Nella pittoresca cittadina di Vigevano, situata nella regione della Lombardia in Italia, si trova il maestoso Castello Sforzesco. Questa imponente fortezza, le cui radici sono profondamente intrecciate con la ricca storia italiana, si estende su una superficie di oltre due ettari. Il castello non è solo un esempio di architettura medievale, ma anche un vivace centro di patrimonio culturale, ospitando la Pinacoteca Casimiro Ottone, il Museo Archeologico Nazionale della Lomellina e il Museo Internazionale della Calzatura Pietro Bertolini.
La storia del Castello Sforzesco è strettamente legata a quella di Vigevano, un tempo conosciuta come Vicogebuin. Fino alla metà del XV secolo, l'area dove ora sorge il castello ospitava l'antico villaggio, completo di municipio e chiese primitive. Inizialmente, il villaggio era protetto da difese rudimentali di terra e legno, successivamente sostituite da un muro di pietra. Sul lato orientale si trovava un castello di forma quadrata, inizialmente costruito in legno e poi ricostruito con mura di mattoni prima del X secolo. Questa struttura, conosciuta come il maschio, serviva da rifugio per razzie e animali e come ultima linea di difesa in tempi di pericolo. Col tempo, si trasformò in una residenza nobiliare per la famiglia Visconti.
Nel 1319 e di nuovo nel 1337, Luchino Visconti, podestà di Vigevano, incorporò il villaggio nel suo dominio territoriale, trasformandolo in una roccaforte difensiva. Entro il 1341, aveva costruito una fortezza difensiva, inizialmente chiamata inferiore e poi rocca vecchia, sul bordo orientale del villaggio in espansione. Contemporaneamente, il vecchio castello fu rimodellato in una nuova fortificazione, che divenne la residenza ducale. Questa struttura quadrangolare presentava mura merlate, tre edifici principali, torri angolari e una torre d'ingresso centrale. L'espansione e l'abbellimento del maschio continuarono durante il dominio dei Visconti.
Nel 1347, le due fortezze furono collegate dalla strada coperta, una strada fortificata coperta lunga 164 metri e larga 7,5 metri, che permetteva un rapido accesso tra il castello e la campagna circostante.
Con la fine del dominio dei Visconti nel 1447, i cittadini di Vigevano godettero brevemente di libertà comunale, solo per essere assediati da Bartolomeo Colleoni e Francesco I Sforza nel 1449. Dopo la conquista, la famiglia Sforza riparò i danni dell'assedio e ampliò il maschio, incorporando i resti di una torre sud-est distrutta. Galeazzo Maria Sforza, che succedette a suo padre Francesco nel 1466, avviò ulteriori trasformazioni, convertendo il maschio in un palazzo ducale e permettendo la costruzione di case nel fossato esterno.
Sotto Ludovico il Moro, nato a Vigevano, il castello subì significativi miglioramenti. Il cortile, originariamente occupato dal vecchio villaggio, fu liberato, e nuove strutture, tra cui la terza stalla e l'edificio della cucina, furono aggiunte. Il maschio fu ampliato con un giardino pensile, progettato da Bramante, che comprendeva due edifici porticati. Sebbene il giardino e uno dei portici siano stati successivamente modificati, l'edificio meridionale, noto come la loggia delle dame, rimane. Bramante contribuì anche ai fregi decorativi del castello e all'elevazione dell'antica torre comunale, modificata per ospitare le campane della demolita chiesa di Santa Maria.
Il XIX secolo portò significativi cambiamenti al Castello Sforzesco. Prima del 1824, il fossato occidentale fu riempito, e la cortina muraria e il rivellino del maschio furono demoliti. Nel 1824, il portone che conduceva alla chiesa di San Pietro Martire fu chiuso. Dopo un parziale crollo nel 1855, la parte centrale del maschio fu ricostruita in stile Tudor dall'ingegnere Inverardi, che progettò anche un ingresso neogotico da Corso della Repubblica. Nella seconda metà del secolo, ulteriori modifiche furono apportate, tra cui la costruzione di una arena coperta per l'equitazione, la trasformazione del giardino pensile in cortile della duchessa e varie adattamenti strutturali per uso militare.
Dopo un decennio di abbandono seguito all'uso militare, i lavori di restauro iniziarono nel 1980. Il Museo Archeologico Nazionale della Lomellina, inaugurato nel 1998 e ampliato nel 2018, espone reperti archeologici della regione della Lomellina. Nel 2009, il Museo Internazionale della Calzatura Pietro Bertolini fu trasferito nelle stanze sopra la seconda stalla, presentando una ricca collezione donata dall'industriale Pietro Bertolini nel 1948.
I visitatori del Castello Sforzesco possono esplorare una varietà di strutture, tra cui la torre d'ingresso, nota come Torre del Bramante, tre grandi stalle, l'atrio d'ingresso neogotico, l'edificio della falconeria, il ponte della loggia, l'edificio principale (maschio) e la grande strada coperta. Il complesso appare come una struttura unificata con molte articolazioni, offrendo un affascinante viaggio attraverso secoli di storia.
Che tu sia un appassionato di storia o un turista occasionale, il Castello Sforzesco di Vigevano promette un'esperienza indimenticabile, fondendo architettura medievale con un ricco patrimonio culturale. Le sue mura risuonano delle storie delle famiglie Visconti e Sforza, rendendolo una destinazione imperdibile nel cuore della Lombardia.
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