La Chiesa di San Pietro, conosciuta localmente come Chiesa di San Pietro, rappresenta un vivido ricordo della ricca storia e cultura di Vasto. Sebbene la chiesa non sia più interamente in piedi, gli elementi architettonici rimanenti invitano i visitatori a esplorare le tracce del suo passato ricco di eventi.
Costruita originariamente nel X secolo, la Chiesa di San Pietro fu edificata sulle rovine di un antico tempio dedicato alla dea Cerere. Nel 1047 divenne proprietà dell'Abbazia di San Giovanni in Venere. Inizialmente, la chiesa era accompagnata da un monastero benedettino, che fu abbandonato nel 1410. Nel corso della sua storia, la chiesa affrontò numerose sfide, tra cui le incursioni turche del 1566, che portarono ai primi importanti restauri. Tra il XVIII e il XIX secolo, furono effettuate significative trasformazioni quando la chiesa adottò uno stile neoclassico e subì una ricostruzione estensiva per elevare il pavimento al livello della strada.
Il ruolo della chiesa nella comunità era strettamente intrecciato con le rivalità locali, in particolare con la Chiesa di Santa Maria Maggiore. Nel 1808, queste tensioni portarono alla soppressione del suo capitolo e della parrocchia per decreto di Giuseppe Bonaparte. Solo nel 1915 la parrocchia fu ristabilita, sottolineando la sua perdurante importanza per la comunità locale.
Sebbene gran parte della Chiesa di San Pietro sia stata persa a causa di una devastante frana nel 1956, il suo portale romanico del XII secolo rimane una testimonianza del suo splendore architettonico. Questo elemento sopravvissuto è adornato con una statua della Madonna con Bambino e un bassorilievo che raffigura la Deposizione. L'antico campanile, che ospitava quattro campane, è un altro ricordo del suo passato. Oggi, la campana più grande è posizionata accanto al portale, mentre le altre trovano rifugio nella Chiesa di Sant'Antonio e nel suo campanile.
L'interno della chiesa era un tempo un meraviglioso esempio di design ecclesiastico, diviso in tre navate absidali. La navata sinistra ospitava cappelle significative, ciascuna sotto la cura di diverse confraternite. Tra queste, la Cappella del Purgatorio o Pio Monte dei Morti, risalente al 1652, conservava la statua del Cristo Morto, portata in processione durante la Settimana Santa, e il dipinto Il Purgatorio. La Cappella del Santissimo Sacramento, ampliata nel XIX secolo, conteneva Il Cieco di Gerico di Francesco Paolo Palizzi, ora esposto presso la galleria d'arte di Palazzo D'Avalos. La Cappella di San Giovanni Battista, originariamente del Sacramento, fu ristrutturata nel XIX secolo e presentava la pala d'altare Ecce Agnus Dei di Filippo Palizzi, anch'essa conservata a Palazzo D'Avalos.
Il terzo altare della navata destra esibiva un crocifisso ligneo del XVII secolo, ora collocato nell'abside di Sant'Antonio. Il presbiterio vantava un altare in marmo del 1789, affiancato da nicchie contenenti statue di San Pietro, San Paolo e il Cristo Risorto, ora situate nel coro di Sant'Antonio. Una cripta dedicata a San Espedito, completata nel 1875, arricchiva ulteriormente il patrimonio spirituale e architettonico della chiesa.
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Dopo la frana del 1956, la Chiesa di San Pietro affrontò un'inevitabile demolizione, iniziata alla fine del 1959. La parrocchia fu successivamente trasferita alla vicina Chiesa di Sant'Antonio, insieme a diversi preziosi oggetti liturgici. Altri artefatti furono affidati a privati per garantirne la conservazione. Sebbene fossero stati pianificati progetti per costruire una nuova chiesa, non furono mai realizzati, lasciando il portale come unico elemento sopravvissuto di questo maestoso luogo di culto.
Oggi, i visitatori di Vasto possono ancora vivere l'eredità duratura della Chiesa di San Pietro attraverso il suo portale rimanente, un testimone silenzioso di secoli di storia. Il suo intricato design romanico e le storie che racchiude continuano ad affascinare coloro che si fermano davanti ad esso, offrendo uno sguardo nel passato e nel percorso spirituale della comunità che un tempo serviva.
In conclusione, la Chiesa di San Pietro, o Chiesa di San Pietro, è più di un semplice residuo storico; è un simbolo di resilienza e trasformazione. Le sue rovine sussurrano racconti di devozione, conflitti e arte, invitando tutti coloro che la visitano a riflettere sullo spirito duraturo di Vasto e della sua gente.
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