Situata nel cuore del centro storico di Murcia, la Iglesia de San Bartolomé è un affascinante connubio di storia, arte e architettura. Questa straordinaria chiesa, le cui origini risalgono alla conquista cristiana, rappresenta un simbolo di secoli di evoluzione culturale e religiosa. Il suo ricco passato e lo stile architettonico eclettico la rendono una tappa imperdibile per chi esplora il ricco patrimonio di Murcia.
Le origini di San Bartolomé sono strettamente legate alla storia medievale di Murcia. Fondata nel XIII secolo dopo la conquista cristiana guidata da Re Alfonso X, la chiesa fu inizialmente costruita sul sito di un'antica moschea. Questa trasformazione da luogo di culto musulmano a parrocchia cristiana segna l'inizio della sua lunga rilevanza nella regione.
Nel XVII secolo, la struttura originale fu demolita per fare spazio a una nuova chiesa. Fu qui che il celebre Conte di Floridablanca fu battezzato nel 1728. Tuttavia, la chiesa che vediamo oggi iniziò a prendere forma alla fine del XVIII secolo. La costruzione iniziò nel 1767 ma subì numerose interruzioni, rimanendo incompleta fino alla fine del XIX secolo quando l'architetto Justo Millán la arricchì con uno stile eclettico e storicista.
L'Iglesia de San Bartolomé presenta una pianta a croce latina con una sola navata coperta da una volta a botte. L'interno è adornato con cappelle laterali che si collegano armoniosamente, creando un flusso continuo. Da notare che il transetto destro è quasi il doppio di quello sinistro, entrambi con absidi semicircolari supportati da pilastri ionici, un chiaro riferimento alle influenze neoclassiche della chiesa.
La facciata della chiesa è un esempio sorprendente di eclettismo del XIX secolo, fondendo elementi di stile neoromanico e neobizantino. La facciata è divisa in due sezioni: la parte inferiore presenta tre archi semicircolari, mentre la parte superiore vanta un rosone e colonne decorative, sormontate da un frontone. Questa fusione architettonica offre uno sguardo sui cambiamenti stilistici dell'epoca.
All'interno di San Bartolomé, i visitatori possono ammirare una collezione impressionante di sculture, in particolare quelle del periodo barocco. Tra questi tesori si trova la rinomata Vergine dei Dolori di Francisco Salzillo, un capolavoro creato per la Cofradía de Servitas nel 1740. Le opere di Salzillo, tra cui le sue rappresentazioni di Santa Lucia e San Giuseppe, mostrano la maestria artistica della scuola murciana del XVIII secolo.
La chiesa ospita anche l'altare neoclassico della Cappella dei Serviti, realizzato tra il 1795 e il 1797. Questo pezzo squisito presenta un design concavo con colonne giganti e un capitello corinzio, culminando in un entablature potente e un frontone curvo adornato con motivi dorati.
La resilienza di San Bartolomé è evidente nella sua sopravvivenza attraverso tempi tumultuosi, inclusa la Guerra Civile Spagnola. Sebbene molte opere d'arte siano andate perdute, gli sforzi della Junta de Incautación y Protección del Patrimonio Artístico de Murcia hanno garantito la conservazione di numerosi capolavori. Il restauro post-bellico della chiesa ha incluso affreschi di Manuel Muñoz Barberán, che raffigurano scene bibliche aggiungendo un vivace strato alla sua atmosfera spirituale.
San Bartolomé funge da sede storica della Cofradía de Servitas e, dal 1884, della Cofradía del Santo Sepulcro. Queste confraternite svolgono un ruolo vitale nella vita religiosa e culturale di Murcia, con processioni che uniscono la comunità in celebrazione e riflessione. La connessione della chiesa con queste cofradías sottolinea la sua importanza come centro vivente di fede e tradizione.
All'inizio del XX secolo, la famiglia Servet commissionò all'architetto Pedro Cerdán la progettazione di una cappella modernista con una cripta all'interno di San Bartolomé. Completata nel 1910, questa aggiunta presenta una profusione di marmo e decorazioni intricate realizzate nel laboratorio di Anastasio Martínez Hernández. Questo tocco modernista aggiunge un ulteriore strato alla narrazione architettonica della chiesa.
In conclusione, l'Iglesia de San Bartolomé è più di un semplice luogo di culto; è un museo vivente di arte, storia e devozione. Le sue mura risuonano delle storie del passato di Murcia, invitando i visitatori a esplorare e apprezzare il ricco patrimonio culturale che incarna. Che tu sia un appassionato d'arte, un amante della storia o un cercatore spirituale, San Bartolomé offre un viaggio nel tempo che è sia illuminante che ispirante.
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