Santa Maria a Ripa, conosciuta localmente come Convento e chiesa di Santa Maria a Ripa, è un affascinante complesso ecclesiastico situato nella periferia occidentale di Empoli, una pittoresca cittadina nella provincia di Firenze, Italia. Questo sito storico, posizionato strategicamente all'incrocio tra Via della Repubblica, Via Livornese e Via Lucchese, offre ai visitatori uno sguardo sulla ricca eredità religiosa e architettonica della regione.
Le origini di Santa Maria a Ripa risalgono al XII secolo, quando fu menzionata per la prima volta come chiesa parrocchiale dedicata a Maria nel villaggio di Ripa, situato a poche centinaia di metri dal Castello di Empoli. Nel corso dei secoli, la chiesa subì diverse trasformazioni e cambi di nome, riflettendo il suo ruolo in evoluzione all'interno della comunità. Alla fine del XV secolo, la chiesa divenne associata alla influente famiglia Adimari di Firenze, che donò l'edificio e i terreni circostanti ai Frati Minori Osservanti, portando al suo rinominamento come Santa Maria delle Grazie.
I lavori di costruzione della nuova chiesa, supervisionati dal maestro muratore Simone di Mariotto da Settignano, iniziarono nel 1484 e furono in gran parte completati entro il 1510. La consacrazione ufficiale della chiesa avvenne l'11 luglio 1540, ad opera del Vescovo Bonaventura Dalmata, segnando la conclusione di un lungo processo ritardato da dispute tra i frati e il clero locale riguardo alle responsabilità pastorali.
La bellezza architettonica di Santa Maria a Ripa è immediatamente evidente all'arrivo. La facciata della chiesa è adornata da una loggia con cinque archi, aggiunta tra il 1573 e il 1576. Le lunette sopra ogni arco furono successivamente affrescate dall'artista bolognese Lorenzo Bonini nel 1601, raffigurando scene della vita di San Francesco. Questa elegante loggia offre un ingresso accogliente alla chiesa e preannuncia i tesori artistici all'interno.
All'interno, Santa Maria a Ripa presenta una navata unica con diverse cappelle laterali e altari risalenti alla fine del XVI secolo. Ogni cappella contiene notevoli opere d'arte che offrono una finestra sulle tradizioni religiose e artistiche dell'epoca. All'entrata, i visitatori sono accolti dalla Cappella della Passione sulla destra, che ospita l'originale pala d'altare di Cristo che porta la croce di Ottavio Vannini, ora sostituita dall'Allegoria dell'Immacolata Concezione di Jacopo Chimenti, una copia del 1596 di un dipinto di Giorgio Vasari.
Proseguendo lungo il lato destro, la Cappella della Visitazione presenta una commovente Pietà di Francesco Botticini, risalente alla fine degli anni 1480. La terza cappella è dedicata a Sant'Antonio e contiene una moderna statua in terracotta del santo, mentre la quarta cappella, dedicata a Santa Lucia, mostra un altare in legno con una tela di Niccolò Tornioli raffigurante il martirio della santa, creato intorno al 1633-1634.
Sul lato sinistro della navata, la Cappella dell'Assunzione è adornata con un altare in marmo policromo e il dipinto del 1521 di Giovanni Antonio Sogliani della Madonna in Gloria tra i Santi Girolamo e Ildefonso. Segue la Cappella di San Francesco, con un altare in pietra e una pala d'altare in terracotta di Santi e Benedetto Buglioni, circa 1510, raffigurante la Madonna con Bambino tra i Santi Francesco e Giuliano. La terza cappella su questo lato è dedicata alla Madonna del Rosario, con un dipinto del 1585 del maestro Simone. L'ultima cappella, originariamente dedicata a San Zanobi ma ora conosciuta come la Cappella del Crocifisso, contiene un crocifisso in legno della fine del XVI secolo.
Uno dei tesori artistici notevoli della chiesa è una statua in terracotta di Santa Lucia della bottega di Giovanni della Robbia, datata intorno al 1500, situata sul pilastro destro del presbiterio. Sopra l'ingresso, un organo in legno finemente intagliato, stuccato e dipinto, sebbene in cattive condizioni, aggiunge all'atmosfera storica. Il nucleo dell'organo risale al 1632, realizzato da Agostino Romani, e fu successivamente modificato da Filippo e Antonio Tronci nel 1771 e da Michelangelo e Paolo Paoli nel 1840-42.
In conclusione, Santa Maria a Ripa non è solo un luogo di culto ma un deposito di storia, arte e cultura. La sua posizione strategica, l'eleganza architettonica e la ricca collezione di opere d'arte la rendono una destinazione imperdibile per chi esplora il patrimonio storico e religioso di Empoli e della più ampia regione della Toscana. Che siate appassionati di storia, amanti dell'arte o in cerca di spiritualità, una visita a Santa Maria a Ripa promette di essere un'esperienza gratificante e illuminante.
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