Situato nella pittoresca cittadina di Lanciano, in Italia, il Museo diocesano di Lanciano, conosciuto anche come Museo diocesano, rappresenta un faro di arte sacra e patrimonio religioso nella regione dell'Abruzzo. Questo affascinante museo, inaugurato nel 2002 da Mons. Carlo Ghidelli, è un vero e proprio scrigno di manufatti meticolosamente curati e restaurati, ognuno dei quali racconta una storia unica della ricca storia ecclesiastica della regione.
Il Museo diocesano di Lanciano è ospitato all'interno del storico Palazzo del Seminario, un edificio del XVII secolo che accoglie anche gli uffici della Curia, la Biblioteca Diocesana e gli Archivi Storici. La creazione del museo è stata un'opera d'amore, guidata da Mons. Enzio d'Antonio, che ha diligentemente raccolto antiche opere dalla residenza dell'arcivescovo e da varie chiese di Lanciano, alcune delle quali erano state sconsacrate da secoli.
Il Palazzo Arcivescovile, nome originale dell'edificio, vanta una storia architettonica affascinante. Costruito alla fine del XVI secolo come sede della diocesi Frentana, amalgama elementi di case preesistenti. La facciata, adornata con un portale ad arco ogivale del XV secolo e finestre neogotiche, è una testimonianza della sua evoluzione storica stratificata. I visitatori possono ancora vedere le tracce delle influenze barocche, in particolare nell'ingresso secondario su Via G. Finamore.
Estendendosi su circa 1.000 metri quadrati, il Museo diocesano di Lanciano è diviso in nove sale tematiche, ciascuna ricca di arte sacra che va dal XIII al XIX secolo. Entrando, si è immediatamente avvolti dal ricco arazzo della devozione religiosa di Lanciano, in particolare la devozione mariana, vividamente rappresentata attraverso numerosi ex-voto, dipinti e gioielli preziosi donati alla Madonna del Ponte, la patrona della città.
La prima sala che si incontra è dedicata al tesoro della Madonna del Ponte. Questa collezione è stata trasferita al museo per motivi di sicurezza, soprattutto dopo che il terremoto della Val di Comino del 1984 causò notevoli danni alla cattedrale. La sala espone pezzi squisiti del XVII e XVIII secolo, tra cui un pendente in argento dorato del 1601 adornato con rubini e cristallo di rocca, ritenuto un dono della Marchesa d'Ugni di Guardiagrele. La collezione comprende anche ornamenti per corsetti del XVIII secolo, intricatamente progettati con rubini e arabeschi, e una splendida fibbia per corsetto realizzata con smeraldi e orecchini riciclati dei primi anni del 1700.
Tra gli oggetti notevoli ci sono la Brocca per pontificale (1603), una scultura della Madonna con Bambino del XIV secolo e il gruppo dell'Annunciazione dalla demolita chiesa di Santa Maria Annunziata. La sala espone anche due abiti di seta del XVIII e XIX secolo, utilizzati per adornare le statue della Madonna durante le processioni, riflettendo la profonda riverenza e dedizione artistica del popolo lancianese.
La seconda sala è un omaggio alle opere di Pasquale Bellonio, un artista di Ortona attivo a Lanciano. Il pezzo centrale è un trittico raffigurante l'Annunciazione, la Natività e l'Assunzione di Maria, originariamente dalla ora Chiesa Ortodossa dei Santi Sergio e Bacco. La sala ospita anche due leoni porta-candele in legno dorato del XVI secolo dalla Chiesa di Sant'Agostino, aggiungendo all'ambiente storico e artistico della sala.
La terza sala offre una collezione diversificata di opere d'arte e oggetti sacri, tra cui una copia della Madonna del Latte di Lucas Cranach, un dipinto della scuola napoletana della Sacra Famiglia e un pastorale del 1515. Notevole è la Madonna con Bambino tra San Giovanni e San Nicola di Polidoro da Lanciano, originariamente dalla Chiesa di San Nicola. Questa sala racchiude il patrimonio artistico e spirituale di Lanciano, offrendo ai visitatori un profondo legame con il passato.
La vasta collezione del museo include capolavori come la croce processionale del XV secolo di Nicola da Guardiagrele, un pastorale quasi contemporaneo della scuola di Sulmona e una serie di tessuti liturgici. Particolarmente sorprendenti sono i paramenti liturgici del XIX secolo dell'arcivescovo Francesco Maria de' Luca e i paramenti dipinti a tempera e ricamati di metà XVIII secolo che egli donò alla cattedrale.
Tra i dipinti, spiccano il Cristo che porta la croce del primo XVI secolo di un artista giorgionesco e la Madonna con Bambino di Iacovo de Lanziano, un artista del XV secolo influenzato dagli stili veneziani. Il museo presenta anche un modello di fine XVIII secolo di Giacinto Diana per la decorazione ad affresco perduta della cupola della cattedrale.
Il Museo diocesano di Lanciano non è solo un deposito di arte sacra; è una vibrante testimonianza della fede duratura e dell'eccellenza artistica del popolo lancianese. Ogni sala, manufatto e dipinto racconta una storia di devozione, artigianato e storia, rendendolo una destinazione imperdibile per chiunque visiti Lanciano. Che tu sia un appassionato di storia, un amante dell'arte o un cercatore spirituale, il Museo diocesano di Lanciano offre un'esperienza profondamente arricchente che ti lascerà con una maggiore apprezzamento per il patrimonio culturale e religioso della regione.
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