Nel cuore di Lecce, in Italia, si erge un magnifico esempio di architettura barocca e patrimonio religioso: Sant’Irene. Conosciuta ufficialmente come Chiesa di Sant'Irene, questa chiesa è dedicata a Santa Irene di Lecce, che fu la patrona della città fino al 1656. La storia, lo splendore architettonico e il significato religioso della chiesa la rendono una tappa obbligata per chiunque esplori la storica città di Lecce.
Sant’Irene fu costruita a partire dal 1591, seguendo i progetti dell'architetto teatino Francesco Grimaldi. La chiesa fu completata e consacrata nel 1639 dal Vescovo di Brindisi. Nel corso dei secoli, Sant’Irene ha assistito a eventi storici significativi. Nel 1797, fu visitata dal Re Ferdinando IV di Napoli. Successivamente, nell'ottobre del 1860, ospitò le operazioni del plebiscito che portarono all'integrazione di Lecce nel Regno d'Italia. Sebbene il convento teatino adiacente sia stato soppresso nel 1866, la chiesa è rimasta aperta al culto e continua ad essere un luogo attivo di devozione ancora oggi. La comunità parrocchiale locale celebra la festa di Santa Irene il 5 maggio di ogni anno, commemorando la loro amata patrona.
L'esterno di Sant’Irene è un esempio sorprendente di architettura barocca, che ricorda la Basilica di Sant'Andrea della Valle a Roma, dove Grimaldi ha anche lavorato. La facciata è divisa in due ordini, adornata con lesene collegate da festoni. L'ordine inferiore presenta nicchie vuote e volute, mentre l'ordine superiore vanta una grande finestra centrale. Lo spazio centrale dell'ordine inferiore ospita il portale principale, sopra il quale si trova una statua in pietra di Santa Irene, scolpita da Mauro Manieri nel 1717. Sopra la cornice, è esposto in modo prominente lo stemma civico di Lecce. La facciata è coronata da un frontone triangolare che porta l'insegna dell'ordine teatino, con la dedica latina alla santa patrona, Ad Irene virgini et martiri (A Irene, vergine e martire), incisa sull'architrave.
Entrando in Sant’Irene, i visitatori sono accolti da una pianta a croce latina con una navata unica fiancheggiata da tre cappelle profonde su ciascun lato, interconnesse e caratterizzate da cupole ellittiche. Sul lato sinistro si trovano altari dedicati a Santo Stefano, con un dipinto della lapidazione del santo di Antonio Verrio, al Crocifisso e alla Vergine del Buon Consiglio. Nel transetto sinistro, tre altari si distinguono: l'altare di Sant'Oronzo, realizzato da Francesco Antonio Zimbalo a metà del XVII secolo; l'altare di Santa Irene, risalente al 1639, che ospita nove busti di santi contenenti le loro reliquie, con una statua di Santa Irene sopra, sormontata dallo stemma civico di Lecce; e l'altare della Sacra Famiglia, creato nel 1672. L'abside ospita l'altare maggiore, rinnovato nel 1753, con un dipinto che raffigura Il Trasporto dell'Arca Santa, un capolavoro di Oronzo Tiso.
Sul lato destro del transetto, si trovano altri tre altari: l'altare dell'Angelo Custode del 1700; l'altare dedicato a San Gaetano Thiene, commissionato nel 1651 dall'Arcivescovo di Otranto, Gaetano Cassa, con un dipinto ad olio del fondatore dell'ordine teatino di Filippo Maria Galletti; e l'altare di Sant'Andrea Avellino, che mostra uno stile rococò. Le cappelle sul lato destro ospitano altari dedicati a San Carlo Borromeo, all'Arcangelo Michele, costruito da Cesare Penna nel 1642, e alle Anime del Purgatorio, adornato con un recente dipinto di Luigi Scorrano.
La sacrestia di Sant’Irene conserva ulteriori tesori, tra cui vari dipinti, come quello che raffigura la Madonna della Libera. Queste opere d'arte, insieme alle caratteristiche architettoniche della chiesa, offrono uno sguardo sul ricco patrimonio artistico e spirituale di Lecce.
In conclusione, Sant’Irene non è solo una chiesa; è un monumento vivente dello splendore barocco di Lecce e della devozione religiosa. La sua storia, architettura e arte la rendono una destinazione affascinante per turisti e pellegrini. Mentre vaghi per le sue sacre sale, puoi quasi sentire gli echi dei secoli passati, invitandoti a esplorare e apprezzare l'eredità duratura di questa straordinaria chiesa.
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