Il Teatro Pergolesi, ufficialmente conosciuto come Teatro Giovanni Battista Pergolesi, rappresenta un faro di importanza culturale e storica nella pittoresca cittadina di Jesi, situata nella regione delle Marche in Italia. Questo illustre teatro, situato sul lato sud-est della centrale Piazza della Repubblica, è non solo una delle case d'opera più rispettate d'Italia, ma anche uno dei teatri più antichi della regione.
Le radici del Teatro Pergolesi risalgono al Teatro del Leone, costruito tra il 1728 e il 1731 dal pittore e architetto jesino Domenico Luigi Valeri. Questo teatro di legno, con la sua disposizione a forma di U e 62 palchi disposti su tre livelli, fu uno dei primi teatri della regione Marche. Nonostante il suo status pionieristico, fu presto considerato scomodo dalla nobiltà locale e alla fine cadde in disuso, incontrando la sua fine in un incendio nel 1892.
Nel 1790, il governo locale trasferì il terreno precedentemente occupato da piccoli negozi alla Società della Concordia, un gruppo di 54 nobili di Jesi, con il supporto del governatore papale Pietro Gravina. Questo segnò l'inizio della costruzione del Teatro della Concordia, destinato a sostituire il ormai obsoleto Teatro del Leone. Il progetto iniziale di Francesco Maria Ciaraffoni fu ampiamente rivisto dall'architetto papale Cosimo Morelli di Imola. Morelli, noto per la sua adesione conservatrice ai principi neorinascimentali, ampliò la disposizione del teatro e il proscenio, e creò la curva ellittica della sala, che contribuisce alla sua eccezionale acustica. Ridisegnò anche la facciata, creando una base rustica alta con archi allineati con le finestre timpano dei piani superiori.
L'esecuzione tecnica del teatro, in particolare la sua volta, fu affidata a Giovanni Antonio Antolini, l'architetto dietro il non realizzato Foro Bonaparte a Milano. Le decorazioni interne furono opera di rinomati artisti neoclassici: Felice Giani, che dipinse le Storie di Apollo sulla volta della sala, e Gaetano Bertolani, che creò i lavori in stucco ornamentale. Il Teatro della Concordia fu inaugurato durante il carnevale del 1798, sullo sfondo dell'invasione napoleonica e del Trattato di Campoformio. Le rappresentazioni inaugurali includevano tre opere, con la partecipazione notevole del soprano pesarese Anna Guidarini, madre del famoso compositore Gioachino Rossini.
Nel corso degli anni, il teatro subì numerosi miglioramenti. Nel 1837 furono aggiunti sei nuovi palchi al proscenio, e nel 1859 Giuseppe Vallesi di Roma restaurò i dipinti di Giani e decorò i nuovi palchi. La facciata vide l'aggiunta di un fregio con un orologio centrale sostenuto da due aquile e due cornucopie, un dono di Massimiliano di Beauharnais nel 1839. Nel 1856, Luigi Mancini, un pittore di Jesi, creò il sipario storico raffigurante L'Ingresso di Federico II a Jesi nel 1216, commemorando la nascita dell'Imperatore del Sacro Romano Impero nel 1194.
Nel 1883, il teatro fu ridenominato Teatro Giovanni Battista Pergolesi, in onore del celebre compositore nato a Jesi nel 1710. Dal 1929, il teatro è di proprietà del comune. Nel gennaio 2006, l'orologio del XIX secolo sulla facciata del teatro fu restaurato, sostituendo il suo meccanismo manuale con un controllo elettronico di alta precisione. L'apparato meccanico originale fu meticolosamente restaurato ed è ora esposto nel foyer del teatro.
Il Teatro Pergolesi ha ospitato numerose rappresentazioni notevoli nel corso dei decenni. Nel 1934, Il Barbiere di Siviglia fu messo in scena con Mercedes Capsir e Giovanni Manurita, diretti da Riccardo Zandonai. Nel 1942, Rigoletto vide la partecipazione di Gino Bechi. Nel periodo post-bellico, il teatro riaprì nel 1947, con rappresentazioni di artisti rinomati come Benvenuto Franci in Andrea Chénier, Clara Petrella e Bruno Landi in Manon, e Mafalda Favero e Aldo Protti in La Bohème. La giovane Renata Scotto fece il suo debutto in Madama Butterfly nel 1953.
Nel 1960, il teatro mise in scena Lo frate 'nnamorato diretto da Franco Zeffirelli, seguito da una rappresentazione del 1968 con la compagnia di balletto della Scala di Milano, inclusa la leggendaria Carla Fracci. Grazie agli sforzi del direttore artistico Carlo Perucci, il Teatro Pergolesi fu riconosciuto come teatro di tradizione dal Ministero del Turismo e dello Spettacolo nel 1968.
Oggi, il Teatro Pergolesi continua ad essere un vibrante centro culturale, preservando il suo ricco patrimonio mentre abbraccia le rappresentazioni contemporanee. Le sue mura risuonano con le melodie del passato e la promessa di future imprese artistiche, rendendolo una destinazione imperdibile per chiunque visiti Jesi.
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