Santa Maria Maggiore, conosciuta ufficialmente come Chiesa di Santa Maria Maggiore, si erge maestosamente nel cuore storico di Vasto, in Italia. Questa grandiosa chiesa, spesso considerata la madre di tutte le chiese del centro storico di Vasto, ha una storia ricca e uno splendore architettonico che attirano visitatori da ogni dove. Dichiarata monumento nazionale nel 1902, Santa Maria Maggiore è più di un semplice luogo di culto; è una testimonianza di secoli di storia, resilienza e realizzazione artistica.
La storia di Santa Maria Maggiore è strettamente legata al tessuto stesso di Vasto. I primi documenti che menzionano la chiesa risalgono al 1195, quando fu citata in un diploma emesso dall'imperatore Enrico VI di Sicilia. Questo documento non solo conferma l'esistenza dell'ecclesia Sacte Marie in Guastoaymonis, ma getta anche luce sulla gerarchia ecclesiastica dell'epoca, rivelando una lunga rivalità tra Santa Maria e la chiesa di San Pietro.
Nel corso dei secoli, Santa Maria Maggiore ha superato numerose avversità. Nel 1566, un attacco turco causò gravi danni, e nel 1645 un devastante incendio colpì ulteriormente la chiesa. Tuttavia, lo spirito indomabile della comunità portò a un restauro completo tra il 1783 e il 1785. Originariamente una struttura a navata unica, fu trasformata in una chiesa a tre navate, arricchita con successivi abbellimenti nel XIX secolo.
Avvicinandosi a Santa Maria Maggiore, si rimane immediatamente colpiti dalla sua imponente pianta a croce latina, coronata da una copertura in muratura del XVIII secolo. A differenza di molte chiese tradizionali, manca di un'abside, presentando invece una singola finestra sormontata da una cupola ampia ma bassa con forme geometriche. La facciata, visibile da Piazza Duomo, è relativamente modesta, affiancata dal maestoso campanile.
La facciata stessa è un fine esempio di architettura tardo barocca, caratterizzata dal suo architrave arrotondato e dal portale rustico. Sul lato della chiesa, accessibile dalla via principale, si possono osservare figure antropomorfe medievali scolpite in pietra bianca, tra cui una raffigurazione di un contadino e diverse croci.
Il campanile di Santa Maria Maggiore è una meraviglia architettonica a sé stante. Questa struttura imponente, la più alta di Vasto, è visibile da chilometri di distanza. La torre quadrangolare poggia su una base medievale adornata con archi a sesto acuto. Man mano che la torre sale, si trasforma in uno stile barocco più semplice, culminando nella cella campanaria, che ospita una grande campana, una mezzana, una mezza-terza e due campane più piccole. Il tetto è privo di ornamenti, mantenendo l'austera eleganza della torre.
L'interno di Santa Maria Maggiore è un meraviglioso mix di stili barocco e neoclassico. La struttura a tre navate è punteggiata da pilastri e nicchie che ospitano statue di profeti. Le colonne imbiancate che separano le navate emanano una grazia fluida e delicata. I soffitti sono adornati con affreschi, e l'ingresso è segnato da colonne che sostengono il coro.
La cripta medievale, accessibile tramite una doppia scala a chiocciola, è uno spazio sereno e sacro. Qui sono custodite le reliquie di San Cesario, insieme a un'ampolla contenente il sangue di Don Cesare Michelangelo d'Avalos. La chiesa ospita anche la preziosa reliquia della Sacra Spina dalla corona di Gesù, un dono della famiglia D'Avalos.
Santa Maria Maggiore è sede di una serie di capolavori artistici. La navata principale presenta colonne corinzie e nicchie contenenti statue dei Dodici Apostoli e di quattro profeti. La navata destra ospita cappelle dedicate a Sant'Anna, alla Sacra Spina e a Sant'Antonio Abate, tra gli altri. La navata sinistra include cappelle dedicate a Santa Maria, a San Cesario, a Santa Caterina d'Alessandria e altro ancora.
Tra le opere d'arte degne di nota vi sono l'Ecce Homo della scuola di Tiziano, il Matrimonio Mistico di Santa Caterina attribuito a Paolo Veronese, e la Pentecoste e la Presentazione del Camauro a Celestino V di Francesco Solimena del 1727. La chiesa è anche il luogo di sepoltura di diversi illustri cittadini di Vasto, tra cui membri della famiglia D'Avalos e il madrigalista Bernardino Lupacchino dal Vasto.
In conclusione, Santa Maria Maggiore non è solo una chiesa; è un museo vivente di storia, arte e fede. Le sue mura risuonano con le storie del passato, la sua architettura è una testimonianza della resilienza e creatività umana, e le sue reliquie sacre e opere d'arte offrono uno sguardo sul patrimonio spirituale e culturale di Vasto. Una visita a Santa Maria Maggiore è un viaggio nel tempo, una celebrazione del raggiungimento artistico e un'esperienza spirituale profonda.
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