Nel cuore della pittoresca città di Ascoli Piceno, in Italia, si trova un gioiello nascosto di arte e storia: il Museo Diocesano. Situato nell'ala destra del storico Palazzo Vescovile in Piazza Arringo, questo museo, conosciuto localmente come Museo Diocesano, offre un affascinante viaggio attraverso secoli di arte sacra e patrimonio religioso. Che tu sia un appassionato di storia, un amante dell'arte o semplicemente un viaggiatore curioso, il Museo Diocesano promette un'esperienza ricca e gratificante.
Il Museo Diocesano è stato fondato con una missione nobile: raccogliere e preservare i tesori artistici appartenenti alla Diocesi di Ascoli Piceno. Inaugurato nel 1961 dal Vescovo Marcello Morgante, che immaginava un santuario dove il ricco patrimonio artistico della diocesi potesse essere salvaguardato e celebrato. La collezione del museo spazia dal XIII e XIV secolo fino ai giorni nostri, offrendo una panoramica completa dell'evoluzione artistica della regione.
Il museo ha subito significativi lavori di restauro e ampliamento tra il 2018 e il 2019, a seguito del terremoto del 2016 che ha colpito la regione. Questi lavori non solo hanno rafforzato e restaurato l'edificio, ma hanno anche ampliato lo spazio espositivo e incluso nuovi oggetti nella collezione. Il museo ha riaperto al pubblico nel luglio 2023, accogliendo i visitatori con ingresso gratuito dal martedì alla domenica.
Lo spazio espositivo del Museo Diocesano è suddiviso in sette sale distinte, ognuna delle quali offre un'unica visione del patrimonio artistico e religioso della regione.
Sala del Prologo - Trinità: Questa sala ospita una notevole croce in terracotta policroma risalente al periodo tra il 1430 e il 1450. L'intricata lavorazione e i colori vivaci di questo pezzo sono una testimonianza dell'abilità artistica del periodo.
Galleria - Arte Orafa: La galleria si estende per tutto lo spazio espositivo e mostra una straordinaria collezione di lavori in metallo prezioso. Tra i pezzi di rilievo vi è una croce processionale pre-XVI secolo influenzata dall'arte abruzzese, un cofanetto in legno decorato con avorio rappresentante le vergini sagge e stolte, e statue d'argento di Sant'Emidio e della Madonna di Loreto, realizzate dall'orafo fiorentino Curzio Compagni nel XVII secolo.
Sala 1: Questa sala presenta principalmente dipinti del pittore veneziano Carlo Crivelli, attivo nella regione di Ascoli dal 1468, e del suo prominente allievo Pietro Alamanno. Tra le opere di rilievo vi sono la Madonna del Poggio di Bretta (circa 1470-1472) di Crivelli e la pala d'altare del 1485 da Cerreto di Venarotta di Alamanno. La sala ospita anche un affascinante paliotto d'altare tessuto con fili di seta e oro della fine del XV secolo, originario della Cattedrale di Ascoli.
Sala 2: Qui i visitatori possono ammirare dipinti di Cola dell'Amatrice, tra cui la Pala di San Vittore (1517). La sala presenta anche una tela raffigurante l'Adorazione dei Pastori, attribuita a Giovanni Andrea De Magistris o a un artista romagnolo non identificato degli anni '30 del Cinquecento.
Sale 3 e 4: Queste sale sono dedicate all'arte barocca, esponendo opere di Carlo Allegretti, Ludovico Trasi e Nicola Monti. Un pezzo di spicco è il Miracolo di Cristo di Monti del XVIII secolo.
Sala 5 o Sala dell'Eden: Questa sala, un tempo residenza del vicario generale di Ascoli, prende il nome dalle colonne in travertino raffiguranti Adamo ed Eva. Ospita il braccio reliquiario di Sant'Emidio, un capolavoro di Pietro Vannini del XV secolo, oltre a dipinti barocchi e un soffitto a cassettoni del XV secolo decorato con rosette.
Il Museo Diocesano vanta diversi capolavori che non devono essere persi:
Statua di Sant'Emidio di Pietro Vannini: Realizzata nel 1482, questa statua d'argento commemora la concessione della libertà ecclesiastica ad Ascoli da parte di Papa Sisto IV. Alta 152 cm, la statua raffigura il patrono della città in abiti pontificali, benedicendo con la mano destra e tenendo un pastorale nella sinistra. I dettagli intricati, dal volto espressivo ai ricchi paramenti, rendono questo pezzo un punto di forza del museo.
Braccio Reliquiario di Sant'Emidio di Pietro Vannini: Questo reliquiario in argento dorato alto 87 cm, a forma di avambraccio e mano in benedizione, contiene una reliquia di Sant'Emidio. La lavorazione meticolosa, compresa la manica a broccato e le pietre preziose che adornano la chiusura, dimostra l'abilità degli orafi del XV secolo.
Pastorale Fiorentino del XVI Secolo: Questo pastorale d'argento lungo 180 cm, attribuito al rinomato artista Giorgio Vasari, fu donato al Capitolo di Ascoli dal Cardinale Girolamo Bernerio. Il design rinascimentale del pastorale presenta foglie di acanto, una piccola figura del Bambino Gesù benedicente e nicchie con raffigurazioni della Madonna di Loreto, di Sant'Emidio, di San Francesco e di San Domenico.
Visitare il Museo Diocesano di Ascoli Piceno è come entrare in una macchina del tempo che ti trasporta attraverso secoli di arte e storia religiosa. Ogni sala e ogni pezzo raccontano una storia di fede, devozione ed eccellenza artistica. L'ingresso gratuito al museo e gli orari di apertura convenienti lo rendono una destinazione accessibile e arricchente per tutti.
Quindi, che tu stia passeggiando per le affascinanti strade di Ascoli Piceno o cercando specificamente i suoi tesori culturali, il Museo Diocesano è una visita obbligata. Immergiti nella bellezza e nella storia di questa straordinaria collezione, e lascia che l'arte e gli artefatti ti guidino attraverso il patrimonio spirituale e artistico di questa incantevole città italiana.
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