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Basilica di San Gaudenzio

Basilica di San Gaudenzio Novara

Basilica di San Gaudenzio

La Basilica di San Gaudenzio, conosciuta localmente come Basilica di San Gaudenzio, si erge maestosa nel cuore di Novara, Italia, come simbolo di eccellenza architettonica e rilevanza storica. Questa splendida basilica è famosa per la sua imponente cupola, un capolavoro dell'architetto celebrato Alessandro Antonelli, che raggiunge un'altezza impressionante di 121 metri, diventando un elemento distintivo del panorama di Novara.

La Storia della Basilica di San Gaudenzio

Le origini della Basilica di San Gaudenzio risalgono ai primi secoli del Medioevo. La prima chiesa dedicata a San Gaudenzio fu fondata nell'841 all'inizio dell'attuale Viale XX Settembre. Questa primitiva struttura fu ricostruita e consacrata nuovamente nel 1298. Tuttavia, tra il 1552 e il 1554, le forze spagnole di Carlo V trasformarono Novara in una roccaforte militare, portando alla demolizione di tutti gli edifici fuori dalle mura cittadine, inclusa la basilica.

La miracolosa salvezza di Novara dalla peste nel 1576 spinse alla decisione di ricostruire la basilica nel punto più alto della città, all'angolo nord-ovest delle mura. Questo luogo era precedentemente occupato da una chiesa dedicata a San Vincenzo Martire, che fu demolita per fare spazio alla nuova basilica. Solo tre cappelle, tra cui quella dedicata a San Giorgio, sopravvissero alla demolizione e ospitarono temporaneamente le reliquie di San Gaudenzio.

L'architetto rinomato Pellegrino Tibaldi fu incaricato di progettare la nuova basilica. La sua visione è evidente nella pronunciata verticalità dell'edificio e nella dinamicità plastica della facciata e dei lati, accentuati da nicchie, grandi finestre e potenti colonne. La costruzione iniziò nel maggio 1577 e la basilica fu consacrata il 13 dicembre 1590 dal vescovo Cesare Speciano, anche se il transetto e il presbiterio non erano ancora completati. Difficoltà economiche, pestilenze e guerre ritardarono i lavori, che ripresero nel 1626 e si conclusero nel 1656. La basilica fu finalmente completata l'11 giugno 1711, con la solenne deposizione delle reliquie di San Gaudenzio nella cripta.

Meraviglie Architettoniche

L'ingresso della basilica è caratterizzato da proporzioni monumentali, con una porta in noce adornata da rosette e teste di ferro, realizzata da Alessandro Antonelli. La pianta della basilica segue uno schema a croce latina con una navata unica fiancheggiata da sei cappelle laterali interconnesse, un ampio transetto e un profondo presbiterio. Al centro della navata è sospeso un enorme lampadario con fiori in ferro battuto, che commemora l'incontro tra San Gaudenzio, vescovo di Novara, e Sant'Ambrogio, vescovo di Milano. Questo lampadario è anche simbolo dell'annuale offerta di cera da parte di 59 comuni circostanti e 12 case patrizie. Ogni 22 gennaio, durante la festa patronale dedicata a San Gaudenzio, il lampadario viene abbassato e i fiori di ferro vengono sostituiti con fiori freschi portati in processione.

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Le Cappelle Laterali

Le cappelle laterali della basilica sono ricche di significato artistico e storico. La prima cappella a destra è la Cappella della Buona Morte, con un dipinto della Deposizione di Gesù di Moncalvo e affreschi di Morazzone. La seconda cappella a destra, la Cappella della Circoncisione, ospita una grande cornice in legno barocco che racchiude un dipinto della circoncisione di Gesù di Giovan Battista Della Rovere, noto come Il Fiammenghino. La Cappella del Crocifisso contiene un crocifisso tradizionalmente attribuito a Gaudenzio Ferrari, proveniente dalla basilica demolita fuori dalle mura, e angeli di Grazioso Rusca. Sul lato sinistro della navata si trova la Cappella della Madonna di Loreto, con affreschi di Stefano Legnani e un affresco della natività di Bernardino Lanino. La Cappella della Natività vanta un grande polittico di Gaudenzio Ferrari, raffigurante l'Annunciazione, la Natività e vari santi. La Cappella dell'Angelo Custode, adornata con affreschi di Tanzio da Varallo, include un notevole dipinto della Battaglia di Sennacherib.

Il Transetto e il Presbiterio

Il transetto e il presbiterio sono altrettanto impressionanti. Il transetto destro conduce alla Cappella Ottagonale della Cripta, accessibile solo durante la festa patronale. Questa cappella, progettata dall'architetto ticinese Francesco Castelli, presenta porte in acciaio e bronzo squisite, rivestimenti in marmo prezioso e decorazioni in bronzo. L'altare riccamente ornato contiene l'urna d'argento e cristallo che racchiude il corpo di San Gaudenzio, circondata da statue di santi di Carlo Beretta. Il punto culminante del presbiterio è l'altare maggiore barocco, arricchito con decorazioni in marmo e bronzo di Carlo Beretta e altri artisti rinomati. La parete sinistra del presbiterio presenta una cattedra in marmo per i vescovi, e il transetto sinistro ospita un grande dipinto di Pelagio Palagi, raffigurante Sant'Adalgiso che dona i beni di Cesto ai canonici della basilica. Il transetto destro dà accesso alla sagrestia, dove si può ammirare un dipinto di San Girolamo attribuito a Spagnoletto. La Cappella del Santissimo Sacramento, accessibile dal transetto sinistro, contiene otto pannelli che raffigurano scene della vita di San Gaudenzio di Giovan Mauro Della Rovere.

Il Campanile e la Sala del Compasso

Il campanile, progettato da Benedetto Alfieri, offre ai visitatori un'esperienza unica. Si può salire tramite le antiche scale o un moderno ascensore per raggiungere la Sala del Compasso, situata nella soffitta della chiesa. Questa sala ospita l'antica bussola utilizzata da Antonelli per progettare le volte della cupola in scala 1:1. Recentemente restaurata e aperta al pubblico nel gennaio 2013, la Sala del Compasso è il primo passo di un itinerario museale che si è concluso nell'agosto 2021 con l'apertura della salita alla cupola. I visitatori possono ora esplorare la cupola, anche di notte, equipaggiati con caschi e imbracature, da un'altezza di 100 metri.

La Cappella di San Giorgio

La Cappella di San Giorgio, che sopravvisse alla demolizione della Chiesa di San Vincenzo, si trova alla base del transetto ed è accessibile solo dall'esterno della basilica. Restaurata nel 2007, l'apparato decorativo del XV secolo, attribuito alla bottega di Giovanni De Campo, è stato parzialmente recuperato. Questa cappella ospitò il corpo di San Gaudenzio dal 1553 al 1711 prima che fosse trasferito nella cripta.

La Basilica di San Gaudenzio non è solo un luogo di culto; è un tesoro di arte, storia e meraviglie architettoniche. La sua imponente cupola, le intricate cappelle e la ricca storia la rendono una meta imperdibile per chiunque esplori Novara, offrendo uno sguardo nel passato della città e nella sua eredità duratura.

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