Nel cuore di Prato, Italia, accanto alla maestosa Cattedrale di Santo Stefano, si trova il Museo dell'Opera del Duomo. Fondato nel 1967, questo museo è un vero scrigno di arte religiosa e reperti storici, offrendo un affascinante viaggio attraverso il patrimonio artistico e culturale della diocesi di Prato. L'ingresso del museo, situato alla base del campanile della cattedrale, invita i visitatori a esplorare una ricca collezione che spazia dal periodo romano al Rinascimento.
Il Museo dell'Opera del Duomo è stato inizialmente istituito in due stanze tra il Palazzo Vescovile e la cattedrale. Nel corso degli anni, si è ampliato includendo ulteriori spazi, come il chiostro romanico e la cripta sotto il transetto della cattedrale. Questa espansione ha permesso al museo di ospitare una gamma più ampia di opere, tra cui i prestigiosi rilievi del pulpito di Donatello, rimossi dall'esterno della chiesa nel 1970 per la conservazione.
La collezione del museo è organizzata in sette sale principali, ognuna delle quali offre una visione unica di diversi periodi e stili di arte religiosa. Dai affreschi medievali ai capolavori rinascimentali, le mostre del museo offrono un'esperienza immersiva che mette in luce l'evoluzione artistica e il significato religioso della regione.
I visitatori iniziano il loro viaggio nelle Volte, un vasto spazio sotterraneo sotto il transetto della cattedrale. Costruite tra il 1320 e il 1326 come area di sepoltura, le Volte presentano molti stemmi scolpiti e insegne dipinte dal XIV al XVIII secolo. Opere notevoli in questa sezione includono la tomba della famiglia Guizzelmi, adornata con affreschi di Girolamo Ristori e Tommaso di Piero Trombetto, e un affresco del primo XIV secolo di Bonaccorso di Cino che raffigura Cristo nel sepolcro tra la Vergine Maria e San Giovanni.
Alla fine delle Volte, sotto la sacrestia della cattedrale, si trova la Cappella di Santo Stefano. Questa cappella del primo XIV secolo è decorata con affreschi di Pietro e Antonio di Miniato, tra cui scene della Madonna col Bambino con i Santi Stefano e Lorenzo, e l'Ultima Cena. Un moderno corridoio collega le Volte all'Antiquarium, dove sono esposti frammenti dal periodo romano al Medioevo, offrendo uno sguardo sulla storia antica della regione.
Dall'Antiquarium, i visitatori possono accedere all'incantevole chiostro romanico, risalente al 1165 circa. Questo chiostro, costruito in marmo bianco e serpentino verde, è adornato con intricati intarsi marmorei e unici capitelli zoomorfi attribuiti al Maestro di Cabestany. Sebbene solo il lato orientale rimanga, il secondo livello del chiostro, ricostruito nel 1428, presenta colonne ottagonali e capitelli a foglia d'acqua, aggiungendo al suo fascino architettonico.
Sotto il chiostro romanico, la Sala del Seicento espone una collezione di dipinti e oggetti liturgici dal XVII al XIX secolo. Tra i punti salienti ci sono un crocifisso d'altare in bronzo di Antonio Susini, allievo di Giambologna, e opere di artisti noti come Matteo Rosselli e Jacopo Chimenti. La sala presenta anche un magnifico dipinto dell'Angelo Custode di Carlo Dolci, uno dei principali maestri fiorentini del XVII secolo.
Una delle mostre più rinomate del museo è la Sala del Pulpito di Donatello. Questa sala ospita i rilievi originali del pulpito esterno della cattedrale, creati da Donatello e Michelozzo tra il 1434 e il 1438. I rilievi, rimossi nel 1970 per la conservazione, raffigurano una vivace danza di figure angeliche e sono stati meticolosamente restaurati utilizzando la tecnologia laser a infrarossi. La sala presenta anche un capitello in bronzo di Michelozzo e Maso di Bartolomeo, e un reliquiario in rame dorato di Maso di Bartolomeo, mostrando l'eccellente maestria dell'epoca.
La Sala del Rinascimento, con la sua struttura medievale e il soffitto a volta del XV secolo, ospita una collezione di opere d'arte del XV e XVI secolo. Tra i punti salienti ci sono un pannello dorato della Trinità di Apollonio di Giovanni, un affresco staccato del Beato Jacopo da Todi di Paolo Uccello, e un altare del Maestro della Natività di Castello. La sala presenta anche opere di artisti rinomati come Filippo Lippi, Domenico di Michelino e Sandro Botticelli, offrendo un ricco arazzo di arte rinascimentale.
Scendendo dalla Sala del Rinascimento, i visitatori entrano nella Sezione Archeologica, che collega diverse parti del museo. Quest'area, creata durante gli scavi negli anni '70, rivela reperti che tracciano la storia della regione dal periodo etrusco all'era medievale. Tra i punti salienti ci sono frammenti di ceramica etrusca, vetro romano e ceramiche medievali, oltre a una sepoltura femminile del IX secolo e resti di due piccoli forni, probabilmente usati per la lavorazione dei metalli.
Il Museo dell'Opera del Duomo di Prato non è solo un deposito di arte e storia; è un viaggio nel tempo, offrendo ai visitatori una profonda comprensione del patrimonio culturale e religioso della regione. Ogni sala e mostra racconta una storia, intrecciando passato e presente in un modo che è sia educativo che ispirante. Che tu sia un appassionato d'arte, un amante della storia, o semplicemente un viaggiatore curioso, una visita a questo museo promette un'esperienza ricca e gratificante.
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