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Chiesa di Santa Maria del Carmine

Chiesa di Santa Maria del Carmine Pavia

Chiesa di Santa Maria del Carmine

Situata nel cuore di Pavia, Italia, la Chiesa di Santa Maria del Carmine, conosciuta localmente come Chiesa di Santa Maria del Carmine, rappresenta un esempio magnifico dell'architettura gotica lombarda. Questa straordinaria chiesa, con la sua facciata imponente e la sua ricca storia, invita viaggiatori e appassionati di storia a esplorare i suoi sacri corridoi e a scoprire le storie incise nelle sue pietre.

Il Tappeto Storico di Santa Maria del Carmine

Le origini di Santa Maria del Carmine risalgono alla fine del XIV secolo, un periodo caratterizzato da innovazioni architettoniche e turbolenze politiche. L'ordine dei Carmelitani, costretto ad abbandonare la loro chiesa originale a causa della costruzione del Castello Visconteo, iniziò l'ambizioso progetto di edificare un nuovo luogo di culto. La costruzione iniziò nel 1374 ma fu soggetta a ritardi, principalmente a causa della costruzione simultanea della Certosa di Pavia, un progetto che distolse sia fondi che manodopera.

Nonostante queste difficoltà, la chiesa fu completata nel 1461, con la facciata terminata nel 1490. Il percorso architettonico di Santa Maria del Carmine è una storia di resilienza e impegno artistico, con contributi da figure notevoli come Bernardo di Venezia, che progettò anche il Castello Visconteo. Nel corso dei secoli, la chiesa ha assunto vari ruoli, da convento carmelitano a chiesa parrocchiale, riflettendo la storia dinamica di Pavia stessa.

Un Capolavoro Architettonico

Avvicinandosi a Santa Maria del Carmine, ciò che cattura immediatamente l'attenzione è la sua facciata imponente. Il design è una fusione armoniosa di ispirazioni romaniche ed eleganza gotica, caratterizzata da una struttura ad arco a sesto acuto e decorazioni in terracotta intricate. La facciata è divisa in cinque sezioni verticali, punteggiate da sei pilastri torreggianti che guidano lo sguardo verso il cielo.

Al centro della facciata si trova un magnifico rosone, un elaborato capolavoro di terracotta circondato da figure angeliche. Sotto, i tre portali, frutto di ristrutturazioni del XIX secolo ad opera dell'architetto Giuseppe Marchesi, invitano i visitatori a entrare. Ogni portale è adornato con sculture a lunetta, con quello centrale che raffigura l'Annunciazione, affiancato da San Pietro e San Paolo.

All'interno del Sacro Santuario

Entrando, la chiesa rivela il suo grandioso interno, uno spazio vasto che si estende per quasi 80 metri in lunghezza. La pianta segue un disegno a croce latina con tre navate, originariamente cinque, creando un senso di apertura e solennità. La navata centrale, alta il doppio delle navate laterali, è sostenuta da eleganti colonne che contrastano il caldo della terracotta con il freddo della pietra grigia di Angera.

Il soffitto presenta volte a costoloni, le cui costole in terracotta aggiungono un tocco di colore contro l'intonaco chiaro. Le cappelle laterali, ciascuna testimone del patronato di corporazioni locali e famiglie nobili, offrono uno scorcio sulla ricchezza artistica e culturale della regione.

Il Presbiterio e i Suoi Tesori

Il presbiterio ospita un altare di marmo finemente lavorato, sormontato da un tempietto circolare che raffigura il Cristo trionfante. Il design intricato dell'altare, con scene come la Veronica e l'Ecce Homo, riflette la maestria artistica del XIX secolo. Sopra, una vetrata del tardo XV secolo ritrae la Madonna in trono con il Bambino, un capolavoro attribuito a Vincenzo Foppa.

Nell'abside, l'arco trionfante incornicia un iconostasi in legno, che mostra una scena toccante della Crocifissione con la Vergine Maria e San Giovanni Evangelista, realizzata da Giovanni Battista Trucazzano nel XVII secolo.

Il Transetto e la Sagrestia

Il transetto è adornato con affreschi votivi, attribuiti al circolo di Michelino da Besozzo, offrendo uno sguardo vivido sulle pratiche devozionali del XV secolo. Qui, un notevole altare di Bernardino Lanzani raffigura la Sacra Famiglia, a testimonianza della vibrante scena artistica della regione lombarda.

Adiacente al transetto si trova la sagrestia, un capolavoro barocco commissionato dal conte Camillo della Pietra. La sua facciata, ricca di stucchi, narra l'Assunzione della Vergine, con nicchie che ospitano santi e la Vergine con il Bambino, evocando un senso di presenza divina.

Un Monumento Vivo

Oggi, Santa Maria del Carmine rimane una parrocchia attiva, un centro di vita comunitaria e riflessione spirituale. Le sue mura, intrise di storia, continuano a risuonare delle preghiere e delle aspirazioni di innumerevoli generazioni. La chiesa si erge non solo come un gioiello architettonico, ma come un testimone vivente dello spirito duraturo di Pavia.

Per coloro che si trovano a passeggiare per le affascinanti strade di Pavia, una visita a Santa Maria del Carmine offre un viaggio nel tempo, un'occasione per connettersi con il ricco arazzo di storia e arte che definisce questa straordinaria città. Che tu sia un appassionato di storia, un entusiasta di architettura o semplicemente un viaggiatore curioso, Santa Maria del Carmine promette un'esperienza sia illuminante che incantevole.

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