Situato nel cuore storico di Empoli, Italia, il Santo Stefano degli Agostiniani, conosciuto localmente come Convento e chiesa di Santo Stefano degli Agostiniani, è un gioiello nascosto che attende di essere scoperto. Questo sito incantevole, con la sua ricca storia e bellezza architettonica, offre un affascinante sguardo sul passato, rendendolo una meta imperdibile per gli appassionati di storia e i viaggiatori curiosi.
La storia di Santo Stefano degli Agostiniani inizia nel 1367, quando i frati agostiniani si trasferirono all'interno delle mura di Empoli. Si misero subito all'opera per costruire la loro chiesa, completata nel 1432 sotto la guida del Priore Michele da Firenze. L'allineamento unico della chiesa, parallelo a Via dei Neri, significa che manca di una grande facciata che si apre su una piazza, ma la sua presenza è comunque imponente.
Il XVIII secolo vide significative ristrutturazioni, inclusa l'aggiunta di cappelle laterali. Originariamente, erano previsti piani per costruire una cupola al centro del transetto, ma questo progetto non fu mai realizzato. Dopo la soppressione del 1808, i frati abbandonarono il complesso, che fu trasformato in una scuola sotto la gestione comunale.
La Seconda Guerra Mondiale portò tragedia a Santo Stefano degli Agostiniani. Le forze tedesche in ritirata demolirono il campanile del XVII secolo, causando gravi danni alla parte orientale della chiesa e distruggendo molti affreschi di Masolino da Panicale. Tuttavia, i restauri post-bellici hanno ridato vita alla chiesa, restituendola all'uso religioso, mentre gli spazi del convento ora servono come sedi temporanee per mostre e parte della biblioteca adiacente.
La chiesa vantava un magnifico campanile, costruito tra il 1684 e il 1686 da Jacopo Landini, ispirato al campanile della Basilica di Santo Spirito a Firenze. Nel corso dei secoli, la torre subì varie modifiche, tra cui la sostituzione delle campane nel 1775 e riparazioni dopo un fulmine nel 1845. Purtroppo, la torre fu distrutta dalle forze tedesche nel 1944 e non fu mai ricostruita.
Avvicinandosi a Santo Stefano degli Agostiniani, si è accolti da un esterno semplice ma suggestivo. Il lato allungato della chiesa, con tracce di finestre gotiche e un portale tardo trecentesco, suggerisce i tesori architettonici all'interno. L'interno è un capolavoro gotico, con una navata centrale coperta da volte a crociera e massicci pilastri che sostengono alti archi. La chiesa è divisa in tre navate, ognuna delle quali conduce a una serie di cappelle.
Due grandi oratori, un tempo sede della Compagnia della Croce e della Compagnia della Santissima Annunziata, estendono la struttura della chiesa, fornendo ulteriori spazi per il culto e la riflessione.
Le cappelle di Santo Stefano degli Agostiniani sono ricche di storia e arte. La prima cappella a destra, la Cappella di Sant'Elena o della Croce, fu acquisita dalla Compagnia della Croce nel 1397. Fu rapidamente adornata con un trittico di Lorenzo di Bicci, completato nel 1399, e una vetrata aggiunta nel 1402. Masolino da Panicale decorò successivamente la cappella con affreschi raffiguranti le Storie della Vera Croce, anche se gran parte di quest'opera fu persa durante le ristrutturazioni del 1792. Frammenti di questi affreschi e i loro disegni preparatori, o sinopie, offrono uno sguardo sulla gloria passata della cappella.
La seconda cappella a destra potrebbe aver originariamente ospitato un altro trittico di Lorenzo di Bicci, con pezzi sopravvissuti ora sparsi in varie collezioni. La cappella della Maddalena, la quarta a destra, presenta affreschi di Stefano d'Antonio, che illustrano la vita di Santa Maria Maddalena.
La quinta cappella dà accesso alla Cappella del Santissimo Sacramento, che dal 1505 è stata l'Oratorio della Compagnia della Croce. Questa cappella ospitava una Deposizione di Ludovico Cardi, noto come Cigoli, ora sostituita da una copia a Palazzo Pitti.
Il transetto destro conserva parte della decorazione del XV secolo. Una lunetta affrescata da Masolino, raffigurante la Vergine e il Bambino con Angeli, adorna l'ingresso della sacrestia. Nelle vicinanze, un architrave con lo stemma della famiglia Federighi suggerisce i patroni storici della cappella. Il ciclo di affreschi, parzialmente attribuito a Bicci di Lorenzo, include cornici architettoniche ed elementi decorativi che arricchiscono la narrazione visiva della chiesa.
Santo Stefano degli Agostiniani non è solo una chiesa; è un testimone del patrimonio storico e culturale di Empoli. Le sue mura raccontano storie di fede, arte e resilienza, invitando i visitatori a fare un tuffo nel passato e a esplorare gli strati di storia racchiusi al suo interno. Che tu sia un amante dell'arte, un appassionato di storia o semplicemente un viaggiatore curioso, una visita a Santo Stefano degli Agostiniani promette un viaggio attraverso secoli di devozione e realizzazione artistica.
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