La Collegiata di Sant'Andrea, situata nella pittoresca città di Empoli, nella provincia di Firenze, Italia, è un magnifico esempio di architettura religiosa e un tesoro di storia. Questa splendida chiesa non è solo il principale luogo di culto di Empoli, ma anche un punto di riferimento fondamentale attorno al quale si è sviluppata la città stessa, risalendo alle sue origini nei primi anni del XII secolo.
La storia della Collegiata di Sant'Andrea è strettamente legata alla storia di Empoli. Le origini della chiesa possono essere rintracciate in un documento di Papa Niccolò II del 1059, che conferiva alla chiesa alcuni privilegi, proteggendola dalle interferenze della nobiltà locale. Questo documento è una delle prime testimonianze dell'esistenza della chiesa e della sua importanza nella regione.
Nel dicembre del 1119 avvenne un evento significativo che avrebbe determinato il futuro di Empoli. La contessa Emilia, moglie di Guido Guerra, concesse agli abitanti della zona il diritto di costruire le loro case intorno alla chiesa e di fortificarle con mura difensive. Questo atto segnò la fondazione di Empoli come insediamento fortificato, con la chiesa al suo centro.
Nel corso dei secoli, la chiesa subì varie trasformazioni, riflettendo i cambiamenti degli stili architettonici e la crescente importanza di Empoli. Alla fine del XII secolo, la Collegiata di Sant'Andrea era diventata un importante centro ecclesiastico con numerose chiese sussidiarie sotto la sua giurisdizione.
L'attuale struttura della Collegiata di Sant'Andrea è il risultato di diverse fasi di costruzione e ristrutturazione. La parte inferiore della facciata è uno dei pochi elementi rimasti della chiesa romanica originale. Nel 1389 fu intrapresa una grande ristrutturazione gotica, che includeva l'ampliamento della chiesa alle sue dimensioni attuali, l'espansione della navata centrale e la costruzione di cappelle laterali e di un transetto. Questi lavori furono completati nel 1397.
Nel XVIII secolo, la chiesa subì una significativa modernizzazione sotto la direzione dell'architetto Ferdinando Ruggeri. Il suo progetto, accettato nel 1735, trasformò la chiesa in una struttura a navata unica, elevandola e rifacendo il tetto. Anche la facciata fu rimodellata all'inizio del XIX secolo da Carlo del Re, risultando nell'aspetto imponente che vediamo oggi.
Purtroppo, la chiesa subì gravi danni durante la Seconda Guerra Mondiale quando il campanile fu distrutto. Tuttavia, gli sforzi di restauro del dopoguerra hanno ricostruito e preservato meticolosamente la chiesa, assicurando che continui a essere un testimone della ricca storia di Empoli.
La facciata della Collegiata di Sant'Andrea è un capolavoro dell'architettura romanica, caratterizzata dai suoi intarsi geometrici e floreali di serpentino verde di Monte Ferrato su marmo bianco di Carrara. La parte inferiore della facciata presenta cinque archi ciechi, con quello centrale che funge da ingresso principale. I pannelli di marmo, con le loro venature intricate, aggiungono all'appeal strutturale ed estetico della facciata.
Tra la sezione inferiore e quella superiore della facciata c'è un'iscrizione che è cruciale per datare non solo questa facciata, ma anche lo stile romanico fiorentino più ampio. La sezione superiore è adornata con pilastri piatti su capitelli classici e motivi geometrici in serpentino, culminando in un piccolo timpano di marmo che risale alla metà del XII secolo.
Il campanile, rivestito in terracotta, fu completato nel 1619 dopo essere stato danneggiato durante l'assedio spagnolo del 1530. Fu nuovamente distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, ma fu fedelmente ricostruito nel periodo post-bellico, rimanendo oggi come simbolo di resilienza e continuità.
Entrando nella Collegiata di Sant'Andrea, si viene accolti da una navata unica con cinque cappelle su ciascun lato, un transetto profondo e un'abside quadrangolare coperta da una cupola. L'interno è una fedele riproduzione del design del XVIII secolo di Ruggeri, a seguito dei gravi danni subiti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Prima della guerra, il soffitto della navata era adornato con la Gloria di Sant'Andrea, un'opera di Vincenzo Meucci e Giuseppe del Moro, che fu purtroppo distrutta. Il soffitto fu successivamente ridipinto con affreschi di artisti locali come Virgilio Carmignani e Sineo Gemignani.
Tra i tesori all'interno della chiesa c'è un crocifisso ligneo attribuito a un seguace di Giovanni Pisano, risalente ai primi anni del XIV secolo. Questo crocifisso, considerato miracoloso, svolse un ruolo significativo durante la peste del 1399. Un'altra opera notevole è un affresco del Redentore di Raffaello Botticini, situato sulla controfacciata.
Le cappelle ospitano varie opere d'arte, tra cui un affresco del Martirio di Santa Lucia del Maestro Francesco e una scultura lignea di Maria Maddalena di Romualdo da Candeli, dipinta da Neri di Bicci. Il presbiterio, con il suo altare barocco in marmo policromo, aggiunge alla grandiosità della chiesa.
In conclusione, la Collegiata di Sant'Andrea non è solo un luogo di culto; è un museo vivente che racchiude la storia, l'arte e il patrimonio spirituale di Empoli. Le sue mura, adornate con opere d'arte secolari, e la sua struttura, un connubio di elementi romanici e gotici, raccontano la storia di una comunità che ha prosperato intorno a questo spazio sacro per quasi un millennio. Una visita a questa straordinaria chiesa è un viaggio nel tempo, offrendo uno sguardo nel ricco arazzo del passato di Empoli e nella sua eredità duratura.
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