Nel cuore del centro storico di Cuneo, tra le affascinanti vie di Contrada Mondovì, si trova un gioiello nascosto di rilevanza culturale e storica: il Museo Diocesano San Sebastiano. Conosciuto localmente come Museo diocesano San Sebastiano, questo museo è un vero e proprio scrigno di arte religiosa, manufatti storici e ricche narrazioni che abbracciano oltre sette secoli. Una visita qui non è solo una passeggiata in un museo, ma un viaggio nel tempo che offre un'immersione profonda nel patrimonio spirituale e culturale di Cuneo.
Le origini del Museo Diocesano San Sebastiano risalgono al XIII secolo, quando l'area fungeva da ospizio per pellegrini e ospitava una cappella dedicata a San Giacomo Maggiore. Questo sito offriva cura e riparo a coloro che erano in viaggio spirituale. Nel XVI secolo, durante la peste che devastava l'Europa, le confraternite di San Giacomo e San Sebastiano si unirono. San Sebastiano, venerato come protettore contro la peste, divenne il santo patrono dell'intera città di Cuneo. Questa fusione gettò le basi per la ricca collezione del museo, che comprende principalmente opere legate al complesso monumentale di San Sebastiano.
Il complesso, che include la chiesa dedicata a San Sebastiano, cadde in rovina dopo la Seconda Guerra Mondiale, poiché la popolazione del centro storico di Cuneo diminuì. Alla fine degli anni '80, gli edifici rischiavano di crollare. Tuttavia, un progetto di restauro avviato nel 2000 ha ridato vita al complesso. Questo sforzo, durato quasi un decennio, si è concluso nel 2011, portando al museo splendidamente restaurato che vediamo oggi.
Il Museo Diocesano San Sebastiano offre una mostra permanente distribuita su cinque livelli, ciascuno dei quali narra diversi capitoli della storia di Cuneo. Il viaggio inizia nel tardo Medioevo con l'antica chiesa di San Giacomo e prosegue attraverso varie sale tematiche dedicate a San Giacomo, San Sebastiano, la Madonna del Carmine, la nascita della Diocesi di Cuneo, e si conclude con il coro della Chiesa di San Sebastiano.
San Giacomo Maggiore, uno dei primi apostoli di Gesù e il primo apostolo martire, è il protagonista della Sala di San Giacomo. Questa sala commemora l'antica cappella e l'ospedale che un tempo sorgevano sul sito del museo, accogliendo pellegrini e viaggiatori. La sala ricostruisce anche antichi e contemporanei itinerari di pellegrinaggio verso luoghi di fede, come le tombe degli apostoli e dei martiri, e la Terra Santa. I visitatori possono immergersi nella storia e nel significato di questi viaggi spirituali.
La Sala di San Sebastiano espone oggetti e devozioni dell'antica confraternita, che inizialmente si concentrava sull'accoglienza dei pellegrini ma che nel XVI secolo cambiò la sua missione per assistere coloro che erano afflitti dalla peste e i bisognosi. La sala mette in evidenza la transizione dall'accoglienza dei viaggiatori all'assistenza ai malati e ai poveri, riflettendo il cambiamento del contesto sociale e religioso dell'epoca.
Il periodo barocco e la Riforma protestante videro l'ascesa di confraternite dedicate ad affrontare nuove emergenze sociali. La Sala della Madonna del Carmine prende il nome dalla devozione alla Madonna del Carmine, una figura significativa nella pratica religiosa locale. La sala esplora la storia dell'Ordine Carmelitano, le sue radici sul Monte Carmelo e il suo impatto sulla vita religiosa di Cuneo. La devozione alla Madonna del Carmine rimane forte a Cuneo, celebrata con una solenne processione ogni 16 luglio.
La Sala della Diocesi approfondisce la storia della Diocesi di Cuneo, istituita all'inizio del XIX secolo. Racconta gli eventi drammatici legati all'arresto e all'esilio di Papa Pio VII da parte delle forze napoleoniche e il suo successivo passaggio attraverso Cuneo. La sala traccia anche gli sforzi per stabilire Cuneo come sede diocesana, culminati nella creazione della Diocesi di Cuneo nel 1817. Questa sala offre uno sguardo affascinante sulle dinamiche politiche e religiose dell'epoca.
La Sala del Consiglio, un tempo utilizzata per le riunioni del Consiglio della Confraternita e come archivio, è stata meticolosamente restaurata al suo aspetto del XIX secolo. La sala presenta un semplice pavimento in terracotta, carta da parati a righe bianche e blu con fiori, e un soffitto decorato con simboli di San Sebastiano. Gli arredi, tra cui poltrone in pelle in stile vittoriano e un grande armadio in noce, creano un'atmosfera intima, quasi domestica. La sala espone anche cupole di vetro con fiori, un elemento caratteristico dell'arredamento del XIX secolo, e ritratti dei membri della confraternita dal XVIII al XX secolo.
Il Museo Diocesano San Sebastiano è più di un semplice deposito di manufatti religiosi; è una testimonianza vivente della fede e della resilienza duratura del popolo di Cuneo. Ogni sala racconta una storia, intrecciando i fili della storia, dell'arte e della devozione per creare un ricco arazzo che cattura e ispira. Che tu sia un appassionato di storia, un amante dell'arte o un cercatore spirituale, una visita al Museo Diocesano San Sebastiano è un viaggio indimenticabile nel cuore del patrimonio culturale e religioso di Cuneo.
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