Nel cuore di Faenza, immerso nella suggestiva regione dell'Emilia-Romagna, si trova l'affascinante Palazzo Zauli-Naldi. Questo palazzo barocco, un esempio di opulenza e finezza architettonica del XVII secolo, si erge fiero su Corso Matteotti, catturando l'immaginazione di ogni visitatore che percorre i suoi corridoi pieni di storia. Un luogo dove la storia sussurra da ogni angolo, il Palazzo Zauli-Naldi offre uno sguardo intrigante nel passato, invitandoti a esplorare il suo ricco patrimonio e la sua grandiosità artistica.
La storia del Palazzo Zauli-Naldi inizia molto prima della sua attuale incarnazione barocca. Originariamente, una casa di proprietà di Astorgio Manfredi occupava questo sito nel 1468. La famiglia Naldi acquisì la proprietà nel 1586, segnando l'inizio di un viaggio trasformativo. Entro il 1629, la famiglia commissionò la costruzione dell'attuale palazzo, completo di un grande portico, guadagnandosi il nome di Palazzo Naldi di Piazza. Questo portico, affettuosamente soprannominato della Pagnocca, era noto per la distribuzione caritatevole di pane ai poveri ogni sabato, riflettendo la benevolenza della famiglia.
La metà del XVIII secolo vide significative modifiche interne, dando vita alla maestosa scala che ancora oggi affascina i visitatori. Il XIX secolo portò ulteriori miglioramenti sotto la guida di Antonio Berti, la cui visione artistica portò nuova vivacità sia all'interno che alla facciata. Il suo lavoro decorativo, particolarmente sul soffitto semi-volta, celebra l'unione del Conte Giacomo Zauli-Naldi e Faustina Magnaguti Rondinini, con motivi di colombe e cherubini che simboleggiano amore e prosperità.
Salendo la scala al primo piano, si è accolti dai resti di due antichi portali e dal grande stemma di famiglia, un testamento dell'eredità Zauli-Naldi. Questa scala, progettata da Gianbattista Boschi e realizzata a Meldola, fu trasportata a Faenza, aggiungendo un tocco di eleganza all'architettura del palazzo.
Due ingressi conducono al primo piano: uno da Porta Montanara, che apre su cinque stanze, quattro delle quali adornate con dipinti squisiti. L'altro ingresso, che si affaccia su Piazza del Popolo e lungo Via Torricelli, guida ai quartieri residenziali e a una vecchia e stretta scala a chiocciola. Qui, lo stemma Zauli-Naldi, realizzato in stucco intricato, è un punto culminante, mostrando l'orgoglio araldico della famiglia.
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I contributi artistici di Antonio Berti, a lungo insegnante presso la scuola d'arte di Faenza, sono una caratteristica prominente del palazzo. I suoi affreschi, che traggono ispirazione dall'arte barocca del XVII secolo, contrastano con il gusto neoclassico prevalente a Faenza. Gli schizzi preparatori di Berti, conservati nella Pinacoteca Nazionale di Faenza, rivelano il suo approccio meticoloso e il suo genio artistico, catturando il dinamismo delle figure meglio degli affreschi stessi.
La famiglia Naldi, con radici che risalgono al X secolo, ha giocato un ruolo fondamentale nella storia di Faenza. Stabilitisi a Faenza nel 1296, adottarono il nome Naldi di Tosuccio. Entro il XVI secolo, Dionigi Naldi probabilmente prese residenza nel palazzo, stabilendo la discendenza dei Naldi di Piazza. La famiglia navigò lotte di potere con i Calderoni, trovando infine pace attraverso la mediazione del Vescovo e Cardinale Rossetti, supportato da alleati influenti come il Granduca di Toscana.
La linea dei Naldi di Piazza terminò nel 1779 con la morte della Contessa Maria, dopo la quale suo marito, il Conte Francesco Antonio Zauli, unì i loro cognomi, assicurando che l'eredità della famiglia continuasse come Zauli-Naldi. I contributi della famiglia alle istituzioni culturali di Faenza sono profondi, con significative collezioni d'arte e storiche donate al Museo Internazionale delle Ceramiche, alla Pinacoteca Comunale e alla Biblioteca Manfrediana.
La collezione Zauli-Naldi nella Biblioteca Manfrediana è un tesoro di documenti storici, inclusa l'antica biblioteca della famiglia, che risale a Monsignor Domenico Zauli nel XVII secolo. Ospita oltre 7.500 volumi stampati e manoscritti che attraversano i secoli, insieme a opere letterarie moderne con dediche firmate di valore.
Mentre ti aggiri per i corridoi del Palazzo Zauli-Naldi, non stai semplicemente osservando un edificio; stai entrando in una storia vivente, dove ogni stanza e corridoio racconta una storia di resilienza, arte e evoluzione culturale. Il palazzo si erge come un faro del ricco patrimonio di Faenza, invitandoti a immergerti nel suo passato e a scoprire i racconti che hanno plasmato il suo presente.
In conclusione, il Palazzo Zauli-Naldi non è solo un monumento storico; è un simbolo vibrante dello spirito duraturo e dell'eredità artistica di Faenza. Le sue mura riecheggiano storie del passato, rendendolo una meta imperdibile per chiunque desideri esplorare il ricco arazzo della storia e della cultura italiana.
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