La Chiesa di San Domenico a Caltagirone, conosciuta anche come Chiesa di Maria Santissima del Rosario, è un gioiello architettonico situato nel cuore della Sicilia. Questa magnifica struttura, con la sua ricca storia e il suo splendido design barocco, invita i visitatori a fare un viaggio nel tempo per scoprire il patrimonio culturale e spirituale della regione.
Le origini della Chiesa di San Domenico risalgono all'epoca spagnola, quando fu fondato il primo convento domenicano sotto il titolo di Santa Rosalia. Inizialmente costruito vicino alla chiesa di Sant'Antonio Abate, il convento servì come ospizio nel 1507 ma fu abbandonato nel 1558. La presenza domenicana fu ripristinata nel 1643, solo per essere nuovamente soppressa nel 1652 da un decreto di Papa Innocenzo X. La struttura originale fu tragicamente distrutta dal devastante terremoto del 1693 che trasformò gran parte della Val di Noto.
L'attuale chiesa fu ricostruita tra il 1801 e il 1808 grazie agli sforzi di Carlo Maria Longobardi Savalza, marchese di Schifaldi. La comunità locale e i fedeli contribuirono alla ricostruzione, garantendo che la chiesa tornasse a essere un faro di fede e resilienza a Caltagirone. Nel corso degli anni, la chiesa ha subito vari cambiamenti, compreso un periodo di chiusura per motivi di sicurezza. Nel 1982, fu trasformata in auditorium dall'Associazione Amici della Musica, dando nuova vita alle sue storiche mura.
L'esterno della Chiesa di San Domenico è una testimonianza della grandiosità dell'architettura barocca. La sua facciata concava, realizzata in pietra finemente scolpita, è adornata con un portale artistico sormontato da un timpano. Due torri campanarie gemelle, ognuna con quattro campane, incorniciano la facciata, creando una silhouette suggestiva contro il cielo siciliano.
La facciata è composta da due ordini sovrapposti con una prospettiva dolcemente concava. Il pavimento sopraelevato è accessibile tramite due rampe isoscele, protette da ringhiere in ferro battuto. Il primo ordine, caratterizzato dal portale principale sormontato da un timpano triangolare, è affiancato da colonne ioniche coronate da capitelli corinzi. Nicchie e pannelli mistilinei adornati con festoni fitomorfici aggiungono fascino decorativo alla facciata. L'ordine architettonico superiore è collegato da un grande entablature, continuando il motivo del festone in pietra bianca, ed è accentuato da piccole volute. Al centro, una grande finestra-loggia con balaustra invita la luce all'interno della chiesa.
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All'interno, la Chiesa di San Domenico presenta un'unica navata, con un soffitto affrescato nel 1800 dall'artista locale Isidoro Boscari. L'affresco raffigura San Domenico in presenza della Santissima Trinità e della Vergine Maria, un vero spettacolo visivo per i visitatori che guardano verso l'alto. Il pavimento in marmo, aggiunto nel 1963, completa l'estetica della chiesa, mentre le cappelle laterali presentano altari in marmo policromo.
L'interno della chiesa è ulteriormente arricchito da un magnifico pavimento in maiolica del XVIII secolo. Mentre si cammina attraverso la navata, il viaggio artistico e spirituale continua con varie cappelle e opere d'arte, ognuna delle quali racconta una storia di devozione e realizzazione artistica.
Il presbiterio, sebbene privo di altare, è decorato con dipinti a olio raffiguranti San Domenico e Santa Rosalia. Queste opere, create da artisti sconosciuti dell'epoca, catturano l'essenza del significato spirituale della chiesa. Tra i pezzi notevoli c'è il dipinto del 1858 Miracolo di San Giacinto dei fratelli Vaccaro, Francesco e Giuseppe. Un crocifisso in legno e un dipinto a olio di San Domenico con Santa Caterina da Siena arricchiscono la collezione di arte sacra.
Uno dei manufatti più preziosi della chiesa è la statua in marmo della Madonna col Bambino, commissionata ad Antonino Gagini dalla Confraternita di Santa Maria del Rosario. Originariamente destinata alla Cappella di San Giorgio, la statua trovò la sua casa nella Chiesa di San Domenico a causa delle venature di marmo.
Adiacente alla chiesa si trova il convento domenicano, che, dopo l'emanazione di leggi soppressive, fu inizialmente confiscato per uso militare. Oggi, il convento e la chiesa insieme formano un complesso monumentale che testimonia l'eredità duratura dell'ordine domenicano a Caltagirone.
In conclusione, la Chiesa di San Domenico è più di un semplice sito religioso; è un museo vivente di storia, arte e fede. Le sue mura riecheggiano le storie di resilienza e devozione che hanno plasmato la comunità di Caltagirone, rendendola una destinazione imperdibile per chiunque esplori il ricco arazzo culturale della Sicilia.
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