale di Santa Sofia. Questo straordinario complesso, che domina la tranquilla Piazza Santa Sofia, è un'affascinante fusione di antica arte e rilevanza storica. Comprende la chiesa, un prominente campanile, l'ex monastero con il suo incantevole chiostro e una fontana centrale che aggiunge un tocco di serenità all'intera area.

Il Tappeto Storico di Santa Sofia

Il complesso monumentale di Santa Sofia fu costruito intorno alla chiesa, fondata dal duca longobardo Arechi II intorno al 760 d.C. Dopo la sconfitta di Desiderio da parte di Carlo Magno nel 774, la chiesa divenne il tempio nazionale dei Longobardi, rifugiatisi nel Ducato di Benevento. Fu in questo periodo che la chiesa fu dedicata a Santa Sofia, con una donazione di Arechi, che fondò anche un monastero benedettino che divenne uno dei più importanti del sud Italia nel XII secolo.

Sotto la guida dell'abate Giovanni IV il Grammatico, il monastero subì le prime significative modifiche. Fu aggiunto un campanile romanico alla sinistra della facciata e un portico sorretto da quattro colonne fu costruito davanti all'ingresso, ornato con un bassorilievo che ora si trova nella lunetta sopra la porta.

I Benedettini abbandonarono il monastero nel 1595 e la chiesa subì gravi danni durante i terremoti del 5 giugno 1688 e del 14 marzo 1702. Questi disastri naturali portarono al crollo delle aggiunte medievali e della cupola originale. Il cardinale Orsini, futuro papa Benedetto XIII, ordinò la ricostruzione della chiesa in stile barocco, trasformando il piano stellare in uno circolare, aggiungendo due cappelle laterali e modificando l'aspetto dell'abside, della facciata e dei pilastri. Purtroppo, questa ristrutturazione portò anche alla quasi totale distruzione degli affreschi originali della chiesa, lasciando solo pochi frammenti che raffigurano scene della vita di Cristo e della Vergine.

Meraviglie Architettoniche della Chiesa

La chiesa di Santa Sofia vanta un piano centrale unico: sei colonne disposte ai vertici di un esagono, collegate da archi che sostengono la cupola. Questo esagono interno è circondato da un anello decagonale con otto pilastri e due colonne che fiancheggiano l'ingresso. Le pareti stesse sono una meraviglia, con l'area intorno alle tre absidi che forma una forma circolare, mentre le porzioni centrali e anteriori delle pareti delineano parte di una stella, interrotta dall'ingresso, con quattro nicchie scolpite negli angoli. La facciata, ridisegnata durante la ristrutturazione del XVIII secolo, presenta frontoni curvi.

Nonostante la perdita di molti affreschi originali, i visitatori possono ancora ammirare i frammenti vibranti rimanenti nelle due absidi laterali, tra cui scene come l'Annunciazione a Zaccaria, Zaccaria Muto, l'Annunciazione e la Visitazione alla Vergine.

Il Monastero e il Suo Incantevole Chiostro

L'adiacente monastero, costruito tra il 1141 e il 1177 dall'abate Giovanni IV, incorpora elementi della struttura originale dell'VIII secolo distrutta nel terremoto del 986. Il chiostro, con la sua struttura romanica-campana arricchita da influenze arabe, è la sua caratteristica più notevole. Questo chiostro a forma quadrata è composto da quindici quadrifore e una trifora, creando un effetto visivo sorprendente nell'angolo meridionale dove forma un angolo sporgente per accogliere la chiesa. Al centro del giardino, un capitello scavato funge da pozzo.

Le aperture del chiostro sono adornate con 47 colonne fatte di granito, calcare e alabastro, ciascuna con le sue caratteristiche uniche. Queste colonne, poggiate su basi alte 50 cm, mostrano lo spirito creativo e originale del periodo, con capitelli elaboratamente scolpiti e pulvini con intricati disegni come fogliame, allegorie e profili di figure umane e animali catturati in momenti di vitalità e forza. Gli archi delle aperture, con le loro curve in stile moresco abbassato, sostengono la terrazza superiore, offrendo un pittoresco passeggio con vista sulle stanze del monastero, che hanno subito varie ristrutturazioni e modernizzazioni nel corso dei secoli.

Sotto il patrocinio di Arechi II e sua moglie Adelperga, che sostennero gli studi di Paolo Diacono, il monastero fiorì come centro di dibattiti dottrinali e ricerche umanistiche. Entro l'XI secolo, era diventato un centro di attività accademica, vantando 32 dottori delle arti liberali. Lo Scriptorium di Santa Sofia sviluppò anche la famosa scrittura beneventana, derivata dai caratteri longobardi e utilizzata in manoscritti e documenti in tutto il sud Italia, Dalmazia e le Isole Tremiti fino al XIII secolo.

Il Campanile: Un Guardiano della Storia

Il campanile originale, costruito dall'abate Gregorio II tra il 1038 e il 1056 durante il principato di Pandolfo III di Benevento, proteggeva la tomba di Arechi II. Un'antica iscrizione in caratteri longobardi su una placca incastonata nella parete occidentale dell'attuale campanile ne commemora la costruzione. Questo primo campanile crollò nel terremoto del 1688 e un nuovo fu eretto nel 1703 all'interno delle mura del convento. All'interno del campanile, una placca del 1703, precedentemente esposta sulla parete esterna meridionale, porta un'iscrizione che segna la sua ricostruzione sotto il cardinale Orsini.

Nel 1915, il campanile sfuggì per un pelo alla demolizione da parte dell'amministrazione comunale, che lo considerava un'ostruzione inutile piuttosto che un'opera d'arte preziosa. Fu salvato grazie agli sforzi di Corrado Ricci, che fece appello al ministero competente per impedirne la distruzione. Nel 1936, due mappe create dallo scultore Michelangelo Parlato furono collocate sulle pareti del campanile, cementandone ulteriormente l'importanza storica.

Oggi, il complesso monumentale di Santa Sofia si erge come testimonianza della resilienza e del patrimonio culturale di Benevento. Il suo splendore architettonico e la sua profondità storica lo rendono una destinazione essenziale per chiunque desideri esplorare il ricco arazzo del passato italiano. Che tu sia un appassionato di architettura, un amante della storia o semplicemente un viaggiatore curioso, il complesso monumentale di Santa Sofia promette un viaggio nel tempo che ti lascerà in soggezione per la sua bellezza e importanza durature.

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