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Monumento dei Quattro mori

Monumento dei Quattro mori Livorno

Monumento dei Quattro mori

Il Monumento dei Quattro Mori a Livorno, Italia, è una scultura imponente e ricca di storia che si erge orgogliosamente in Piazza Micheli. Questo monumento non è solo un'opera d'arte; è un simbolo di vittoria, resilienza e della complessa storia delle battaglie della Toscana contro la pirateria. È una tappa obbligata per chiunque visiti Livorno, offrendo uno sguardo sul passato ricco della regione e sulla sua grandiosità artistica.

Il Significato Storico

Il Monumento dei Quattro Mori fu commissionato dal Granduca Ferdinando I de' Medici per celebrare le sue vittorie e quelle dell'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano sui pirati barbareschi, che infestavano le coste toscane tra la fine del XVI e l'inizio del XVII secolo. Il granduca, salito al potere nel 1587, giocò un ruolo cruciale nello sviluppo di Livorno come città fortificata, un progetto inizialmente avviato dal suo predecessore Francesco I de' Medici e dall'architetto Bernardo Buontalenti.

La statua di Ferdinando I, che costituisce la parte superiore del monumento, fu realizzata dal celebre scultore Giovanni Bandini tra il 1595 e il 1601. Tuttavia, fu solo nel 1617 che la statua fu eretta sul suo piedistallo alla presenza di Cosimo II de' Medici, figlio di Ferdinando. Il monumento fu ulteriormente arricchito tra il 1623 e il 1626 con l'aggiunta dei quattro Mori in bronzo, scolpiti da Pietro Tacca, allievo del famoso Giambologna.

Un Capolavoro Artistico

Il monumento si trova di fronte al piccolo molo che Ferdinando I aveva scavato per espandere il porto di Livorno, strategicamente posizionato vicino alle imponenti mura della città. Il gruppo scultoreo è composto dai quattro Mori in bronzo incatenati alla base di un alto piedistallo, sulla cui sommità si erge la statua di Ferdinando I. Il granduca è raffigurato in uniforme dell'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, con lo sguardo rivolto verso il mare, simbolo della sua vigilanza e autorità.

I quattro Mori sono gli elementi più affascinanti del monumento. Le loro pose dinamiche e i volti espressivi trasmettono vividamente l'agonia e la disperazione della loro prigionia. Queste figure furono modellate su prigionieri reali detenuti nella vicina prigione, il Bagno dei forzati, e rappresentano diverse età ed etnie, riflettendo le origini varie dei pirati catturati.

I Quattro Mori

I primi due Mori, installati nel 1623, sono posizionati nella parte anteriore del monumento. A sinistra c'è un giovane vigoroso, spesso chiamato Morgiano. Le sue origini etniche sono dibattute, con alcuni che suggeriscono fosse greco o ionico, mentre altri credono fosse algerino. Il suo sguardo rivolto verso l'alto aggiunge un tocco commovente alla sua rappresentazione. A destra c'è il corsaro più anziano, noto come Alì Melioco, il cui fisico muscoloso ma invecchiato è meticolosamente dettagliato, evidenziando l'abilità dello scultore.

Gli altri due Mori furono aggiunti nel 1626. Uno rappresenta un uomo maturo, probabilmente di origine nordafricana, noto da alcuni come Alì Salettino. La sua corporatura possente indica il pieno della sua vita. La quarta figura, di apparente origine subsahariana, completa il gruppo, ogni statua contribuendo alla narrazione complessiva del monumento di forza, sofferenza e sottomissione.

Il Viaggio del Monumento nel Tempo

Il Monumento dei Quattro Mori ha assistito a numerosi eventi storici e trasformazioni. Durante l'invasione francese di Livorno nel 1799, il monumento scampò per poco alla distruzione. I soldati francesi, guidati dagli ideali di libertà ed eguaglianza, vedevano i Mori incatenati come simboli di oppressione. Sebbene il monumento fosse risparmiato, i soldati saccheggiarono i trofei in bronzo che lo adornavano.

Nel XIX secolo, ci furono discussioni sul trasferimento del monumento in Piazza Grande, ma alla fine fu spostato al centro di Piazza Micheli. Un'altra proposta di spostamento emerse prima della Seconda Guerra Mondiale, con l'intenzione di collocarlo al centro di una nuova piazza governativa. Tuttavia, lo scoppio della guerra fermò questi piani, e il monumento fu temporaneamente trasferito per proteggerlo dai bombardamenti. La statua di Ferdinando I fu spostata alla Certosa di Calci, mentre i Mori furono portati alla Villa Medicea di Poggio a Caiano.

Nel giugno 1950, dopo un attento restauro, il monumento fu restituito alla sua posizione originale a Livorno, in una città ancora in ripresa dalle devastazioni della guerra. Nel corso dei secoli, il Monumento dei Quattro Mori ha affascinato numerosi viaggiatori e scrittori, che lo hanno immortalato nelle loro opere, aggiungendo alla sua eredità duratura.

Visitare il Monumento Oggi

Oggi, il Monumento dei Quattro Mori si erge come testimonianza della ricca storia e del patrimonio artistico di Livorno. Continua ad attirare visitatori da tutto il mondo, che vengono ad ammirare i suoi dettagli intricati e a riflettere sulle storie che rappresenta. Mentre ti trovi davanti a questa magnifica scultura, puoi quasi sentire gli echi del passato, il clangore delle spade e le grida di vittoria e sconfitta.

Il Monumento dei Quattro Mori non è solo un reperto storico; è un simbolo di resilienza e dello spirito duraturo di Livorno. Che tu sia un appassionato di storia, un amante dell'arte o un viaggiatore curioso, questo monumento lascerà sicuramente un'impressione duratura nel tuo viaggio attraverso la Toscana.

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