La Casa del Fascio, oggi conosciuta come la Questura di Varese, rappresenta un esempio straordinario di Razionalismo italiano nel cuore di Varese, Italia. Inizialmente chiamato Palazzo Italia, questo capolavoro architettonico fu inaugurato nel 1933 e servì come sede provinciale del Partito Nazionale Fascista durante un periodo turbolento della storia italiana. Oggi continua ad affascinare i visitatori con il suo passato ricco di storia e il suo design unico.
Costruita durante l'Italia fascista, la Casa del Fascio fu progettata dal talentuoso architetto romano Mario Loreti, con l'assistenza dell'ingegnere Edoardo Flumiani. La sua inaugurazione il 28 ottobre 1933 coincise con l'anniversario della Marcia su Roma, una data simbolica per il regime fascista. Lo scopo dell'edificio si è evoluto con il clima politico, riflettendo le priorità e le ideologie mutevoli del regime.
Durante la Repubblica Sociale Italiana, la Casa del Fascio ebbe un ruolo cruciale negli eventi drammatici legati alla deportazione degli ebrei. Situata su una rotta di fuga cruciale verso la neutrale Svizzera, l'Ufficio Anagrafe dell'edificio, sotto la guida di Calogero Marrone, divenne un faro di speranza. Marrone stampò coraggiosamente documenti di identità falsi per aiutare ebrei e dissidenti politici nella loro fuga verso la sicurezza, un atto eroico che portò al suo arresto nel 1944.
La Casa del Fascio è un esempio di Razionalismo italiano, caratterizzato da linee pulite, forme geometriche e design funzionale. I materiali dell'edificio, provenienti dalle regioni locali di Bergamo e del Lago d'Iseo, includono travertino e intonaco di terranova, creando un effetto policromo sorprendente. Queste scelte riflettono non solo lo stile architettonico degli anni '30, ma anche l'enfasi su tecniche di costruzione economiche.
La disposizione dell'edificio comprende 130 stanze di diverse dimensioni, organizzate in modo da riflettere la natura mutevole del regime fascista. L'ufficio del comandante, un tempo situato nell'ala destra, si concentrava sulla Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale. Nel frattempo, l'ala sinistra ospitava varie associazioni e sindacati, tra cui l'Associazione Mutilati e Combattenti e l'Unione dei Lavoratori Manuali e Intellettuali.
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Una delle caratteristiche più distintive della Casa del Fascio è la sua torre dell'orologio, che funge da punto focale visivo e migliora l'estetica simmetrica dell'edificio. La torre, insieme ad altri elementi architettonici come balconi e memoriali, incarna lo stile razionalista prevalente durante l'era fascista.
Originariamente adornata con simboli del fascismo, comprese le emblematiche M per Mussolini, gran parte di questa iconografia è stata rimossa o riproposta. Tuttavia, il sacrario rimane l'ultimo sopravvissuto in Italia, adornato con oro e piastrelle nere lucide, una testimonianza della complessa storia dell'edificio.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Casa del Fascio è stata trasformata nella sede della polizia per la Provincia di Varese. Questa transizione simboleggia la riproposizione di punti di riferimento storici per l'uso moderno della comunità, fondendo il patrimonio con la funzionalità contemporanea.
Negli ultimi anni, l'edificio ha abbracciato il suo patrimonio artistico, ospitando mostre che mostrano la sua ricca collezione di affreschi, marmi e intarsi in legno intricati. Queste esposizioni mirano a stabilire la Casa del Fascio come un museo, preservando e celebrando il patrimonio culturale e artistico all'interno delle sue mura.
Sopra l'ingresso dell'ufficio del Commissario di Polizia, i visitatori possono ammirare l'emblema della Vittoria Alata. Questo affresco, restaurato nel 2006, raffigura la dea Nike che offre una corona d'alloro al milite ignoto, simbolizzando gli ideali del regime fascista. L'opera riflette caratteristiche classiche reinterpretate attraverso la lente del regime, catturando un momento della storia che continua a risuonare oggi.
In conclusione, la Casa del Fascio a Varese è più di un semplice edificio; è una testimonianza vivente della complessa storia italiana. Dalle sue radici nell'architettura fascista al suo ruolo attuale come simbolo di resilienza comunitaria, la Casa del Fascio offre ai visitatori uno sguardo unico nel passato e una riflessione ponderata su come la storia plasmi il presente. Che tu sia un appassionato di architettura o un amante della storia, questo punto di riferimento è una tappa obbligata nel tuo viaggio attraverso Varese.
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