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Cattedrale di Sant'Emidio

Cattedrale di Sant'Emidio Ascoli Piceno

Cattedrale di Sant'Emidio

La Cattedrale di Ascoli Piceno, conosciuta localmente come Cattedrale di Sant'Emidio, rappresenta un monumentale testimone del ricco patrimonio storico e architettonico di Ascoli Piceno, Italia. Situata nel cuore di Piazza Arringo, questa cattedrale non è solo un luogo di culto, ma anche un simbolo dello spirito duraturo e della rilevanza culturale della città. La sua storia, che si estende per oltre un millennio, è un affascinante intreccio di evoluzione religiosa, culturale e architettonica.

La Storia della Cattedrale di Ascoli Piceno

Le origini della Cattedrale di Ascoli Piceno risalgono al IV o V secolo, costruita sui resti di un edificio romano. Alcuni storici ipotizzano che questa struttura precedente fosse un tempio pagano dedicato alle Muse, a Ercole o a Giunone. Scavi archeologici effettuati alla fine del XIX secolo rivelano che alcune parti della cattedrale, come il transetto e le absidi semicircolari, furono costruite utilizzando materiali dell'antica basilica romana.

Nel corso dei secoli, la cattedrale ha subito numerose trasformazioni. Nell'VIII secolo, il vescovo Euclere aggiunse una cupola ottagonale, e nell'XI secolo, sotto il vescovo Bernardo II, la chiesa adottò uno stile romanico, con una cripta per ospitare le reliquie di Sant'Emidio, primo vescovo e martire della città. Inizialmente dedicata alla Vergine Maria, la cattedrale fu successivamente co-dedicata a Sant'Emidio, riflettendo la sua importanza nella storia religiosa locale.

Durante il Rinascimento, significativi cambiamenti furono apportati sotto il vescovo Prospero Caffarelli. Nel 1481 fu firmato il contratto per la demolizione della vecchia facciata e la costruzione di tre nuove navate. Questo segnò l'inizio della trasformazione della cattedrale in un capolavoro gotico-rinascimentale. La facciata, progettata da Cola dell'Amatrice, fu completata tra il 1529 e il 1539, segnando l'ultimo grande sviluppo architettonico della cattedrale.

Meraviglie Architettoniche della Cattedrale di Ascoli Piceno

Avvicinandosi alla Cattedrale di Ascoli Piceno, la prima cosa che cattura l'attenzione è la sua imponente facciata. Realizzata in travertino lucido, la facciata è divisa in tre sezioni da quattro colonne corinzie. L'ingresso centrale, incorniciato da queste colonne, presenta un portico finemente decorato con elementi ionici. Sopra le colonne corre un architrave orizzontale, un fregio e una prominente cornice sostenuta da mensole, aggiungendo grandiosità alla struttura.

Ai lati della facciata si trovano due torri quadrate in travertino risalenti all'XI secolo. La torre di destra, adornata con una guglia in mattoni e una balaustra, è leggermente più alta di quella di sinistra, creando una silhouette equilibrata ma dinamica. Il lato sinistro della cattedrale, rivolto verso il battistero, è decorato con pilastri corinzi scanalati e finestre bifore gotiche, aggiungendo diversità architettonica all'edificio.

Un elemento notevole è la Porta della Musa, l'originale ingresso principale, ora spostato sul lato sinistro della cattedrale. Questo portale in stile rinascimentale, adornato con pilastri corinzi e un timpano semicircolare, è accessibile tramite una scalinata in travertino costruita nel 1841. Le intricate porte in legno, decorate con rose scolpite e figure zoomorfe, sono opera dell'artista locale Francesco di Giovanni.

Esplorando l'Interno

Entrando nella Cattedrale di Ascoli Piceno, i visitatori sono accolti da un'armoniosa combinazione di elementi gotici e rinascimentali. L'interno è diviso in tre navate da pilastri poligonali, creando un senso di profondità e grandiosità. La navata centrale, con il suo soffitto a volta, è adornata con affreschi di Cesare Mariani, che raffigurano varie scene religiose.

L'altare maggiore, progettato in stile rinascimentale, è un punto focale dell'interno, circondato da elaborati monumenti funerari e altari nelle navate laterali. La cripta, dedicata a Sant'Emidio, è accessibile tramite due scale dalle navate laterali. Questo spazio sacro, adornato con mosaici di Pietro Gaudenzi, racconta la storia del santo patrono della città e ospita le tombe dei vescovi diocesani.

Una delle caratteristiche più sorprendenti della cattedrale è la cupola, che si erge maestosamente sopra il transetto. L'interno della cupola è decorato con intricati affreschi, mentre l'esterno è sormontato da una lanterna, aggiungendo splendore architettonico alla cattedrale.

Le Campane della Cattedrale di Ascoli Piceno

Il campanile della cattedrale ospita un notevole insieme di cinque campane, ciascuna con la sua storia e il suo suono unico. La più grande, chiamata Sant'Emidio, fu fusa nel 1655 e pesa circa 2.800 chilogrammi. Questa campana, con il suo armonioso tono in Si bemolle, ha una storia ricca, essendo stata salvata dalla fusione durante l'occupazione francese nel 1798.

La seconda campana più grande, Marina, risale al 1594 e pesa circa 1.500 chilogrammi. Polisia, la terza campana, fu originariamente fusa nel 1630 e successivamente rifusa nel 1913. Queste campane, insieme alle altre due più piccole, creano una sinfonia che risuona in tutta la città, segnando eventi significativi e momenti di culto.

Un Monumento Vivo

La Cattedrale di Ascoli Piceno non è solo un monumento storico; è un testimone vivente del ricco patrimonio culturale e religioso della città. Le sue mura riecheggiano le storie dei secoli passati, dalle sue origini cristiane ai suoi cambiamenti rinascimentali. Che tu sia un appassionato di architettura, un amante della storia o un pellegrino, una visita alla Cattedrale di Ascoli Piceno offre un'esperienza profonda e arricchente.

In conclusione, la Cattedrale di Ascoli Piceno si erge come un faro di fede, storia e brillantezza architettonica. La sua presenza duratura nel cuore di Ascoli Piceno è un promemoria della resilienza e della devozione della città, rendendola una destinazione imperdibile per chiunque esplori questa affascinante città italiana.

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