Il Pulpito del Duomo di Prato, noto localmente come Pulpito del duomo di Prato, è un capolavoro dell'arte e dell'architettura rinascimentale. Realizzato dai celebri artisti Donatello e Michelozzo tra il 1428 e il 1438, questo splendido pulpito si erge orgogliosamente nell'angolo sud-est della Cattedrale di Prato in Italia. Il suo design intricato e la sua importanza storica lo rendono una tappa obbligata per i visitatori che esplorano il ricco arazzo culturale della Toscana.
La creazione del Pulpito del Duomo di Prato faceva parte di una trasformazione ambiziosa della Chiesa di Santo Stefano, iniziata nel 1385. Questa trasformazione comprendeva la costruzione di una nuova facciata e della Cappella della Sacra Cintola. Il pulpito fu commissionato per sostituire una struttura del XIV secolo, con l'obiettivo di esporre la sacra reliquia della Sacra Cintola di Maria, un artefatto significativo per i fedeli. La commissione fu affidata a Donatello e Michelozzo, con Donatello concentrato sui rilievi e gli elementi decorativi, mentre Michelozzo, architetto preferito di Cosimo de' Medici, si occupò del design architettonico.
Nonostante la presentazione iniziale di un modello nel 1428, i progressi furono lenti a causa dei numerosi impegni degli artisti. Entro il 1433, solo la struttura architettonica era completa, richiedendo l'intervento di Cosimo de' Medici per riportare Donatello e Michelozzo da Roma per continuare il loro lavoro. Il pulpito fu finalmente completato nel 1438, con Donatello che fornì i rilievi in marmo che adornano il parapetto.
Il design del pulpito è una fusione armoniosa di elementi classici e rinascimentali. È posizionato strategicamente all'angolo della chiesa, fungendo da ponte tra il lato romanico e la facciata tardo gotica. La base del pulpito è adornata con un capitello in bronzo, creato da Michelozzo e Maso di Bartolomeo, con ricchi motivi decorativi e un affascinante angelo che sostiene le cornici in marmo sopra.
Il parapetto del pulpito è un meraviglioso cerchio, diviso in sette pannelli, ciascuno raffigurante una vivace danza di figure angeliche. Questi putti, ispirati dalle tombe romane, celebrano l'esposizione della Sacra Cintola con movimenti gioiosi e ritmici. L'uso dello stiacciato, una tecnica che crea un senso di profondità attraverso un rilievo poco profondo, combinato con lo sfondo a mosaico scintillante, esalta l'energia dinamica delle scene.
Uno degli elementi distintivi del pulpito è il capitello in bronzo, una testimonianza dello spirito innovativo di Donatello. Il design e l'esecuzione intricati del capitello mettono in risalto il genio collaborativo di Donatello e Michelozzo. Il pulpito è sormontato da un elegante baldacchino a forma di ombrello, con un soffitto a cassettoni in legno originariamente dipinto in vivaci tonalità di rosso, blu e oro, aggiungendo alla sua grandiosità.
Dopo secoli di esposizione agli elementi, i rilievi in marmo del pulpito hanno subito un significativo degrado. Nel 1970, furono sostituiti con calchi e gli originali furono trasferiti al vicino Museo dell'Opera del Duomo per il restauro. Questo processo meticoloso ha coinvolto tecniche innovative di pulizia laser, rivelando la bellezza originale delle opere d'arte.
Oggi, il Pulpito del Duomo di Prato è un testimone della brillantezza artistica del Rinascimento. Non solo svolge una funzione religiosa, esponendo la Sacra Cintola durante importanti eventi liturgici, ma cattura anche l'interesse di appassionati d'arte e storici con il suo design intricato e significato storico.
Per chi visita Prato, il pulpito è una tappa essenziale. La sua posizione tra due piazze animate offre un punto di osservazione perfetto per ammirare l'evoluzione architettonica della cattedrale. Mentre si sta davanti a questa straordinaria struttura, prendetevi un momento per apprezzare l'abilità e la creatività di Donatello e Michelozzo, il cui lavoro continua a ispirare meraviglia secoli dopo.
In conclusione, il Pulpito del Duomo di Prato è più di un semplice pezzo di arredo religioso; è un simbolo del rinascimento artistico e culturale che ha attraversato l'Italia nel XV secolo. La sua miscela di elementi classici e innovativi riflette lo spirito dinamico dell'epoca, rendendolo un punto di riferimento prezioso nel cuore della Toscana.
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