Il Palazzo delle Poste di Carrara è un magnifico esempio dell'architettura dei primi del Novecento, unendo perfettamente funzionalità ed eleganza artistica. Situato tra Via Aronte e Via Mazzini, questo edificio monumentale rappresenta un faro della ricca storia della città e della sua rinomata tradizione nella lavorazione del marmo.
La creazione del Palazzo delle Poste fu stimolata da una rivalità tra le città vicine di Carrara e Massa. Dopo la costruzione della nuova Direzione Provinciale delle Poste di Massa, Carrara sentì l'obbligo di fare altrettanto. L'amministrazione locale mise a disposizione il terreno per il progetto, situato strategicamente vicino alla storica Ferrovia Marmifera. Quest'area, precedentemente occupata da modesti laboratori di marmo, fu trasformata in un centro di rinnovamento urbano con l'apertura di una nuova arteria, ora conosciuta come Via Don Minzoni.
La visione architettonica del Palazzo delle Poste fu affidata a Giuseppe Boni, originario di Carrara. Il suo progetto, approvato nel 1932, prevedeva una struttura monumentale che non solo avrebbe avuto scopi funzionali, ma avrebbe anche onorato il patrimonio artistico della città. La costruzione dell'edificio iniziò il 27 febbraio 1933, sotto la direzione della Sezione Lavori delle Poste di Firenze, e fu completata in tempi record. La grande inaugurazione avvenne l'11 novembre 1934, alla presenza del Ministro delle Comunicazioni, Umberto Puppini. Il costo totale del progetto fu di ben 1.930.000 lire.
Il Palazzo delle Poste è un capolavoro architettonico, caratterizzato dalla sua presenza imponente e dal raffinato rivestimento in marmo. Il design dell'edificio è un eccellente esempio dello stile severo ma grandioso tipico dell'era fascista. Presenta due ali rettilinee collegate da una torre ottagonale, che funge da punto focale della composizione simmetrica della struttura.
L'edificio si sviluppa su due piani fuori terra, con un seminterrato e un terzo livello all'interno della torre. La parte posteriore dell'edificio è altrettanto impressionante, con le sue due ali che racchiudono un cortile interno accessibile tramite ingressi carrabili alle estremità. Un ingresso secondario, situato al centro dell'ala che si affaccia su Via Aronte, conduce a una scala interna e a una moderna scala di emergenza in metallo e vetro all'intersezione delle due ali.
L'intero edificio è rivestito in marmo bardiglio chiaro, con bardiglio scuro utilizzato per elementi decorativi come portali, pilastri, cornici e pannelli. La grande scalinata d'ingresso è fiancheggiata da due statue, "Il Cavatore" e "Lo Scultore", create dallo scultore Sergio Vatteroni nel 1934. Le facciate delle ali sono punteggiate da tre portali monumentali, ciascuno con due file di finestre rettangolari protette da grate di ferro al livello del suolo.
I parapetti superiori del primo piano sono adornati con bassorilievi in marmo bardiglio scuro, raffiguranti lo stemma di Carrara (con il motto "Fortitudo mea in rota") e allegorie di varie forme di comunicazione: terrestre, marittima, aerea e radio. Sopra le iscrizioni in marmo "Poste" e "Telegrafi", le facciate sono sormontate da una prominente cornice, oltre la quale si erge il parapetto della terrazza superiore, completa di un pavimento flottante.
L'ingresso principale, preceduto da una scalinata rettilinea, è incastonato nel lato obliquo della torre angolare ed è fiancheggiato da due statue alte oltre tre metri, che esaltano la grandiosità dell'ingresso. La data di completamento dell'edificio, 1934, è incisa in alto sul lato destro dell'arco d'ingresso.
La torre angolare culmina al livello del primo piano con una semplice cornice sporgente ed è sormontata da una terrazza con tre finestre ad arco. Il secondo livello della torre, che ospita l'orologio, presenta aperture rettangolari su ciascun lato, con quella centrale sigillata per accogliere il quadrante dell'orologio. Il volume ottagonale, che ospita le apparecchiature radio, è sormontato da una fascia alta decorata con coppie di maschere in rilievo che fungono da doccioni agli angoli.
L'ingresso principale conduce a un atrio ottagonale a doppia altezza, con un balcone sopra caratterizzato da grandi archi e cinque portali architravati con inserti decorativi. Il soffitto, diviso in otto segmenti, è coronato da un lucernario ottagonale con vetri blu e bianchi. La sala principale, rivestita in marmo bardiglio chiaro venato di bardiglio scuro per gli elementi architettonici, presenta un pavimento in marmo con un disegno radiale che rispecchia la divisione della semi-cupola. La parte superiore delle pareti della sala è adornata con pannelli dipinti a finto marmo.
Dalla sala principale, un corridoio conduce all'ingresso secondario, pavimentato con piastrelle di marmo bianco e grigio a scacchiera. Le ali dell'edificio ospitano vari uffici, con gli uffici del direttore situati al primo piano dell'ala che si affaccia su Via Mazzini, accessibili tramite una grande scalinata sul lato sinistro della sala principale. La scalinata, con i suoi gradini in marmo bianco e la balaustra di colonne tornite, è un capolavoro a sé stante, con un soffitto a volta a botte con sezioni a cassettoni e un lungo lucernario in vetro blu.
Gli uffici del direttore conservano i loro pavimenti originali in piastrelle di marmo bianco e grigio, mentre altre stanze presentano pavimenti in terrazzo. La scala interna dall'ingresso secondario conduce alla terrazza sul tetto, che offre viste mozzafiato sul panorama circostante. La torre ottagonale sopra la sala principale, con il suo lucernario centrale protetto da una copertura secondaria in vetro, è una corona degna di questo gioiello architettonico.
Il Palazzo delle Poste fu elogiato dalla stampa locale come uno degli edifici più belli mai costruiti dallo stato, una mostra permanente che dimostra il potenziale del marmo di Carrara nell'architettura. La ricca decorazione e il prezioso rivestimento dell'edificio rimangono i suoi maggiori pregi, rendendolo un soggetto di rinnovato interesse nello studio degli edifici postali storici. Oggi, il Palazzo delle Poste si erge come un fiero simbolo del patrimonio artistico e architettonico di Carrara, invitando i visitatori ad ammirare la sua bellezza senza tempo.
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