Situata nel cuore di Pisa, la Chiesa di Santo Stefano dei Cavalieri rappresenta un simbolo della ricca storia e della brillante architettura della città. Questa straordinaria chiesa, dedicata a Santo Stefano, Papa e Martire, invita i visitatori a fare un viaggio nel tempo attraverso un racconto intrecciato di arte, fede e l'eredità dei Cavalieri di Santo Stefano.
La storia di Santo Stefano dei Cavalieri inizia a metà del XVI secolo, con la prima pietra posta da Cosimo I de' Medici il 17 aprile 1565. Questa iniziativa faceva parte di un grande progetto per rinnovare la Piazza dei Cavalieri per l'Ordine dei Cavalieri di Santo Stefano, fondato dal Granduca per combattere la pirateria nel Mediterraneo. La chiesa fu progettata dal famoso Giorgio Vasari, che, per realizzare la sua visione, supervisionò la demolizione dell'antica chiesa di San Sebastiano alle Fabbriche Maggiori.
Completata nell'agosto del 1567 e consacrata il 21 dicembre 1569, la chiesa divenne un centro spirituale e culturale. Il campanile, aggiunto tra il 1570 e il 1572 da Giovanni Fancelli, completa il design di Vasari con una elegante camera campanaria con finestre trifore.
Nel XVII secolo, la chiesa fu arricchita con dipinti dei principali maestri fiorentini, mentre l'altare e la navata furono realizzati da Pier Francesco Silvani. Nonostante vari progetti nel XVIII secolo per trasformarne la disposizione, la chiesa mantenne il suo design originale. Il XIX secolo portò ulteriori proposte, ma fu la visione di Gaetano Niccoli nel 1859 a dare alla chiesa la sua struttura attuale, dopo la dissoluzione dell'Ordine.
La facciata di Santo Stefano dei Cavalieri, realizzata in marmo di Carrara, è un capolavoro di Don Giovanni de' Medici, con l'assistenza di Alessandro Pieroni. Presenta due ordini di colonne, pilastri e un arco centrale, sormontato dagli emblemi dei Medici e dell'Ordine di Santo Stefano. La facciata porta iscrizioni che commemorano la costruzione della chiesa e il completamento della facciata sotto Ferdinando I de' Medici.
All'interno, la chiesa era inizialmente a navata unica con quattro altari in legno, ora sostituiti da accessi alle navate laterali. L'interno è uno spazio luminoso, che celebra i trionfi dei Cavalieri di Santo Stefano con una serie di trofei di guerra, inclusa una collezione di bandiere catturate durante le battaglie navali contro le flotte islamiche dalla metà del XVI fino all'inizio del XVIII secolo.
Tra i tesori vi sono antiche lanterne navali e frammenti di legno finemente intagliati, che si ritiene facessero parte di una nave cerimoniale dell'ordine. Le acquasantiere, progettate da Vasari e scolpite da Giovanni Fancelli nel 1568, sono esempi squisiti di artigianato rinascimentale.
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La chiesa ospita cinque dipinti monocromi che raccontano le storie di Santo Stefano, commissionati per l'ingresso del Granduca Ferdinando II a Pisa nel 1588. Il soffitto, una magnifica struttura in legno intagliato e dorato da Bartolomeo Atticciati nel 1604, presenta sei dipinti che illustrano le imprese militari e civiche dell'Ordine, eseguiti da artisti fiorentini di spicco come Ludovico Cardi, Jacopo Ligozzi e Cristofano Allori.
La parete sinistra vanta un pulpito realizzato in marmo policromo da Chiarissimo Fancelli, mentre la parete destra vicino al presbiterio espone un dipinto di Aurelio Lomi, raffigurante la Madonna col Bambino con i Santi Giuseppe e Stefano, creato nel 1593.
Il presbiterio è dominato da un grande altare in marmo policromo e bronzo dorato di Giovanni Battista Foggini, con statue di Santo Stefano e figure allegoriche della Religione e della Fede. L'altare ospita anche le reliquie di Santo Stefano, portate a Pisa da Trani nel 1682.
Santo Stefano dei Cavalieri è rinomata anche per la sua eredità musicale. Il design di Vasari comprendeva due cantorie, con quella di destra che ospitava un organo costruito nel 1571 da Onofrio Zeffirini. L'organo di sinistra, ricostruito nel 1733 da Azzolino Bernardino della Ciaja, era innovativo per il suo tempo, con cinque tastiere.
Sebbene gli organi originali siano caduti in disuso, furono sostituiti nel XIX secolo e nel 1914 Giovanni Tamburini realizzò un nuovo organo, che rimane nella chiesa ancora oggi. Questo organo, con il suo sistema di trasmissione elettrica, continua a essere un punto focale per le esibizioni musicali.
In conclusione, Santo Stefano dei Cavalieri non è solo una chiesa; è un museo vivente di arte, storia e spiritualità. Le sue pareti risuonano delle storie del passato, invitando i visitatori a esplorare il ricco arazzo del patrimonio culturale e religioso di Pisa. Che tu sia un amante dell'arte, un appassionato di storia o un viaggiatore curioso, una visita a questa magnifica chiesa promette un viaggio nel tempo e un piacere per i sensi.
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