Nel cuore di Arezzo, Italia, si erge la magnifica Santa Maria della Pieve, conosciuta localmente come Chiesa di Santa Maria della Pieve. Questa straordinaria chiesa, con la sua unica combinazione di stili architettonici romanici e gotici, offre un affascinante viaggio attraverso secoli di storia, arte e cultura.
Le origini di Santa Maria della Pieve risalgono all'era cristiana primitiva, intorno al V o VI secolo d.C. Costruita sul sito di un tempio romano dedicato a Mercurio, la chiesa ha subito numerose trasformazioni nel corso dei secoli. Il suo nome, Plebs Sancte Marie in Gradibus, riflette le sue antiche radici ed è spesso stato confuso con una chiesa dal nome simile, Santa Maria in Gradi.
La posizione della chiesa era una volta extra-urbana nel III secolo d.C., ma divenne parte della città in espansione durante l'Impero Romano. Entro l'XI secolo, la chiesa aveva assunto la sua forma attuale, anche se le irregolarità nel suo layout suggeriscono una storia di costruzione complessa influenzata dal terreno in pendenza su cui si trova.
La prima menzione documentata della chiesa risale al 1009, quando si dice che il vescovo Elemperto di Arezzo ne abbia commissionato la costruzione. La struttura che vediamo oggi iniziò a prendere forma nel XII secolo, finanziata e sostenuta dalla comunità locale e dai vescovi che avevano stabilito la loro residenza nelle vicinanze. Gli elementi romanici della chiesa, in particolare la sua imponente facciata e il presbiterio elevato, sono una testimonianza di questo periodo.
Nel XIII secolo fu aggiunta una nuova facciata per aumentare la grandiosità della chiesa, caratterizzata da una serie di arcate e colonne. Il campanile, noto come Torre Campanaria, fu iniziato alla fine del XIII secolo e completato nel 1330. Nei secoli successivi, la chiesa vide l'aggiunta di numerose cappelle, affreschi e altri elementi decorativi, molti dei quali sono andati persi nel tempo.
Trasformazioni significative furono intraprese da Giorgio Vasari tra il 1560 e il 1563. Vasari, nativo di Arezzo, creò un grandioso altare ligneo per la chiesa, che fu poi spostato all'Abbazia dei Santi Flora e Lucilla. La chiesa ospitava anche la Madonna del Popolo di Federico Barocci, un capolavoro che segnò una svolta nello stile artistico, ora esposto nella Galleria degli Uffizi a Firenze.
Durante i secoli XVI, XVII e XVIII, l'interno della chiesa fu modificato con stucchi e decorazioni barocche. Tuttavia, gli sforzi di restauro tra il 1862 e il 1875 miravano a riportare la chiesa al suo aspetto romanico originale, eliminando molte delle aggiunte successive.
Avvicinandosi a Santa Maria della Pieve, la prima cosa che cattura l'attenzione è la sua facciata sorprendente. Divisa in quattro livelli, la facciata presenta una serie di arcate e colonne che diventano progressivamente più intricate man mano che si sale. Il livello più alto è coronato da un architrave, conferendo alla facciata un aspetto unico e armonioso.
La chiesa vanta quattro portali: tre sulla facciata e uno sul lato sud lungo Via di Seteria. Ogni portale è riccamente decorato con intricati intagli e sculture. Il portale centrale, adornato con una raffigurazione della Vergine Maria affiancata da angeli e santi, invita i visitatori nello spazio sacro all'interno. I portali laterali presentano scene della vita di Sansone e del Battesimo di Cristo, ciascuna incorniciata da una lussureggiante vegetazione e motivi simbolici.
Uno degli aspetti più affascinanti della facciata è la serie di mesi scolpiti sull'archivolto del portale centrale. Questi rilievi, attribuiti a un maestro scultore del nord Europa, risalgono all'inizio del XIII secolo e sono caratterizzati dalla loro vivace policromia, restaurata negli ultimi anni. Il ciclo inizia con gennaio, rappresentato dal Giano bifronte, e continua attraverso l'anno in un pattern boustrophedon, invitando gli spettatori a seguire la narrazione in un ordine specifico.
Entrando in Santa Maria della Pieve, i visitatori sono accolti da un'atmosfera serena e contemplativa. Il presbiterio elevato, una caratteristica comune nelle chiese del nord Italia, della Toscana e dell'Emilia, aggiunge al senso di grandiosità. L'interno, spogliato delle aggiunte barocche durante i restauri del XIX secolo, ora riflette le sue origini romaniche.
La navata della chiesa è fiancheggiata da colonne e archi, creando una progressione ritmica verso l'altare. La semplicità del design è completata da occasionali resti di affreschi medievali, offrendo scorci nel ricco patrimonio artistico della chiesa. La cripta, situata sotto il presbiterio, è un altro punto culminante, fornendo un senso delle antiche fondamenta della chiesa.
La Torre Campanaria, o campanile, è una delle caratteristiche più distintive di Santa Maria della Pieve. Elevandosi maestosamente sopra la chiesa, la torre è un simbolo del passato medievale della città. La sua costruzione iniziò alla fine del XIII secolo e fu completata nel 1330. Il design della torre, con la sua serie di finestre bifore, aggiunge all'armonia complessiva dell'architettura della chiesa.
Santa Maria della Pieve è situata tra Corso Italia e Piazza Grande, due delle aree più vivaci e storiche di Arezzo. Piazza Grande, in particolare, è un centro di attività, ospitando la famosa Giostra del Saracino, un torneo medievale che attira visitatori da tutto il mondo. Il terreno in pendenza della piazza e gli edifici storici circostanti creano un ambiente pittoresco, con l'abside della chiesa che fornisce uno sfondo mozzafiato.
Santa Maria della Pieve è più di una semplice chiesa; è una testimonianza dello spirito duraturo di Arezzo e della sua gente. Dalle sue origini cristiane primitive alle sue trasformazioni romaniche e gotiche, la chiesa ha assistito a secoli di storia e continua a ispirare meraviglia e riverenza. Che tu sia un amante dell'arte, un appassionato di storia o semplicemente un viaggiatore curioso, una visita a Santa Maria della Pieve offre un affascinante viaggio nel tempo e una più profonda apprezzamento del ricco patrimonio culturale di Arezzo.
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